PORTIAMO FINO IN FONDO LA LOTTA

AL GOVERNO BERLUSCONI!

 

Operai, lavoratori, studenti, pensionati,

la banda di delinquenti politici al governo – tenuti assieme dalla difesa ad oltranza dei propri privilegi e dal sostegno dei boss statunitensi, mafiosi e vaticani - si prepara a varare l’ennesima Finanziaria di rapina.

Con essa si accrescerà la precarietà e l’insicurezza del lavoro, il salario verrà falcidiato da aumenti di prezzi e tariffe, agli operai cassintegrati sarà tagliato l’assegno, proseguirà lo smantellamento dei servizi sociali, della sanità e della scuola pubblica, peggioreranno le già disastrose condizioni del Sud, per favorire i capitalisti, aumentare le spese militari e sovvenzionare la vergognosa occupazione imperialista dell’Iraq, dell’Afghanistan e di altri paesi.

Contro questa politica di racket e di regressione sociale, che ci sta facendo pagare un prezzo sempre più alto, bisogna battersi mettendo in campo i soli mezzi che abbiamo: la lotta, l’organizzazione, l’unità di classe.

In questo senso lo sciopero generale del 25/11 deve costituire un significativo momento di convergenza delle lotte della classe operaia e degli altri lavoratori, un punto di appoggio per tutti coloro che si oppongono ai diktat dei monopoli e dello stato al loro servizio, trasformandosi in una giornata di mobilitazione generalizzata e combattiva. Mobilitazione che va proseguita a sostegno della giusta lotta dei metalmeccanici che scenderanno di nuovo in piazza il 2 dicembre a Roma.

L'alternativa al neoliberismo va costruita dentro queste lotte e sull’asse di un programma di rottura in blocco della politica reazionaria e guerrafondaia, senza limitarci ad ostacolarne alcuni aspetti o a modificare qualche punto della Finanziaria.

La classe operaia ed i lavoratori sfruttati, tornando protagonisti dello scontro, hanno la forza e la capacità di infliggere una lezione esemplare al governo delle destre.

Ciò  vorrà dire allo stesso tempo impedire il raggiungimento di nuovi equilibri a favore di settori di monopolisti che progettano di cambiare cavallo per restare in sella e continuare a far pagare la crisi al proletariato ed alle masse popolari anche con l’eventuale affermazione elettorale del centro-sinistra.

La sconfitta nelle piazze del governo Berlusconi deve essere la sconfitta di un intero strato parassitario che lo ha generato e sostenuto: la borghesia imperialista.

Dunque una rottura totale e radicale non solo con le sue componenti liberiste più aggressive, ma anche con l’illusionismo riformista dell’Unione di Prodi che non può in alcun modo farci uscire dalla crisi generale del capitalismo e si propone di continuare la stessa politica dietro la maschera della “concertazione”. 

Il proletariato è l’unica classe in grado di portare il paese fuori dall’attuale situazione rivendicando il diritto, in quanto classe produttrice dell’intera ricchezza, a prendere il potere e dirigere l’intera società in alleanza con gli altri lavoratori sfruttati.

Di qui la necessità di ricostruire il partito comunista, che sappia organizzare e guidare le masse nei conflitti quotidiani come nelle future lotte rivoluzionarie.

Su questa via debbono impegnarsi sempre di più gli operai avanzati e combattivi, tutti coloro che aspirano ad una società senza sfruttati né sfruttatori: il socialismo, unico sistema che può garantire il benessere delle masse lavoratrici.

 

Facciamo dello sciopero generale una grande giornata di lotta e di unità politica

della classe operaia e di tutti i lavoratori!

Lottiamo insieme contro l’imperialismo, la sua politica di guerra e di miseria!

Apriamo la strada ad un vero governo operaio e dei lavoratori sfruttati!

 

"Teoria & Prassi", rivista marxista-leninista