Riceviamo e pubblichiamo questo volantino diffuso alla manifestazione anti-mafia di Palermo, quale esempio di lavoro locale svolto da sinceri  comunisti.

 

TUTTA LA BORGHESIA

 È UNA MONTAGNA DI MERDA!

 

Peppino è nostro!

 

 

La falsa sinistra ed il furto della memoria proletaria

 

Con giochi di prestigio che farebbero invidia alle diavolerie teologiche più sofisticate, il Partito Democratico (nuova DC) e La Sinistra L’Arcobaleno” (sinistra borghese fallita) ingannano le masse abbinando l’uso strumentale della memoria storica delle lotte proletarie al tradimento sistematico delle stesse.

Nonostante il carattere apertamente reazionario delle loro politiche attuali questi usurpatori di memoria portano illegittimamente sul petto le gloriose medaglie conquistate col sangue dal movimento operaio, contadino e comunista.

È così che il 25 aprile ed il primo maggio o compagni come Peppino Impastato sono celebrati e negati nello stesso tempo.

Il PD e la falsa sinistra usano il patrimonio storico culturale del 25 aprile come segno che li contraddistingue dalla destra agli occhi delle masse popolari, ma nello stesso tempo riducono a semplice fenomeno di bullismo le aggressioni neofasciste (con relativi omicidi), condannano ed isolano l’antifascismo militante (si ricordi l’11 marzo 2006 in corso Buenos Aires a Milano), legittimano Forza Nuova, Fiamma Tricolore e le altre formazioni neofasciste e avallano a vari livelli le forme più ripugnanti di revisionismo.

Eloquente nella sua voluta contraddittoriètà è stato il discorso del segretario della Camera del lavoro di Palermo in occasione della celebrazione del 1° maggio 2008 a Portella della Ginestra. Questi, dopo aver ammesso le complicità dello stato italiano nella strage di contadini di 61 anni fa, in un contesto di “fascismo dei padroni, dei baroni e della mafia” (l’oratore ci autorizza all’uso della parola “padrone” purché si riferisca a quegli anni lontani), ha cercato di distogliere i lavoratori dalla lotta di classe contro lo stato della borghesia sintetizzando il senso del suo discorso nell’enigmatica formula: “Una nuova solidariètà in un concetto di politica generale delle persone” (?). Il lettore non resti perplesso! Si tratta dell’appello interclassista all’unità con gli “imprenditori onesti“ (sic), i poliziotti (definiti “combattenti per la libertà” e “partigiani della nostra democrazia” - evidentemente si riferisce ai massacratori di Avola) ed i magistrati (grandi inquisitori e dispensatori di galera per operai, contadini, sindacalisti, comunisti e anarchici) che infonde tra i lavoratori l’assurda teoria che lo stato stragista della borghesia sarebbe nello stesso tempo il migliore amico delle masse popolari.

 

La falsa sinistra e la deformazione della memoria proletaria

 

Il complemento necessario di questo sposalizio tra appropriazione indebita della memoria proletaria e tradimento delle lotte anticapitalistiche è la mistificazione della verità storica e lo snaturamento del significato politico dei simboli della lotta al padrone. Così il rosso 25 aprile diventa l’anniversario di un secondo  risorgimento democratico borghese, mentre il 1 maggio, giornata mondiale dell’internazionalismo proletario contro le classi sfruttatrici, diventa la ricorrenza dell’interclassismo, della legalità borghese, della pace sociale fino a degenerare ad evento musicale dell’anno (a cui ahimè certe street parade “antagoniste” fanno ormai concorrenza).

Anche la memoria tradita di Peppino Impastato assume le forme più bieche e contraddittorie: da sanguinario terrorista a paladino della legalità borghese.

Il prefetto di Torino Giosuè Marino ha dichiarato il 14 marzo 2008: "Peppino Impastato è il simbolo di chi vuole lavorare e lottare nella legalità per far crescere la propria terra".

Si legge in un opuscolo illustrato per le scuole elementari: “Peppino Impastato è morto per difendere lo stato!”.

Con queste ed altre menzogne è stata annegata la figura di Peppino nel calderone dell’antimafia istituzionale.

Peppino non è stato il “bravo ragazzo antimafia” che dipinge la falsa sinistra.

Peppino era un comunista rivoluzionario contro lo stato stragista della borghesia, la sua mafia, il suo apparato politico e la sua falsa sinistra. 

 

La falsa sinistra e Peppino Impastato

 

-Già critico verso il revisionismo, il riformismo ed il collaborazionismo del PCI, che cosa penserebbe oggi il compagno Peppino del Partito Democratico o di Sinistra arcobaleno?

-Il compagno Peppino avrebbe appoggiato organizzazioni che votano per le guerre imperialiste, come il Partito Democratico o Sinistra arcobaleno?

-Il compagno Peppino avrebbe appoggiato organizzazioni che votano l’istituzione dei centri lager per immigrati clandestini?

-Il compagno Peppino avrebbe appoggiato organizzazioni politiche e sindacali che non hanno mosso un dito contro la legge Biagi e la precarizzazione del lavoro?

-Il compagno Peppino, che si batté contro la costruzione dell’aeroporto di Punta Raisi che cosa penserebbe della realizzazione di una nuova Base Usa a Vicenza?

 

Volevamo votarlo

ma nessuno lo ha candidato!

 

 

-La memoria di Peppino appartiene solo ai veri continuatori della sua opera, al movimento dei lavoratori, alle lotte anticapitalistiche, ai veri comunisti.

 

-Non c’è vera coscienza antimafiosa senza lotta di classe!

 

-Respingiamo la falsa antimafia sostenibile e compatibile con lo stato borghese!

 

-Denunciamo l’ipocrisia del Partito Democratico e della Sinistra arcobaleno!

 

-Costruiamo un vero partito comunista rivoluzionario per la lotta contro la mafia e tutti i padroni!

 

-W l’antifascismo militante

 

 

Comunisti rivoluzionari Palermo

09/05/2008