COMUNICATO
DELL’INCONTRO
DI PARTITI
E ORGANIZZAZIONI MARXISTI-LENINISTI D'EUROPA
Nel mese di giugno 2008 si sono riuniti a Madrid rappresentanti di Partiti ed Organizzazioni marxisti-leninisti d'Europa: per discutere questioni relative al lavoro dei comunisti nel movimento sindacale.
La
discussione ha affrontato in primo luogo il contesto politico ed economico,
caratterizzato da un approfondimento delle politiche aggressive
dell'imperialismo. Per "neoliberismo" intendiamo la politica attuale dell'imperialismo,
una politica al servizio esclusivo dell'oligarchia, diretta a garantire il
massimo profitto ai monopoli a spese dei lavoratori e dei loro diritti, e a
detrimento dei popoli. Una politica che può riassumersi così: "meno Stato
per tutelare e più Stato per attaccare i lavoratori ed i popoli".
Di
fronte alle illusioni diffuse da socialdemocratici e riformisti, noi affermiamo
che non è possibile il capitalismo "protettivo". La politica attuale
è il vero volto dell'imperialismo che moltiplica i suoi attacchi come risultato
dell'acutizzazione della crisi e delle contraddizioni fra le potenze
imperialiste, della loro lotta per i mercati e le zone di influenza.
In
Europa le conseguenze di questa politica sono: la messa in discussione delle
conquiste sociali e dei diritti dei lavoratori; la demolizione e la
privatizzazione dei servizi pubblici; il rafforzamento dello Stato di polizia,
della militarizzazione e dell’aggressione armata ai popoli. L'Unione Europea
(U.E.) si sforza di accentuare il suo carattere di potenza imperialista nel
contesto internazionale della politica di aggressione degli U.S.A.
Dentro
questa nuova congiuntura, il movimento operaio si riattiva, cresce la
mobilitazione sociale e la lotta sindacale assume un'importanza maggiore.
Pertanto la discussione si è incentrata in maniera particolare sulla questione
del lavoro dei comunisti nel movimento sindacale.
Il
movimento sindacale deve lottare per le sue esigenze in modo offensivo, tenendo
in considerazione la situazione concreta e sviluppando la lotta per l'unità
sindacale di classe.
Noi
comunisti insistiamo sulla necessità di lavorare nel seno dei grandi sindacati
di massa in cui si raggruppa il grosso dei settori organizzati del proletariato
e di politicizzare le lotte sindacali per dar loro un orientamento
rivoluzionario.
Chiamiamo
alla difesa del diritto dei lavoratori ad iscriversi ai sindacati, in
particolare per i lavoratori immigrati, e facciamo appello per avanzare nel
coordinamento delle lotte a livello europeo, a sviluppare la solidarietà e il
sostegno con le lotte concrete, ad appoggiare le iniziative unitarie e le
convocazioni per riunioni di coordinamento che raccolgano i sindacalisti della
lotta di classe.
Con sincera gioia salutiamo la
vittoria del “NO” in Irlanda. È
una vittoria per il popolo irlandese e per tutti i popoli dell'U.E. che si sono
opposti in massa ad un testo che riprende l’essenziale del contenuto e degli
obiettivi del Trattato costituzionale europeo.
Salutiamo
le forze che hanno portato a termine una campagna per dare a questo “NO” un
contenuto progressista e che hanno giocato un ruolo determinante in questa
vittoria.
I
contadini, gli operai, la gente del popolo, hanno fatto fallire la vasta
coalizione di forze politiche e sociali, il padronato, i mezzi di informazione,
che si sono mobilitati a favore del “Sì”. Hanno tentato di colpevolizzare il
popolo irlandese, l'hanno minacciato di "rappresaglie". Merkel,
Sarkozy, Barroso e soci hanno moltiplicato le pressioni e le intimidazioni.
Anche per loro è un serio rovescio politico.
Come
hanno fatto i popoli francese ed olandese nel 2005, anche il popolo irlandese
ha gettato un pugno di sabbia dentro questa “mostruosa” macchina neoliberista,
sinonimo di “dumping sociale”, di messa in concorrenza di tutti contro tutti,
di priorità ai magnati dell'agricoltura a detrimento del piccoli contadini. Il
popolo irlandese ha detto NO all'Europa militarizzata, a rimorchio della NATO.
Nonostante
questo nuovo schiaffo popolare, l'U.E. ed i portavoce dei governi
antidemocratici,
Una
U.E. che ha appena legalizzato le 65 h. di lavoro settimanale e vuole
rimpiazzare i contratti collettivi con le negoziazioni individuali fra padroni
e salariati, che vuole farla finita con le conquiste sociali ed il diritto del
lavoro. Una U.E. che lancia la caccia alle lavoratrici ed ai lavoratori
migranti senza documenti, che li rinchiude in campi di concentramento, li
espelle, ed al tempo stesso, pretende di "selezionare" i cervelli e
braccia di cui ha bisogno. Una U.E. che promuove i "valori"
reazionari della Chiesa e vuol rimettere in discussione il diritto di aborto.
Di
fronte agli attacchi antisociali e reazionari dell'UE, le mobilitazioni dei
lavoratori non hanno cessato di svilupparsi. Questa vittoria politica per i
popoli, ci incoraggia a sviluppare ancor più i legami di lotta e di solidarietà
per lottare insieme contro la politica al servizio esclusivo dei monopoli e
dell'oligarchia finanziaria.
Bisogna
esigere il rispetto del voto del popolo irlandese e fermare il processo di
ratifica del Trattato di Lisbona.
SOLIDARIETÀ CON LE LAVORATRICI E I LAVORATORI “SANS PAPIER”
IN SCIOPERO PER
Dal 15 aprile 2008,
centinaia di lavoratori "sans papier", migranti senza permesso di
soggiorno, sono in sciopero nella regione parigina. Rispondono così all'appello
della CGT e di altre associazioni, per ottenere un valido titolo di residenza. Queste lavoratrici e questi
lavoratori sono impiegati da anni in settori come l'industria alberghiera, le
costruzioni, il settore delle pulizie, etc. La grande maggioranza di essi ha la
“busta paga” e versa i contributi alla previdenza sociale; molti pagano le
tasse.
Ma
poiché non hanno i documenti in regola sono autentici “schiavi moderni"
nelle mani di padroni che, molto spesso, se ne approfittano ben conoscendo la
loro situazione.
Dopo
due mesi di sciopero, il governo francese si è visto obbligato ad iniziare un
procedimento di regolarizzazione per 400 di essi.
Un
grande movimento di solidarietà si è sviluppato attorno a questo sciopero; la
marcia indietro del governo è una breccia che bisogna allargare ancora.
Appoggiamo
questa lotta coraggiosa per la regolarizzazione di tutti le lavoratrici e i
lavoratori “sans papier”.
Facciamo
nostra la parola d’ordine che risuona nelle mobilitazioni:
"Lavorano
qui, vivono qui, restano qui!"
Ils bossent icí,ils vivent ici, ils restent ici!
Trabajan aqui, viven aqui, se quedan aqui!
They work here, they live
here, they stay here!
Burada çalisiyorlar, Burada
yasiyorlar, Burada kalacaklar!
I
partecipanti all'Incontro europeo di Partiti ed Organizzazioni M-L manifestano
il loro appoggio e solidarietà con le mobilitazioni in atto contro gli
“espedienti di regolazione dell’impiego” proposti dai padroni della SEAT, che
colpiscono 8.800 lavoratori sul totale degli stabilimenti, ed altre
imprese del settore automobilistico in Spagna, con il pretesto del recente
sciopero degli autotrasportatori.
La
crisi attuale del capitalismo colpisce con particolare intensità settori di
lavoratori (pescatori, contadini, lavoratori del trasporto, etc.), la classe
operaia in generale, sulla quale si vogliono scaricare le sue conseguenze, e
settori popolari che soffrono la penuria dei prodotti basilari, la crisi della
casa e gli attacchi ai diritti sociali. Di fronte all'aggressività dei padroni
e alla connivenza dei governi non c’è altra risposta che l'unità e la lotta.
Madrid,
giugno 2008
Partito Comunista di
Spagna (m-l) - PCE(ML),
Partito degli Operai di
Francia - PCOF
Partito Comunista
Rivoluzionario di Turchia – TDKP
Partito Comunista degli
Operai di Danimarca - APK
Piattaforma Comunista (Italia)
Organizzazione Marxista
Leninista “Revolusjon” di Norvegia
Movimento per