130
° ANNIVERSARIO DELLA COMUNE DI PARIGI,
PRIMO
GOVERNO OPERAIO
Per
quale motivo noi proletari che rivolgiamo lo sguardo al futuro nutriamo un così
grande interesse per un avvenimento successo 130 anni fa, che a mala pena viene
citato nei libri di storia ?
Cosa
c' è nella vicenda della Comune di Parigi,
durata solo due mesi, che ci
spinge a studiarla con il più grande interesse, ad afferrarne il
significato, a farne nostra la lezione
e le sue "vecchie verità" ?
Per
dare una risposta, seppure parziale, a
queste domande e comprendere l' importanza storica della Comune dobbiamo
ripercorrere brevemente gli avvenimenti, soprattutto a beneficio dei giovani
proletari e di tutti quei lavoratori che non hanno avuto la possibilità di
conoscerli.
Lo
sfondo storico. Nella seconda metà
dell' ottocento il nazionalismo
autoritario francese, che rifletteva le ambizioni della borghesia arricchitasi a spese degli operai
ed il parassitismo della corte imperiale,
aveva spinto il popolo in una serie di guerre per estendere i confini
della Francia. Cominciò una sanguinosa guerra con la Prussia, governata da
Bismark, una potenza europea in ascesa che doveva ancora completare la sua
unificazione nazionale e che vedeva nella
Francia l' ostacolo ai suoi progetti.
Il
2 settembre 1870 l'imperatore Napoleone III,
sconfitto nella battaglia di Sedan, si arrese ai prussiani. Due giorni
dopo i repubblicani di Parigi con una rivoluzione incruenta decretarono la fine
dell' impero e proclamarono la nascita della Terza Repubblica. Sotto la guida
di un governo provvisorio resistettero al nemico sino al gennaio del 1871,
quando la capitale fu costretta a capitolare dopo un assedio di quattro mesi. I
parigini avevano resistito combattendo
con un corpo di volontari armati, la Guardia Nazionale, in cui gli operai erano
in maggioranza.
Nelle elezioni del febbraio '71 vinsero i conservatori eleggendo Adolphe Thiers,
tipico rappresentante della Francia moderata, che voleva riappacificarsi con la
Prussia accettando le durissime condizioni di Bismark (che prevedevano
l'ingresso delle truppe tedesche nella capitale).
La
borghesia però non aveva fatto i conti con gli operai che non volevano farsi
mettere il piede sul collo, considerandosi solo in stato di armistizio con i
prussiani. Dopo il crollo dell'impero e
la resa alla Prussia di Bismark, la Guardia Nazionale infatti aveva
conservato il suo armamento ed eletto un Comitato Centrale.
Lo
scontro fra Parigi rivoluzionaria e patriottica e la borghesia conservatrice e
traditrice era inevitabile. La rottura definitiva con Thiers si ebbe quando il
governo, che aveva sede a Versailles,
pretese la consegna delle armi
e, in particolare, dei cannoni installati sull'altura di Montmartre.
Nel
marzo del 1871, mentre il governo di Thiers
stava ancora negoziando una pace ingiusta con Bismark, gli operai parigini, che avevano acquistato una
determinazione ed una autonomia
politica assai più elevata che nel passato, insorsero. Ponendosi alla testa degli atri strati popolari dettero l' assalto
al potere borghese prendendo nelle loro mani il potere politico.
Il
26 marzo fu eletta ed il 28 proclamata la Comune che nel giro di poche
settimane realizzò il più radicale ed avanzato
esperimento di democrazia rivoluzionaria fino ad allora realizzato. Una sfida all' ordine politico
e sociale della borghesia che dominava incontrastata in Europa.
Composizione
di classe e programma. Da chi era
composta la Comune? il movimento parigino era composto quasi esclusivamente di
operai o di rappresentanti degli operai e degli strati popolari. Gli abitanti dei quartieri ricchi avevano
infatti abbandonato i quartieri "bene" della capitale.
Il
Consiglio della Comune era un governo composto da "uomini qualsiasi",
semplici operai, piccoli impiegati ed artigiani, assolutamente sconosciuti ai
più. Non c'erano personaggi famosi, professionisti affermati, imprenditori,
alti ufficiali, politici di professione. Erano cittadini che non si subordinavano alla volontà dei
capitalisti, dei preti, dei ricchi ma obbedivano soltanto alla volontà del
popolo, e lavoravano per affermare gli obiettivi decisi dalle masse.
La
Comune non fu un organismo di tipo parlamentare come quelli che siamo abituati
a vedere negli stati borghesi. Essa riuniva in se l' aspetto legislativo e
quello esecutivo.
I
suoi membri appartenevano a diverse correnti
politiche. La maggioranza era costituita seguaci del rivoluzionario
Louis-Auguste Blanqui, socialisti più per istinto di classe che per coscienza
scientifica. La minoranza era invece composta prevalentemente da seguaci di
Pierre-Joseph Proudhon, membri della sezione francese dell'Associazione
internazionale dei lavoratori. Altri erano
giacobini, altri erano ancora erano rivoluzionari indipendenti, o
radicali.
Nei
suoi primi giorni di vita la Comune propose misure a beneficio dei lavoratori e
votò provvedimenti quali:
-
l' abolizione dell'
arruolamento obbligatorio e dell' esercito permanente e la sua sostituzione con
una struttura armata popolare, la Guardia Nazionale, composta da tutti i
cittadini abili alle armi
-
l' elezione per tutti
gli impieghi amministrativi, giudiziari, educativi con suffragio generale degli
interessati e diritto permanente di revoca
-
la retribuzione di
tutti gli incaricati di un servizio pubblico con stipendio non superiore al salario di un operaio
qualificato
-
la totale separazione
della Chiesa dallo stato, l' abolizione dei versamenti statali a scopi
religiosi, l' esproprio di tutti i beni ecclesiastici e la proibizione di
crocefissi, preghiere e immagini sacre nelle scuole
-
la collettivizzazione
delle fabbriche abbandonate dai padroni, che dovevano essere riunite in società
cooperative
-
l' occupazione degli
appartamenti liberi, la sospensione delle sentenze di sfratto e morosità ed il
condono di tutti gli affitti dall' ottobre 1870 fino all' aprile 1871, stabilendo
che quelli già pagati valevano come acconto per il futuro
-
la radicale riforma dell'insegnamento, che prevedeva l'istituzione
dell'istruzione gratuita, laica ed obbligatoria e la diffusione di scuole
femminili e professionali.
-
l' abolizione del lavoro
notturno dei fornai, l' abolizione delle multe e delle riduzioni dei salari
-
l' abolizione dei
"caporali" dell' epoca, cioè di sensali nominati dalla polizia che
effettuavano la registrazione degli operai e li sfruttavano
-
la rimessa ai
depositanti di tutti gli oggetti del Monte di Pietà che non avessero un valore
superiore ai 25 franchi e la
sospensione delle vendite
-
l'abolizione del
giuramento politico e professionale.
Questi
provvedimenti, che hanno un chiaro
carattere di classe e mantengono per molti aspetti una straordinaria attualità,
furono adottati in poche settimane e per giunta in una città assediata da due
eserciti. A questi si aggiunsero gli altri decreti concernenti
i servizi pubblici, l'approvvigionamento di Parigi assediata, le ambulanze,
l'assistenza pubblica, la direzione dei musei e della biblioteca. La Comune fu volta verso l'emancipazione
completa delle donne che ebbero un ruolo molto importante in quel periodo di
lotta. Fu tra l' altro soppressa ogni distinzione tra figli
legittimi e naturali, tra sposati e conviventi.
La
Comune prese anche iniziative
simboliche come l'incendio della ghigliottina sotto la statua di Voltaire, la
distruzione della cappella costruita a "riparazione" della esecuzione
di Luigi XV, la conferma di tutti gli stranieri eletti nelle loro cariche, per
sottolineare il carattere internazionalista della insurrezione. Infine
l'abbattimento della colonna Vendome, costruita con il bronzo fuso dei cannoni
di Napoleone, simbolo dello sciovinismo
e della istigazione all' odio fra i popoli.
Certo,
la Comune non fu che un inizio, poiché
mancò il tempo per il suo sviluppo.
Ma quale inizio ! Ancora oggi il suo esempio positivo ci indica quali
devono essere i caratteri dello stato e del programma operaio, quali enormi
potenzialità ha il proletariato nel
momento in cui crea un potere nuovo, diverso e superire rispetto al corrotto
potere borghese.
La
repressione. Di fronte al primo
"assalto al cielo" degli sfruttati
la classe dominante, terrorizzata da tanta consapevolezza e volontà di
lotta preparò ed attuò la sua
vendetta, per infliggere una punizione furiosa e crudele a chi aveva osato levarsi in piedi contro il
suo potere con obiettivi e rivendicazioni indipendenti. Per prima cosa Il
governo Thiers ottenne dal vecchio nemico Bismark la restituzione dei
prigionieri di guerra e li riorganizzò in vista della repressione, procurandosi
di poter passare sul territorio controllato dai prussiani. Per sei settimane a
partire dal 2 aprile Parigi fu bombardata dalle forze borghesi che fino a poco prima avevano strepitato
contro la profanazione della città. Le sue difese furono piegate all'inizio di
maggio.
Alla fine del mese di maggio, decine di migliaia di soldati comandati dal
generale Mac Mahon, gli stessi che si erano arresi ai nemici prussiani,
sferrarono un attacco decisivo contro Parigi e in una settimana (21 - 28
maggio), ricordata come la "Settimana di sangue", riuscirono a
sconfiggere i comunardi.
Nonostante la
disparità delle forze la Comune fu difesa strada per strada, barricata per
barricata. Gli eroici difensori della Comune risposero finché poterono colpo
su colpo. Indietreggiando incendiarono
il palazzo delle Tuileries e l'Hòtel de Ville, uccidendo gli ostaggi che più
rappresentavano il potere conservatore e repressore, come alti ufficiali o
l'arcivescovo di Parigi. La controrivoluzione borghese fu spietata, anche dopo
la caduta delle ultime resistenze. I versagliesi compirono un vergognoso
massacro, fucilando chiunque avessero catturato, compresi donne e bambini,
compiendo innumerevoli esecuzioni
sommarie (circa trentamila persone vennero passate per le armi senza alcun processo).
Al cimitero di Père-Lachaise circa 5000 persone furono mitragliate in un sol giorno. Diverse decine di migliaia
furono i condannati e i deportati ai lavori forzati, molti dei quali poi
vennero assassinati. Parigi perse almeno centomila suoi figli, tra i quali i migliori operai.
Bisogna notare che dopo questa esperienza la città fu sventrata con interventi urbanistici radicali: strade larghe
per rendere difficile il blocco con barricate. Tutte le altre metropoli
europee adottarono in seguito simili "accorgimenti" utili alla
borghesia per difendere militarmente il suo potere. La chiesa da parte sua costruì la cattedrale del Sacro Cuore per
celebrare l' assassinio di quei "criminali che opprimevano Parigi".
La
repressione sanguinaria contro la Comune mostrò la volontà della borghesia (che
si compattò nell' occasione in unico fronte internazionale) di dare un colpo definitivo al movimento
rivoluzionario del proletariato. Mostrò per la prima volta di quali nefandezze,
di quale violenza reazionaria è capace
la classe dominante quando il
proletariato mette in pratica i suoi diritti e le sue aspirazioni.
La
semplice esistenza di un governo proletario sia pure in una sola città
ricordava a tutti gli sfruttati che il regime ingiusto ed oppressivo del
capitalismo poteva essere abbattuto, che i lavoratori potevano essere i padroni
della società, facendo a meno della borghesia.
La
lezione della Comune. Malgrado la sua breve esperienza la Comune di Parigi
permise ai fondatori del socialismo scientifico, Marx e Engels, di trarre una lezione luminosa che ancora oggi serve da guida per il proletariato
internazionale nella sua lotta per il Socialismo.
Per
definire la sostanza della Comune Engels scrisse: "il filisteo
socialdemocratico recentemente si è sentito preso ancora una volta da salutare
terrore sentendo l' espressione: dittatura del proletariato. Ebbene, signori,
volete sapere come è questa dittatura ? Guardate la Comune di Parigi. Questa fu
la dittatura del proletariato".
In
effetti la Comune ha rappresentato il
primo esempio di dittatura del proletariato, strumento della rivoluzione
proletaria. Fu il primo riuscito tentativo della classe operaia di rovesciare
il sistema di sfruttamento e di oppressione capitalista e di impossessarsi del
potere per operare una profonda trasformazione sociale.
In
primo luogo, la vicenda della Comune dimostra che lo stato operaio non è il
risultato dello sviluppo pacifico della società, non si può costruire sulla
base delle schede elettorali. Al contrario è la negazione della democrazia
borghese, il suo superamento dialettico.
In
secondo luogo, la Comune mette in luce
che il proletariato per adempiere ai suoi compiti non può semplicemente
impadronirsi della vecchia macchina statale borghese, repressiva e
sfruttatrice, bensì deve costruire uno stato radicalmente nuovo sulle macerie
del vecchio ordinamento. E' nel corso di questo rapporto tra demolizione
rivoluzionaria del vecchio e costruzione rivoluzionaria del nuovo che il
proletariato diviene classe dominante.
In
terzo luogo, l' esperienza della Comune
prova che la dittatura del
proletariato non è la dittatura di qualche persona, di una minoranza sul proletariato, e non è nemmeno un
semplice cambio di governo. Essa è la dittatura di tutta la classe sfruttata
sulla borghesia, la dittatura delle masse, della grande maggioranza su una
esigua minoranza. Dunque la massima democrazia possibile in una società divisa
in classi
La
Comune non aveva altra forza che non fosse la grande autorità morale, il
consenso del popolo che per la prima
volta era davvero l' unico sovrano. Tutto si faceva per strada, nei comizi,
senza diplomazia segreta e senza gli intrighi parlamentari e di corridoio.
I
marxisti-leninisti lottano per questo tipo di dittatura, per la dittatura delle
masse oppresse, contro qualsiasi altro
tipo di dittatura.
Lo
stato operaio - sebbene possa assumere le forme più varie - deve essere sempre
espressione della dittatura del proletariato, del potere rivoluzionario della
classe operaia. Questo nuovo tipo di stato serve a costruire il Socialismo ed a
ridurre all' impotenza i propri nemici di classe i quali proprio per essere
stati rovesciati uniranno le loro forze e
non risparmieranno alcuna mezzo per cercare di tornare al potere.
I
limiti della Comune. Purtroppo nel
1871 il proletariato commise il grave errore di lasciare alla borghesia l'
iniziativa, rinchiudendosi entro i confini di una sola città.
Certamente
i comunardi parigini speravano che il loro esempio fosse imitato dalle altre
città francesi. Ma gli appelli lanciati da Parigi agli altri comuni di Francia perché si
associno alla capitale in una libera federazione caddero nel vuoto A Lione, Marsiglia, Tolosa i tentativi furono
repressi.
Non
fu possibile andare più in là con i soli appelli, provocando un moto
generalizzato ed alleandosi con la campagna, a causa della situazione oggettiva che c'era nella Francia di allora,
occupata da truppe straniere e sottoposta alla egemonia dei moderati.
Due
mesi di tempo allora furono necessari alla borghesia francese per riorganizzare
le sue forze e procedere alla controrivoluzione, sotto la sguardo compiaciuto dei
rivali tedeschi che ovviamente lasciarono mano libera a Thiers, preoccupati del
fatto che anche in casa loro gli operai avrebbero potuto seguire l' esempio.
Come
sarebbe stato possibile ribaltare le sorti della rivoluzione? In un solo modo.
Non accontentandosi della vittoria a Parigi e passando subito all' offensiva,
cioè puntando decisamente su
Versailles, scatenando quella guerra
civile che Thiers aveva nei fatti già cominciato; perseguendo tenacemente nel
vivo dello scontro una alleanza, sotto la direzione del proletariato urbano,
con la massa dei contadini oppressi dal capitalismo (erano circa i due terzi
della popolazione) sulla base un
programma rivoluzionario che li liberasse dal peso delle ipoteche, delle
imposte, dell' usura.
Altro grave errore delle Comune fu quello di non
impadronirsi delle riserve monetarie, i tre miliardi della Banca di Francia. Si
lasciò così una potente arma nelle mani del governo di Versailles, che valeva
più di ogni altro ostaggio.
La
rivoluzione è un arte. L' indecisione, l' impreparazione, gli scrupoli, la benevolenza verso i borghesi, la mancanza di
determinazione e di un attacco decisivo portato di sorpresa al nemico di classe
nel momento in cui è più debole, diviso e disorganizzato, la mancanza di una
serie di successi, anche piccoli, nella fase iniziale, fanno si che, una
volta passato il momento propizio, non
si riesca più a portare a termine i
compiti e ci esponga ad un pericolo mortale. Con le parole di Marx
"la difensiva è la morte di ogni insurrezione armata".
Quello
che è valso per la Comune - in quanto singola città accerchiata - vale anche
per gli stati socialisti. La storia ha dimostrato che la rivoluzione vittoriosa
in uno o più paesi non può mai
considerarsi chiusa in se stessa. Imprigionare la lotta del proletariato entro i confini nazionali vuol dire ostacolare il trionfo della rivoluzione ed il
cammino del socialismo.
La
affermazione definitiva e completa del Socialismo può essere assicurata solo
dalla vittoria del proletariato in numerosi paesi. Per questo Lenin e Stalin
hanno sempre ribadito che uno dei compiti fondamentali della rivoluzione
consiste nel realizzare "il massimo del realizzabile in un solo paese per
sviluppare, appoggiare e svegliare la rivoluzione in tutti i paesi".
La lezione della Comune inoltre dimostra che per vincere la resistenza delle classi
sfruttatrici ed assicurare il successo della rivoluzione il proletariato deve
usare fino in fondo e senza riserve il suo potere, deve usare lo stato
proletario per mobilitare le masse ed affrontare la guerra civile che viene
scatenata dai capitalisti e liquidare ogni tentativo restauratore.
Tra le cause principali della fragilità della Comune, che impedirono di procedere su
questa strada furono le indecisioni e le frizioni che emersero tra le varie componenti della Comune dovuta alla immaturità politica e ideologica
delle forze che la componevano.
La
mancanza di una precisa coscienza scientifica di classe, presente solo in pochi membri della
Comune, la mancanza di un partito di
avanguardia della classe operaia, la presenza di illusioni sulla borghesia, e
l' inadeguatezza delle precedenti associazioni di lotta rivendicativa, incapaci
di sviluppare una lotta decisa e rapida sul terreno politico, fece si i membri
della Comune non riuscirono ad adottare provvedimenti efficaci ed in grado di
vincere la guerra con la borghesia.
Come
disse giustamente Engels la Comune fu
la tomba del blanquismo e del proudhonismo, cioè del rivoluzionarismo e dell'
utopismo, del socialismo prescientifico.
La
Comune vive e vivrà sempre nel cuore degli operai. Dal 1800 lo sviluppo economico e politico ha creato condizioni tali che nei
paesi capitalisti qualsiasi rivoluzione che scoppia assume necessariamente un
carattere proletario.
Con
la sconfitta della Comune la borghesia si illuse dunque ancora una volta. Anche
allora la "storia doveva essere finita" per i padroni. Anche allora
la classe dominante diffuse nei ceti medi la paura e l' odio verso i
rivoluzionari. Ma il movimento socialista riprese forza e dalle ceneri della
Comune, seguendo il suo eroico esempio,
neanche cinquanta anni dopo sorse una nuova e più potente rivoluzione
proletaria, quella di Ottobre.
Con
l' avvento dell' imperialismo, ultimo stadio del capitalismo e con l'
acuirsi della sua crisi generale si è
aperta una nuova epoca di guerre e di rivoluzioni. Le rivalità
interimperialiste portano necessariamente alla guerra e questa situazione
favorisce la possibilità della rottura degli anelli deboli della catena
imperialista a causa della crisi interna in cui la borghesia di alcuni paesi si
ritrova.
La
questione al giorno d' oggi non è più di sapere se c'è la lotta oppure no, se
ci sono movimenti oppure no. La rivoluzione è una questione posta dallo sviluppo delle forze produttive
e dal conseguente sviluppo delle contraddizioni di classe, è una questione da
risolvere nella pratica.
La
lotta di classe è là, esiste
indipendentemente dalla nostra volontà. La classe operaia ed i popoli hanno
ripreso a muoversi. Mille inconfutabili evidenze ci mostrano che il capitalismo
non sarà l' ultima tappa dello sviluppo sociale e danno forza alle nostre
certezze. Quello che ancora manca nel nostro paese è il bolscevismo, è il
partito comunista del proletariato che indirizza le masse verso un preciso
obiettivo politico e le rende consapevoli del proprio ruolo storico.
Noi
però abbiamo fiducia. Il proletariato è una classe che sa imparare dalle sue
esperienze, dalle sconfitte del
passato. Le molteplici lezioni che abbiamo appreso dal corso degli eventi rivoluzionari che hanno caratterizzato gli
ultimi secoli renderanno più sicuro e
vasto il prossimo assalto al cielo.
Oggi
come ieri il compito dei comunisti è di
organizzare e dirigere le masse alla lotta per il Socialismo. È di portare e
far crescere nel seno dei movimenti di lotta quella coscienza rivoluzionaria ed
internazionalista senza la quale il proletariato non può conquistare e
mantenere il potere, Per questa
finalità lavoriamo e ad essa dedichiamo tutti i nostri sforzi, nel solco
tracciato dalla Comune che 130 anni fa annunciò al mondo intero l' avvento
della nuova società.
Fuggiremo il riposo
fuggiremo il sonno
Prenderemo al volo
l'alba e la primavera
E prepareremo
giorni e stagioni
a misura dei nostri sogni.
Paul
Eluard (1951)