NO ALLA REPRESSIONE POLITICA!

NO ALLA CRIMINALIZZAZIONE DEL COMUNISMO!

 

Nella recente propagandistica operazione repressiva contro quelle che vengono disinvoltamente definite le “nuove br” – in cui sono rimasti coinvolti operai, delegati sindacali  e centri sociali impegnati nelle lotte contro l’offensiva capitalistica, alcuni addirittura per aver affisso dei manifesti di solidarietà! - numerosi organi di stampa, personaggi politici e delle istituzioni borghesi, oltre a dar vita ad una velenosa campagna di intossicazione e disinformazione di massa (con tecniche simili a quelle utilizzate per aggredire l’Iraq), hanno insistentemente accreditato l’equazione terrorismo = marxismo-leninismo.

Chiunque conosce anche solo sommariamente la storia e la realtà del movimento comunista ed operaio sa che la teoria e la pratica del marxismo-leninismo non hanno nulla a che vedere con il terrorismo, il quale è notoriamente un prodotto dell’imperialismo e delle sue agenzie. I marxisti-leninisti hanno sempre duramente criticato le tendenze politiche ed ideologiche che distolgono le avanguardie di classe dai loro compiti e seguono strategie del tutto sbagliate ed inapplicabili nella nostra realtà. 

Allora perché si continua a discreditare il marxismo-leninismo? Si tratta solo dell’ignoranza di qualche “analista” di stato?

Sicuramente la borghesia ha fra i suoi obiettivi la distruzione della coscienza rivoluzionaria e della storia del movimento comunista. Sono note le manovre della borghesia - di quella europea in particolare - per attaccare il comunismo con vari pretesti al fine di indebolire la classe operaia ed i popoli e cercare di eliminare dal loro orizzonte l’opzione rivoluzionaria.

Certo è che in questa occasione la classe dominante si è spinta oltre il becero attacco ideologico, al punto che risulta evidente il progetto reazionario di criminalizzare tutti i sinceri comunisti e ridurli al silenzio per motivi evidenti.

Nel nostro paese la situazione economica, sociale, politica, ambientale è critica. Sulle spalle della classe operaia e delle masse popolari si continua a scaricare il fardello della crisi, pertanto cresce il malcontento e la lotta degli sfruttati e degli oppressi.

In questa situazione i partiti riformisti e socialdemocratici si smascherano sempre più e perdono vasti consensi, mentre la pletora di partitini trozkisti ed avventuristi non è in grado di gestire la protesta a sinistra.

E’ evidente che la borghesia per mantenere sotto controllo una situazione che rischia di sfuggirgli di mano deve confondere le acque, infangare il marxismo-leninismo, attaccare e criminalizzare l’unica alternativa possibile al caos, alla miseria ed alla guerra che il capitalismo impone, deve impedire che l’ideologia proletaria si radichi nella classe operaia e divenga partito politico.

La difesa ad ogni costo del massimo profitto, delle rendite, delle ricchezze smisurate racchiude in se le infamie, le provocazioni e le accuse contro i comunisti ed i lavoratori avanzati al fine di stringere il cappio sul collo della classe operaia ed allontanare ogni possibilità per gli sfruttati di attaccare questi privilegi e cercare un’alternativa di società.

Ma non s’illuda la classe dominante. Sono le sue stesse contraddizioni a generare ogni giorno le condizioni per una ripresa più forte della lotta degli sfruttati e con essa del movimento che abolisce lo stato di cose presenti.

L’ennesima campagna reazionaria deve trovare una risposta da parte di tutti i comunisti, i rivoluzionari, i sinceri democratici ed amanti della libertà. Chi attacca il comunismo lo fa sempre per colpire le conquiste, i diritti e le libertà della classe operaia e delle masse lavoratrici, lo fa per spostare ancor più a destra ed in funzione filo-USA la politica italiana (vedi la manifestazione di Vicenza su cui si sta alzando la tensione a tutti i costi) ed intensificare la dittatura dei monopoli.

Non permettiamo che nel paese delle stragi impunite, della strategia della tensione pilotata dagli apparati USA e Nato, delle missioni guerrafondaie all’estero, dei sequestri illegali, del razzismo e del fascismo foraggiati e dilaganti, della corruzione impunita, della sottocultura devastante, dell’impoverimento di masse immense, degli omicidi bianchi, si liquidino a colpi di operazioni di polizia e di leggi emergenziali le libertà democratiche - fra cui il diritto di associazione e di manifestazione del pensiero - conquistate grazie alla Resistenza antifascista.

Protestiamo di fronte ad ogni provocazione, ad ogni discriminazione, denunciamo il clima repressivo ed oppressivo orchestrato dalla classe dominante. Difendiamo con le unghie e con i denti le libertà politiche che la borghesia affossa. Intensifichiamo i legami con la classe operaia e le masse sfruttate, moltiplichiamo gli sforzi per continuare ad organizzare e dirigere la lotta di classe verso i suoi fini socialisti. Facciamo ricadere sui piedi di chi l'ha lanciate le volgari accuse lanciate contro il marxismo-leninismo. Chiediamo la libertà dei compagni ingiustamente accusati di essere terroristi!

14 feb 07