UN'INTERESSANTE INTERVISTA

 

L'ex elettricista dei cantieri Lenin di Danzica, ex fondatore di »Solidarnosc», ex presidente della Repubblica polacca, ex Premio Nobel per la pace, sig. Lech Walesa, intervistato dal quotidiano di Berlusconi «il Giornale» (9 maggio 2009, p. 33), ha detto - insieme a molte e prevedibili idiozie reazionarie - alcune cose interessanti, molto interessanti, per noi comunisti.

Il suo intervistatore ha osservato: «Vent'anni dopo la caduta del muro di Berlino c'è ancora una certa nostalgia di socialismo in giro per l'Europa. C'è nell'ex Ddr, e c'è in tutti gli altri paesi che facevano parte della cintura sovietica, Polonia compresa».

E Walesa? Walesa ha ammesso che così stanno effettivamente le cose (una verità molto amara per lui e per tutti gli anticomunisti e reazionari del suo stampo). Ha riconosciuto che, in quei paesi, «tracce di socialismo resistono ancora non solo nelle coscienze, ma anche nella mentalità, nell'approccio ai gesti di tutti i giorni», e ha affermato sconsolatamente: «Ci vorranno due o tre, e forse anche quattro generazioni per dimenticare, per superare il passato, voltare pagina. Ci siamo illusi che la convalescenza potesse essere più breve. Ma è stata un'illusione». 

Proprio così. I ricordi di quelli che furono gli anni del socialismo nell'Europa dell'Est (e nell'ex Unione Sovietica) prima che il revisionismo kruscioviano lo minasse a poco a poco dall'interno e lo sgretolasse fino alla distruzione completa ad opera del sig. Gorbaciov, non possono estinguersi facilmente.

Essi sono dei germi che potranno fruttificare in un futuro non lontano, se la classe operaia di quei paesi saprà riconquistare la sua coscienza rivoluzionaria e costruire dei Partiti comunisti che, sulla base fermissima del marxismo-leninismo, la guidino a conquistare nuovamente il potere politico e a instaurare la sua dittatura di classe.

Si disilluda Lech Walesa. La borghesia internazionale potrà insignire i rinnegati e i traditori della causa del proletariato,  come lui e Gorbaciov, di tutti i «premi Nobel» del mondo. Ma in Europa e nel mondo, l'avvenire - «fra tre o quattro generazioni» e anche prima - sarà del socialismo e del comunismo. La «vecchia talpa» della rivoluzione proletaria, di cui parlava Marx, ha tutto il tempo che le occorre per lavorare.

 

10 maggio 2009                                                Piattaforma Comunista