Questo slogan che per anni ha accompagnato tante manifestazioni antifasciste si dimostra di estrema e drammatica attualità. Altro che retoriche e ufficiali celebrazioni del 25 aprile: oggi è di fondamentale importanza riappropriarsi del significato profondo dell’esperienza di lotta della resistenza antifascista ed antinazista.
RESISTERE OGGI
SIGNIFICA:
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Resistere all’arroganza del governo Berlusconi che
taglia ancor di più le pensioni, distrugge quel che resta della scuola
pubblica, si assicura l’impunità facendo approvare leggi funzionali a questo
scopo, perseguita gli immigrati espellendoli dall’Italia o rinchiudendoli nei
lager (costruiti dal centro-sinistra con la legge Turco-Napolitano) manda i
soldati italiani in Iraq a servire gli interessi imperialisti, promuove la
repressione sistematica dell’opposizione sociale (si pensi alle ritorsioni
contro i lavoratori dei trasporti) e dell’opposizione politica (è il caso degli
arresti di militanti antimperialisti avvenuti a Perugia nei giorni scorsi).
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Resistere all’imperialismo statunitense. Il 25 aprile deve diventare un momento di
solidarietà con la lotta eroica del popolo iracheno che si oppone
all’occupazione militare da parte degli USA e dei paesi satelliti
dell’amministrazione Bush. Nonostante l’inferiorità sul piano degli armamenti i
combattenti iracheni dimostrano che l’imperialismo può essere messo in crisi
con la mobilitazione popolare e rendono sempre più attuale per gli imperialisti
statunitensi l’incubo del Vietnam. I criminali a stelle e strisce possono
essere battuti; a noi in Italia si pone la necessità di esprimere una piena ed
incondizionata solidarietà alla lotta di liberazione del popolo iracheno e di
mobilitarci nelle fabbriche e nelle piazze contro Berlusconi e gli altri servi
di Bush, per cacciarli dal potere.
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Resistere al revisionismo storico; quello ufficiale della destra e quello strisciante
ed ugualmente pericoloso del centro-sinistra. Si cerca di rivalutare il
fascista Gentile; si vogliono
intitolare vie ai neofascisti del MSI (è il caso degli squadristi defunti negli
anni ’70 in via Acca Larenzia a Roma); si glorificano quanti morirono nelle
foibe rimuovendo la causa di quelle morti che affonda le sue radici nella
bestiale occupazione della Yugoslavia da parte dei fascisti italiani; dirigenti
diessini e rifondatori oltre a battersi il petto per le foibe, promuovono
mistificatorie campagne stampa sulle “colpe” dei partigiani comunisti. Le forze
parlamentari di destra e “sinistra” rafforzano la campagna di denigrazione
della resistenza tendente a rilegittimare i “ragazzi” criminali di Salò (e i
“ragazzi” che invasero l’ Unione Sovietica agli ordini di generali fascisti), a
rimuovere l’obiettivo fondamentale della resistenza che consisteva nella lotta
antifascista e per la liberazione sociale dai padroni e dallo sfruttamento
capitalistico che il fascismo aveva garantito per un ventennio con la
repressione, la carcerazione, l’assassinio degli oppositori.
DIMOSTRIAMO con la
lotta che il 25 aprile è un progetto di trasformazione politica e sociale al
quale fare riferimento per orientarci nella resistenza anticapitalista e
antimperialista, per dimostrare che un’altra società è possibile, senza
sfruttati né sfruttatori, senza imperialisti né paesi da distruggere e
saccheggiare: una società socialista.
"Teoria e Prassi", rivista marxista-leninista