Dichiarazione Finale
della IV Conferenza Sindacale Internazionale
Durante questi giorni, la nostra conferenza si è fatta
carico di evidenziare e valutare problemi, rivendicazioni ed esperienze della
lotta della classe operaia e dei sindacati; ha anche fornito l’opportunità di valutare
determinate linee di lotta e mobilitazione riguardo questi problemi.
In quasi tutti i paesi avvengono attacchi simili per dar
modo al capitale internazionale di estrarre il massimo profitto possibile.
Questa particolare realtà è stata dimostrata grazie alle spiegazioni che
sindacati di diversi paesi hanno dato nei loro interventi relativi alla
liquidazione dei servizi pubblici, agli esempi di precarizzazione,
al ribasso dei salari reali, agli attacchi al diritto alla sicurezza sociale,
alle privatizzazioni ed a molti altri attacchi che sono stati citati.
Pertanto, il carattere di questi attacchi ha reso evidente
che la necessità di sviluppare la solidarietà internazionale ed una lotta
comune, se comparata con il periodo precedente, è ancora più impellente.
La linea del sindacalismo collaborazionista, a favore del “dialogo
sociale”, è su un binario morto. Come risultato degli interventi svolti nel
corso della conferenza è emerso chiaramente che le politiche che hanno portato allo
smantellamento dei servizi pubblici, all’accrescimento della precarizzazione, alla caduta del livello dei salari reali,
agli attacchi alla sicurezza sociale, alle privatizzazioni e molti altri
attacchi diretti contro i lavoratori sono stati praticati su scala mondiale.
Il dibattito nella conferenza ha portato alla luce la
possibilità di fare dei sindacati il centro della lotta per la classe operaia.
Come risultato dell’esperienza compiuta in taluni paesi ed esposta nella conferenza,
abbiamo visto che c’è un fondamento concreto per ciò. Pertanto, quando pensiamo
ai doveri dei sindacati che lottano, c’è un consenso sul fatto che uno di
questi doveri è praticare tale convincimento.
Come conseguenza degli attacchi dell’11 settembre il
concetto di “guerra contro il terrorismo”, che è stato costruito e portato
avanti a cominciare da USA, UE, NATO e da altre istituzioni
politico-militari che erano a favore di tale concetto, ha aperto la
porta, in primo luogo in Europa ed in molti altri paesi, alla diffusione di idee
e pratiche nazionaliste e razziste. Il capitale internazionale
ha utilizzato questa congiuntura al fine di: nascondere le reali cause della
disoccupazione e della povertà; implementare politiche antidemocratiche; ledere
i diritti di sovranità di ciascun stato. Vogliamo ricordare che la
nostra conferenza è contro ogni forma di idee razziste, e contro la realizzazione
di politiche divisorie nei confronti della classe operaia e di riduzione in
schiavitù dei popoli.
Le forze imperialiste dall’Asia al Medio Oriente,
dall’Europa dell’Est all’America Latina usano tutti i mezzi necessari, inclusi
quelli bellici, per rafforzare o assicurare la loro egemonia. Questi sviluppi
conducono alla crescita delle somme che vengono riservate
per la difesa nel bilancio di ogni paese ed al restringimento delle libertà
politiche e dei diritti democratici.
Durante la conferenza una speciale menzione ed attenzione è
stata riservata ai seguenti punti:
-
La
libertà di organizzazione, la rimozione di tutte le pregiudizievoli limitazioni
ai diritti ed alle libertà sindacali, tutte le forme di oppressione dirette
contro i sindacalisti, il rilascio dei sindacalisti imprigionati;
-
Il
miglioramento delle condizioni di lavoro degli operai e, tramite l’attuazione
di tutte le necessarie misure riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro,
la cessazione degli infortuni sui posti di lavoro;
-
In
tutti i paesi, contro la pressione sul livello dei salari, la lotta per
l’ampliamento dei diritti sindacali e politici deve essere sviluppata, a
cominciare da paghe e diritti sociali;
-
Le
politiche che promuovono la privatizzazione della sicurezza sociale e
l’elevamento dell’età pensionabile, così come la privatizzazione di salute ed
istruzione ed altre forme di privatizzazione, devono essere fermate. Deve
essere sviluppata una lotta per mettere fine a queste politiche di
privatizzazione. Il diritto ad un’educazione libera ed alla salute deve essere enfatizzato
in modo consistente;
-
La
necessità di diffondere e rafforzare la lotta contro l’U.E. e la rivendicazione
di un referendum sul Trattato dell’UE;
-
I
sindacati devono prestare un’attenzione speciale all’organizzazione delle
giovani lavoratrici irregolari e non protette;
-
Contro
le politiche divisorie e concorrenziali portate avanti per mezzo della
differenziazione di condizioni e di retribuzioni, rafforzare la rivendicazione
“uguale salario per uguale lavoro”;
-
Una
speciale importanza deve essere accordata alla lotta contro la disoccupazione e
la povertà e all’organizzazione delle masse dei disoccupati;
-
Risoluzione
di tutti i problemi vissuti dalle donne lavoratrici per porre fine alle
discriminazioni di genere;
-
Deve
essere portata avanti una lotta in tutti i paesi per una giornata lavorativa
normale e per rendere illegali tutte le forme di lavoro flessibile e di
precarietà;
-
Deve
essere potata avanti una lotta per la diffusione e la protezione di una giornata
lavorativa normale e per rapporti di lavoro stabili, garantiti ed assicurati;
-
Come
parte della lotta contro la disoccupazione le ore di lavoro devono essere limitate per mantenere un ammontare stabile di paghe e di numero di addetti;
-
Contro tutte le forme di politiche divisorie che sono state sviluppate in
taluni paesi (basate su differenze etniche e sull’istigazione di sentimenti di
animosità provati dai lavoratori indigeni verso i lavoratori migranti, etc.) i
sindacati devono rafforzare la fraternità e la solidarietà nella classe
operaia;
-
Far
crescere la consapevolezza riguardo la distruzione
dell’ambiente causata dalla produzione capitalista, che è interamente basata
sul profitto. E, a cominciare dalle risorse idriche, opporsi alle iniziative
dei monopoli per ottenere il controllo delle risorse naturali.
Come risultato della conferenza è
stato concordato che i sindacalisti che hanno partecipato alla stessa condividono
una comune ragione di lotta.
La nostra conferenza ha posto
davanti a noi i seguenti scopi: organizzare la prossima conferenza, rafforzando
i legami che sono stati costruiti durante questa conferenza e sviluppare le necessarie
pratiche e mezzi di comunicazione al fine di realizzare questi obiettivi.
Gli operai, i lavoratori e le
nazioni oppresse devono continuare a lottare e resistere contro l’occupazione
imperialista. La nostra conferenza afferma il suo appoggio a queste lotte, a
cominciare da quelle in America Latina, in Medio Oriente e in Asia, di tutte le
lotte antimperialiste e dei movimenti di indipendenza. E chiede inoltre che
tramite il riconoscimento del diritto di autodeterminazione si giunga: alla
fine immediata dell’occupazione imperialista in Iraq e in Afghanistan, all’indipendenza
della Palestina ed alla risoluzione democratica della questione curda basata su uguali diritti.
La nostra conferenza è solidale con
tutti gli operai in sciopero in ogni parte del mondo, a cominciare dai lavoratori
dello zucchero della Haft Tappeth
Cane in Iran, ai lavoratori di Tuzla, Yorsan, Desa e della TEGA in
Turchia, agli operai Fiat
e Alfa Romeo in Italia. Allo stesso tempo richiede l’immediato rilascio dei lavoratori
arrestati in conseguenza della lotta di Mahalla in
Egitto e di Mansour Osanlou in Iran.
Viva l’unità e la
solidarietà internazionale della classe operaia.