DEVONO PAGARE I CAPITALISTI E GLI SPECULATORI!
Via dal potere
Berlusconi e i suoi complici!
Da quando è scoppiata
la crisi la vita è diventata più difficile per milioni di lavoratori:
licenziamenti, aumento della cassa integrazione, riduzioni di salario, tagli a
scuola, sanità, servizi sociali. Mentre agli operai che producono tutta la
ricchezza si rifilano truffe ed elemosine, vediamo che ai banchieri, agli
industriali, ai costruttori, al Vaticano, che negli anni scorsi hanno incassato
enormi profitti, vengono concessi finanziamenti presi dai fondi pubblici e
sgravi per decine di miliardi di euro. A quale scopo? Per continuare nella
ricerca del massimo profitto, per proseguire negli affari speculativi, per
vivere nel lusso e nello sperpero, con i conti blindati nei paradisi fiscali.
Il loro comitato di affari, il governo
Berlusconi, pur di tutelare privilegi e ricchezze di una minoranza insaziabile,
elimina conquiste e diritti ottenuti a prezzo del nostro sangue, distrugge i
contratti nazionali con la complicità dei sindacati di “mercato”, divide il
movimento operaio. L’offensiva reazionaria è volta a risolvere la crisi a
beneficio dei monopoli, salvando il capitalismo e scaricando tutte le sue conseguenze
sulle spalle della classe operaia e dei popoli. Perciò si vuol creare un regime
autoritario, smantellando le libertà democratiche.
Troveranno pane per i loro denti! Gli effetti
della crisi infatti determinano anche la crescita della resistenza operaia e
popolare. Lo sciopero generale esprime questa ripresa di classe che deve
svilupparsi e potenziarsi ancora.
Noi comunisti sosteniamo che si può uscire
dalle crisi, dalla miseria, dallo sfruttamento, dal degrado ambientale e
morale, dalle guerre di rapina, attraverso
la costruzione di una società socialista, in cui si produrrà per il
benessere delle masse e non per il profitto di pochi, con un pianificazione
economica sotto il controllo dei lavoratori.
Mantenendo ben fermo il nostro scopo, è possibile fin da oggi attuare
misure che consentano di alleviare l’insopportabile situazione degli operai e
dei lavoratori. Ecco alcuni provvedimenti necessari in campo economico.
Proibizione del licenziamento
dei lavoratori; rigido controllo dell’attività delle multinazionali per evitare
delocalizazioni e uso fraudolento degli aiuti pubblici; nessuna sovvenzione
alle imprese che licenziano; abolizione del segreto commerciale e bancario;
rilancio e finanziamento dei servizi pubblici (sanità, scuola, università, trasporti,
energia, comunicazioni) con divieto di privatizzarli; promozione del
cooperativismo in agricoltura; imposta sui redditi fortemente progressiva con
completa detassazione del salario base; recupero dell’evasione e delle frodi
fiscali (solo con questa misura
si recupera una cifra pari a 1/5 del PIL);
elevata tassazione dei guadagni speculativi, dei patrimoni, delle case sfitte;
confisca dei beni della criminalità, della mafia, degli speculatori;
cancellazione dei privilegi, stipendi e pensioni d’oro di parlamentari,
amministratori, manager e burocrati; soppressione dei finanziamenti al Vaticano
e alle scuole private; ritiro truppe all’estero e cancellazione finanziamenti
per basi USA-NATO; utilizzo delle spese militari per spese sociali; abolizione
del precariato, dei contratti atipici, del caporalato, del lavoro nero e
sottopagato; forte aumento di salari e pensioni e reintroduzione della scala
mobile; 30 ore per lavorare meno-lavorare tutti; reddito sociale ai disoccupati
a spese dei padroni e dello stato; parco case pubblico con affitti al 15% del
salario; blocco dei pignoramenti per lavoratori e pensionati; zero tassi su
mutui prima casa; trasporti, sanità, acqua, gas e luce gratis per operai,
disoccupati, studenti.
La lotta per queste rivendicazioni comporta
la completa e definitiva rottura col neoliberismo, fallimentare politica a
esclusivo vantaggio dei monopoli, applicata negli ultimi decenni da tutti i
governi e dall’UE di Maastricht. Ma anche con le illusioni della concertazione
e dell’ “unità nazionale” che hanno indebolito e fatto arretrare i lavoratori.
Per uscire dalla crisi a nostro favore
dobbiamo dotarci di ben altra linea, di ben altra unità, facendo avanzare il fronte unico anticapitalista imperniato
sulla difesa intransigente dei nostri interessi! Questo dobbiamo affermare con
lo sciopero generale e la mobilitazione del movimento operaio e sindacale, dei
movimenti di lotta, delle forze politiche e sociali che si rifiutano di pagare
la crisi dei padroni.
La
battaglia iniziata va continuata con maggiore determinazione! Il governo
Berlusconi può essere battuto con l’unità di lotta delle grandi masse sotto la
direzione della classe operaia. Un’unità
che si concretizzi in organismi di classe, che si esprima nell’azione comune contro l’offensiva
capitalista, per aprire la strada ad un governo rivoluzionario degli operai e degli
altri lavoratori sfruttati che non s’inchini all’altare del profitto, ma
sia deciso a porre fine allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo ed alle mille
schifezze di questo barbaro sistema.
Ci aspettano lotte dure. Per poter avanzare di nuovo abbiamo bisogno di uno
strumento politico: il partito comunista, l’unico partito che non abbia altri
interessi che non siano quelli del proletariato nel suo insieme. Perciò
chiamiamo i proletari e le avanguardie dei movimenti di lotta che hanno una
coscienza di classe, i sinceri comunisti, a compiere i passi necessari per
avvicinare la sua ricostruzione, rompendo decisamente con gli opportunisti e
unendosi ai marxisti-leninisti.
PIATTAFORMA COMUNISTA