Pensioni - contratto -
diritti – guerra
SPAZZIAMO
VIA IL GOVERNO BERLUSCONI!
Smantellamento delle pensioni,
contratti-truffa, carovita, licenziamenti, precariato e miseria a vita, attacco
ai diritti democratici, spedizioni militari all’estero: mai negli ultimi
decenni si era assistito ad un attacco così brutale e generalizzato alla
classe operaia ed alle masse popolari.
E’ evidente che i capitalisti ed il loro governo
capeggiato dall’aspirante ducetto Berlusconi stanno portando avanti la versione
italiana della “guerra infinita”, intensificando la politica di rapina
antioperaia e partecipando all’occupazione militare dei paesi aggrediti dagli
USA.
In tal modo la grande borghesia sta gettando le
premesse di un regime autoritario, regressivo e violento, che servirà a
rafforzare il suo dominio di classe.
La minaccia di un regime diverrebbe una realtà nel
momento in cui il governo Berlusconi, sospinto dagli industriali ed agevolato
dai vertici sindacali collaborazionisti, riuscisse ad abbattere le linee
difensive del movimento operaio, imponendo il diktat dei monopoli finanziari e
rafforzando il suo potere personale.
In questa situazione
abbiamo davanti a noi una sola via per sconfiggere il piano reazionario: quella
dell’unità, dell’organizzazione e della lotta intransigente per la difesa
dei nostri interessi e diritti.
La classe operaia, superando di slancio le esitazioni
e le contraddizioni dei capi riformisti, ha tutta la capacità per dare la spallata
decisiva a Berlusconi prima che faccia ulteriori e irreparabili danni,
infliggendo così una lezione esemplare all’intera borghesia.
Lo può fare dicendo il suo NO! all’intera
politica capitalista, senza limitarsi ad ostacolare questo o quell’aspetto
particolare, spezzettando le lotte per fabbriche o per regioni. Lo può fare
ritornando protagonista diretta dello scontro, prendendo nelle sue mani
l’iniziativa e rafforzando il carattere politico, generale e prolungato
della mobilitazione. Lo può fare abbandonando la politica del “male minore”e
mettendo al centro della lotta un programma contrapposto a quello
della borghesia imperialista, rivendicando il diritto, in quanto classe
produttrice dell’intera ricchezza sociale, a prendere il potere.
Il proletariato è l’unica classe in grado di
portare il paese fuori dal declino e dal degrado causato dal capitalismo,
conquistando la direzione politica della società in alleanza con gli altri
lavoratori sfruttati. Tutti i problemi dei lavoratori e della società possono
essere risolti con l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di
produzione ed il passaggio della direzione dell'economia nelle mani degli
operai, con la produzione socialista diretta centralmente e
razionalmente secondo un piano.
Per raggiungere questi obiettivi occorre
ricostruire il partito comunista, che sappia organizzare e guidare le
masse nei conflitti quotidiani come nelle grandi battaglie che ci attendono. Su
questa strada debbono impegnarsi le avanguardie operaie, i migliori figli del
proletariato, abbandonando le illusioni riformiste e rialzando la gloriosa
bandiera rossa.
Facciamo dello sciopero generale del 24 ottobre e dello sciopero dei metalmeccanici del 7 novembre dei grandi momenti di unità politica della classe operaia e di tutti i lavoratori!
Continuiamo la lotta di fabbrica e di
piazza, estendiamola e intensifichiamola fino alla cacciata del governo
Berlusconi, primo passo per tornare a vincere!
"Teoria e
Prassi", rivista
marxista-leninista