Piattaforma Comunista aderisce e partecipa alla manifestazione del 6 dicembre 2008 a Torino, ad un anno dalla strage degli operai della Thyssenkrupp.

 

E’ ORA CHE PAGHINO SFRUTTATORI E PARASSITI!

BASTA CON LE INFAMIE DEL CAPITALISMO!

 

Gli operai Thyssenkrupp ed i loro fratelli di classe provenienti da tutta Italia manifestano di nuovo a Torino a distanza di un anno dall’assassinio di sette operai.

Le grida di Antonio, Angelo, Bruno, Giuseppe, Roberto, Rocco e Rosario ancora riempiono i nostri cuori di dolore e di rabbia.

Il loro assassinio ha fatto riscoprire a tutti l’esistenza e la combattività della classe operaia, l’antagonista più deciso e conseguente del capitalismo, la cui funzione storica è quella di trascinare l’intera umanità fuori dagli orrori dell’imperialismo.

Una classe costretta a condizioni di vita e lavoro disumane, che subisce in maniera diretta l’ingiustizia e la violenza borghese, che fa sforzi enormi per arrivare alla fine del mese, mentre “lor signori” continuano a vivere nel lusso e nello sperpero, con i conti blindati nei paradisi fiscali.

Vediamo bene che la crisi del sistema imperialista spinge i monopoli all’assalto. Il governo Berlusconi, con la complicità dei “sindacati di mercato”, concede a banche e imprese aiuti per decine di miliardi di euro, elimina conquiste e diritti sociali ottenuti a prezzo del nostro sangue, punta a smantellare i contratti nazionali di lavoro per salvare privilegi e ricchezze di una minoranza insaziabile.

L’offensiva reazionaria è diretta a scaricare sulle spalle delle masse lavoratrici tutte le conseguenze della crisi e a smantellare le libertà democratiche. Vogliono costruire un regime autoritario a uso e consumo dell’oligarchia finanziaria, vogliono governare col pugno di ferro per salvare il capitalismo. Ma troveranno pane per i loro denti!

Le conseguenze della crisi determinano infatti una crescita della resistenza della classe operaia e delle masse popolari. La manifestazione odierna si inserisce dentro questo processo di ripresa. E la prossima settimana ci sarà lo sciopero generale, scaturito dalla pressione degli operai e del movimento degli studenti.

Si tratta di un passaggio importante. Per difenderci in maniera più efficace e preparare la controffensiva dobbiamo favorire la convergenza e l’unificazione dei movimenti di lotta in un fronte unico anticapitalista, contro il programma antipopolare di governo, Confindustria, partiti e sindacati collaborazionisti, per far pagare la crisi a chi l’ha causata, i capitalisti, i ricchi, i parassiti, così come esigiamo il castigo per gli assassini della Thyssenkrupp!

Il fronte unico si deve basare sulla spinta all’unità esistente fra gli sfruttati, sulla lotta comune di tutti coloro che respingono i diktat padronali. Deve trovare la sua forma organizzativa nella costruzione di organismi unitari, dal basso, con forte contenuto politico, nei quali le masse possono raccogliersi e dare battaglia collegando strettamente le giuste rivendicazioni alla prospettiva di un cambiamento politico radicale. 

Confluire nello sciopero generale del 12 dicembre è l’obiettivo di tutti gli organismi e i movimenti di lotta che si oppongono alla politica dei capitalisti e del loro governo. Dobbiamo fare di questa giornata un momento di energica mobilitazione con la quale rigettare in blocco la politica borghese, avanzare precise rivendicazioni, ricostruendo un tessuto di classe sulla base della difesa intransigente dei nostri interessi e diritti.

La mobilitazione e l’unificazione del proletariato e dei suoi alleati su un terreno di lotta, abbandonando le illusioni sulla “concertazione” e la “politica dei redditi”, vanno appoggiate guardando alle dure battaglie che ci attendono.

Le conseguenze della crisi, faranno sì che le contraddizioni del sistema imperialista diverranno ancora più stridenti, a cominciare dalla contraddizione fondamentale fra capitale e lavoro. Il proletariato sarà costretto a difendere non solo gli interessi particolari di categoria, ma i propri interessi generali di classe, che in definitiva consistono nella lotta diretta a spezzare il giogo del capitale finanziario e dar vita ad un governo rivoluzionario degli operai e degli altri lavoratori sfruttati, per trasformare la nostra società in una società socialista in cui si produrrà per il benessere delle masse e non per il profitto di pochi.

Questa è la sola via di uscita dallo sfruttamento, dall’oppressione, dalla povertà, dalle guerre di rapina, dal degrado sociale, morale e ambientale, inevitabili risultati dell’imperialismo. Per andare fino in fondo c’è bisogno di uno strumento politico: il partito comunista, il partito più avanzato di tutti, senza altri interessi che non siano quelli del proletariato nel suo insieme. Perciò chiamiamo tutti gli operai avanzati a compiere i passi necessari per avvicinare la sua ricostruzione, rompendo decisamente con gli opportunisti e unendosi ai marxisti-leninisti.   

 

VIA DAL POTERE BERLUSCONI E I SUOI COMPLICI!

RICOSTRUIAMO IL PARTITO COMUNISTA!