L’UNITA’ DEI COMUNISTI E’ INDISPENSABILE!

 

Il tracollo elettorale della Sinistra Arcobaleno apre scenari nuovi per i comunisti in Italia.

La linea politica e gli apparati dirigenti dei partiti pseudo-comunisti (nelle due varianti: pacifista piccolo- borghese e socialdemocratica) sono stati spazzati via; all’ex presidente della Camera, all’ex on. Diliberto, e al codazzo di burocrati in carriera che li accompagnava, i proletari hanno mandato un messaggio forte e chiaro: a casa, andate a lavorare, non rappresentate in nulla i nostri interessi!

Si è estinta la sinistra istituzionale, parlamentare; ora i partiti di Giordano e Diliberto sono allo sbando, spinti o verso la deriva della formazione di un contenitore politico indistinto (i rifondaroli) o verso un’affannosa e zoppicante rincorsa verso la falce e martello scelleratamente accantonata (è il caso del Pdci) per recuperare qualche credibilità.

Né sono condivisibili i tentativi di riproporre i vecchi contenitori riformisti rimessi a nuovo alla meno peggio. È il caso del confuso appello firmato “comunisti uniti”, che circola in questi giorni,  eludendo colpevolmente il nodo delle sciagurate direzioni politiche riformiste e riproponendo un film già visto all’epoca in cui nacque Rifondazione, quello della semplice ed indistinta sommatoria di tutti coloro che dicono di richiamarsi in qualche modo al comunismo.

In questi anni il collettivo redazionale di “Teoria & Prassi” ed il Circolo Lenin – che recentemente si sono uniti in “Piattaforma Comunista” – hanno posto con forza la centralità e l’irrinunciabilità della ricostruzione del Partito Comunista per dare alla classe operaia, alle masse oppresse ed impoverite, private della prospettiva di una vita dignitosa, lo strumento organizzativo per combattere adeguatamente la guerra di classe che la borghesia conduce ogni giorno senza esclusione di colpi: il partito indipendente e rivoluzionario, basato sul marxismo-leninismo, che respinga le sirene ideologiche borghesi e riformiste – nelle diverse varianti in cui si manifestano – e sappia assumersi la responsabilità del suo ruolo storico; guidare gli sfruttati nella lunga lotta verso la liberazione sociale dall’alienazione capitalistica, per costruire una società senza più padroni, diretta dalla classe operaia in alleanza con gli altri lavoratori.

Oggi si schiudono – di fronte alla debacle dei servi sciocchi di Prodi – prospettive originali di lavoro politico per i sinceri comunisti e i rivoluzionari in questo paese.

Si tratta di unificare le forze – attraverso il necessario processo di chiarificazione teorico-politica – perché la frammentazione non giova ai proletari, anzi li getta nella disperazione, tra le braccia delle forze reazionarie (come ha dimostrato recentemente il voto alla Lega). L’unità dei comunisti si dimostra una volta di più una questione vitale per dare impulso e guidare le lotte contro un sistema moribondo e criminale.

La nostra generazione di comunisti ha una responsabilità storica enorme: ci rivolgiamo a tutte le strutture organizzate perché si superi ogni forma di divisione artificiosa, di polemica sterile, perché non ci possono e non ci devono essere tante organizzazioni comuniste in Italia, ma un solo partito forte, centralizzato, che sia il reparto di avanguardia combattivo, organizzato e cosciente della classe operaia, capace di conquistarsi tale riconoscimento grazie alla lotta ed al lavoro quotidiano.

Ci rivolgiamo anche a tanti compagni che delusi da fallimentari esperienze politiche vorrebbero ritirarsi a vita privata: non facciamo questo favore al nemico di classe! E’ il momento di difendere la nostra identità, la nostra storia, il nostro presente e futuro, dando tutti, subito, il nostro contributo per gettare le basi del partito comunista della nostra epoca, che non conceda tregua alla borghesia e agli opportunisti, che sappia riprendere in mano la bandiera rossa e ridare speranza alle masse proletarie e popolari e gambe solide ad un percorso di cambiamento rivoluzionario.

Nessuna esitazione, quindi, nessun colpevole ritardo, nessun arroccamento sulle proprie posizioni a difesa delle debolezze esistenti. Realizziamo incontri comunisti, costruiamo un ambito di discussione permanente ed organizzato, stabiliamo con chiarezza le basi teorico-politiche del partito di cui abbiamo bisogno, avviamo una pratica comune nel lavoro tra le masse, per avanzare nel processo di ricostruzione del partito comunista in Italia!