VIA DALL'AFGHANISTAN,
VIA BERLUSCONI!
Ieri,
nel cuore di Kabul, sei militari italiani a bordo di alcuni mezzi
blindati di un reggimento della "Folgore" di scorta a un convoglio
NATO, sono rimasti uccisi in un attacco condotto da insorgenti afghani.
Si è trattato dell’'ultimo di una serie
di attacchi, anche mortali, a cui sono state
sottoposte da vari anni le forze armate italiane che occupano il territorio
dell'Afghanistan nel quadro di quella che il governo Berlusconi,
mentendo spudoratamente, continua a definire una «missione di pace» volta a
portare in quel paese «la democrazia».
Di
quale «democrazia» si tratti sono state eloquenti testimoni le recenti
elezioni-farsa che hanno confermato al potere il fantoccio Karzai in mezzo
a un oceano di brogli elettorali, riconosciuti anche da varie fonti
internazionali.
Gli avvenimenti dovrebbero aprire
definitivamente gli occhi a chi è ancora ingannato dalla becera propaganda
nazionalista dei vari Berlusconi, La Russa, Frattini, e da tutto il coro dei
loro servitori giornalistici e mediatici: in
Afghanistan l'Italia è in guerra, una sporca guerra imperialista per il
controllo di zone strategiche e di importanti fonti e corridoi
energetici, indispensabili per la sopravvivenza del capitalismo nordamericano
ed europeo.
Per questi scopi sono stati inviati
truppe e mezzi in qual paese, per questi scopi si continua a finanziare la
missione, e pertanto la responsabilità politica delle vittime che la legittima
resistenza all'occupazione militare determina è da attribuire interamente al
governo in carica.
Le guerre imperialiste di oggi sono
diverse da quelle del passato. Sono cambiate le tattiche militari degli occupanti, sono cambiati i loro sistemi d'arma (apparecchiature elettroniche dei militari a terra, droni, bombe a guida laser e satellitare, ecc.) e sono cambiate le forme di resistenza dei popoli aggrediti
e occupati, insieme alle armi che essi scelgono per contrastare gli invasori
del loro paese. Sempre più si intrecciano e si confondono, sul campo, i combattenti e i civili.
Se questa è la tendenza, destinata a
svilupparsi in misura crescente nel prossimo futuro, la sostanza è rimasta la
stessa: le guerre imperialiste vengono combattute non per
gli interessi dei lavoratori e dei popoli, ma per i luridi interessi dei
monopoli capitalisti e dei loro governi.
E' ora che il movimento di lotta
antimperialista riprenda vigore in Italia, non più sotto la guida di esangui direzioni pacifiste, ma di
autentiche forze comuniste e rivoluzionarie.
La
maggioranza del popolo italiano vuole il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, vuole farla
finita con la guerra di rapina che da otto anni si combatte in quel paese con
il pretesto degli attentati dell’11 settembre (che in realtà sono stati
auto-attentati orchestrati dalla gang di Bush).
Fuori
l'Italia dall'Afghanistan! Ritiro immediato di tutte le forze militari italiane
impegnate all'estero! Via le basi militari USA e NATO dal nostro territorio!
Fuori l'Italia dalla NATO!
18 settembre 2009 Piattaforma
Comunista