Dichiarazione del XII
Seminario Internazionale
“Problemi della
Rivoluzione in America Latina”
Solo la rivoluzione ed il socialismo assicurano l’indipendenza nazionale, la libertà, il benessere e il progresso ai popoli.
Incoraggiati dalle vittorie e dai progressi politici raggiunti dai lavoratori e dai popoli del continente, vari partiti, organizzazioni e movimenti della sinistra rivoluzionaria dell'America Latina e dell’Europa, si sono riuniti a Quito, in Ecuador, per avanzare nel dibattito sul socialismo. Fino a pochi anni fa, questa analisi sarebbe stata considerata come un semplice esercizio teorico; oggi costituisce un problema teorico-politico che reclama urgente soluzione.
Una grande ondata di lotte delle masse operaie, popolari, della gioventù, delle donne, dei popoli indigeni, del contadini, scuote l'America Latina. Questa poderoso flusso ha rovesciato governi pro-imperialisti ed oligarchici in vari paesi mediante sollevazioni popolari che, in alcuni casi, hanno raggiunto caratteristiche insurrezionali; ha frustrato complotti reazionari, come il colpo di stato in Venezuela; ha prodotti grandi movimenti di massa che praticano le forme assembleari della democrazia diretta; ha sviluppato organizzazioni multisettoriali.
Come risultato della lotta dei lavoratori e dei popoli contro il neoliberalismo, il “neosviluppismo”, la dominazione imperialista, le diverse forme di sfruttamento e di discriminazione sociale e nazionale e delle vittorie politiche conquistate dai popoli in processi di diversa natura, si è prodotto in America Latina un mutamento nei rapporti di forza politici e sociali. I settori oligarchici e monopolisti più potenti ed apertamente legati all'imperialismo, particolarmente quello nordamericano, hanno perso posizioni nell’arena politica; d’altra parte, hanno preso forza correnti di pensiero ed organizzazioni democratiche, progressiste e di sinistra che, in alcuni paesi come Venezuela, Bolivia, Ecuador, hanno portato al governo esponenti di tali posizioni.
Oggi l'aspirazione al cambiamento coltivata per anni nella mente dei nostri popoli si innalza al livello di aspirazione del socialismo. Ampi settori di lavoratori della città e della campagna, della gioventù, di intellettuali, di ambientalisti…si interessano al dibattito sulla natura e sulla possibilità certa del trionfo del socialismo, al punto che fazioni borghesi, piccolo-borghesi ed altre, falsificano, deformano e travisano il socialismo, pretendendo di manipolare questa tendenza, per canalizzarla verso posizioni funzionali al sistema capitalista.
Il socialismo è uno stadio qualitativamente differente e superiore al capitalismo; non potrà nascere nelle viscere dall'attuale sistema imperante, per costruirlo è imprescindibile la conquista del potere da parte dei lavoratori, la distruzione rivoluzionaria del vecchio Stato delle classi dominanti, la fine della dipendenza straniera e l’abolizione dello sfruttamento salariato. La sua edificazione esige la trasformazione radicale della base economica, la sostituzione delle forme di proprietà e dei rapporti di produzione capitalisti con un regime di proprietà sociale. Solo così saranno liberati i lavoratori ed il lavoro non sarà unicamente un mezzo per vivere, bensì la prima necessità vitale.
Caratteristica di questa società è la piena e vera democrazia per le classi lavoratrici e l'adozione di misure coercitive contro la minoranza che cerca di restaurare il vecchio sistema; la partecipazione diretta delle masse nella definizione di tutte le questioni relative allo sviluppo della società. In questa società il popolo decide che cosa si produrrà, come si produrrà e come si distribuirà la produzione. La libertà garantita per le ampie masse presuppone l’istituzione di meccanismi che garantiscano le conquiste materiali e politiche dei popoli e che ostacolino l'azione delle vecchie classi sfruttatrici minoritarie, che vogliono sovvertire il nuovo ordine e recuperare quello che hanno perso.
Lo scontro con le classi dominanti autoctone e l'imperialismo si dà in tutti i terreni e dobbiamo prepararci per affrontarli e sconfiggerli in ognuno di essi. Non è possibile raggiungere la vittoria in queste battaglie se i lavoratori ed i popoli non sviluppano e fortificano la loro organizzazione politica indipendente, se non hanno una concezione teorico-politica di carattere scientifico e rivoluzionaria.
Il trionfo della rivoluzione sarà il risultato della combinazione, dell'applicazione abile e creativa di tutte le forme di lotta, prendendo in considerazione le condizioni e le circostanze concrete. Ma è evidente, e l'esperienza storica lo conferma, che solo mediante l'uso della violenza organizzata dei popoli è possibile cacciare dal potere i gruppi oligarchici e sconfiggere la violenza reazionaria esercitata dal loro apparato statale.
È innegabile che le attuali condizioni politiche e sociali che vive la regione sono favorevoli per l'azione ed il lavoro delle organizzazioni rivoluzionarie; questo però non significa che le cose siano più facili. Siamo impegnati a disputare la direzione delle masse, per elevarle a posizioni rivoluzionarie, con forze e posizioni riformiste e funzionali al sistema; a chiarire fra le masse che, affinché il socialismo sia rivoluzionario, deve basarsi su concezioni di carattere scientifico. Sbarrare il passo a chi sventola false bandiere socialiste, è un compito rivoluzionario.
Sconfiggere l'imperialismo e le classi dominanti richiede l'unità delle forze rivoluzionarie, democratiche ed antimperialiste, che deve esprimersi sia negli ambiti ed azioni locali, sia in quelli internazionali. Particolarmente oggi, le forze della sinistra rivoluzionaria hanno la responsabilità di mettersi di fronte alla lotta dei lavoratori e dei popoli, di compiere sforzi per conquistare posizioni dentro la tendenza al cambiamento esistente tra i popoli della regione, affinché possano adempiere i compiti rivoluzionari.
Sappiamo che il movimento dei lavoratori è internazionale, ed egualmente capiamo che il nostro contributo a questo processo deve esercitarsi portando alla vittoria la rivoluzione ed il socialismo in ognuno dei nostri paesi.
Estendiamo la nostra solidarietà con tutti i popoli che lottano per la loro liberazione, specialmente con quello di Bolivia che è sotto la minaccia immediata dello smembramento territoriale voluto dall'imperialismo nordamericano e dall'oligarchia creola, che armano bande fasciste per perseguire il loro scopo.
Come organizzazioni rivoluzionarie partecipanti al XII Seminario Internazionale “Problemi della Rivoluzione in America Latina” rinnoviamo l’impegno di continuare la nostra lotta per il trionfo della rivoluzione ed il socialismo. Sapremo portare avanti con responsabilità la sfida che la storia ci ha imposto.
18 luglio 2008
Partido Comunista Revolucionario
de Argentina
Partido Revolucionario
Marxista Leninista de Argentina
Partido Comunista Revolucionario
(Brasile)
Núcleo de Comunistas Revolucionarios (Brasile)
Partido Comunista de Colombia (marxista leninista)
Movimiento de Concientización
de
Reagrupamiento de Jóvenes Estudiantes y Universitarios
de Haití
Alternativa Nueva Nación
(Guatemala)
Partido Comunista de México
(marxista leninista)
Partido Proletario del Perú
Partido Comunista del Trabajo
(Repubblica Dominicana)
Movimiento de Mujeres
Ana Soto (Venezuela)
Partido Patria para Todos
(Venezuela)
Organización Gayones
(Venezuela)
Asamblea de Socialistas
(Venezuela)
Frente Universitario Revolucionario
Socialista (Venezuela)
Partido Comunista Marxista Leninista del
Ecuador
Juventud Revolucionaria del
Ecuador
Movimiento Popular
Democrático (Ecuador)
Confederación Ecuatoriana
de Mujeres por el Cambio
Vanguardia del Magisterio
Frente Revolucionario
de Izquierda Universitario
Unión General de Trabajadores del Ecuador