Altri balzelli antipopolari in arrivo

Sono lontani, ma neanche troppo, i tempi di quando Salvini ci propinava la balla dell’abolizione delle accise sui carburanti.

Poi non solo non le tolse, ma giunto al governo con Meloni, fece in modo di far salire ancora il prezzo dei carburanti con il mancato rinnovo dello sconto precedentemente introdotto.

E oggi, dal momento che c’è sempre di più da usare la finanza pubblica per sostenere le spese della guerra imperialista e sovvenzionare le grandi aziende, in luogo della sanità, della scuola e dei trasporti pubblici, il ministro Giorgetti, leghista anch’egli, se ne esce con le “accise sulle auto elettriche“.

Invece di recuperare i 140 miliardi di evasione fiscale stimati dall’Agenzia delle Entrate (gli  evasori sono sistematicamente premiati a colpi di sanatorie dal governo in carica), invece di aumentare i salari (il cui potere d’acquisto è crollato negli ultimi anni), si aumentano le imposte antipopolari e si preparano altre stangate su bollette, Rc auto, servizi bancari e tariffe locali.

A quando la reintroduzione dell’IMU sulla prima abitazione, fatta passare come “patrimoniale” dai demagogici difensori “della casa e dell’auto degli italiani”?

Non ci interessa entrare qui nella discussione sull’impatto ambientale delle auto elettriche, sicuramente elevato in assenza di un’adeguata rete di trasporti pubblici gratuiti e di massa. Quello che è certo è che i lavoratori, oltre ad essere già in difficoltà per acquistare con tanti sacrifici un bene assai costoso, saranno gravati dall’ennesimo balzello che il governo della miseria e della guerra vuole introdurre.

Schiacciato tra padroni famelici e politicanti pronti a sfruttare ogni occasione per ingrassarsi, al proletariato non resta che lottare duramente e organizzarsi come classe indipendente per far pagare crisi, debito e guerra alla classe dominante, mettendosi alla testa di tutti gli sfruttati e gli oppressi.

E la più alta forma di organizzazione di classe, indispensabile nella lotta rivoluzionaria per il potere politico, si chiama Partito comunista!

Per quest’obiettivo di portata storica chiamiamo i comunisti e gli operai avanzati a collaborare e unirsi, mettendo al centro del loro programma la soluzione della contraddizione fra i rapporti di produzione capitalistici e il carattere delle forze produttive della società, possibile solo con la rivoluzione proletaria che sostituirà l’attuale proprietà capitalistica dei mezzi di produzione con la proprietà socialista.

Solo in questo modo si potrà attuare una politica finalizzata alla crescita del benessere materiale e culturale delle masse lavoratrici, alla salvaguardia dell’ambiente e alla liberazione dell’intera umanità dallo sfruttamento, dall’oppressione e dalle guerre di rapina!

19 maggio 2024

Militanza Comunista Toscana

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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