Ancora sulla lotta alla frammentazione

Frammentazione organizzativa e confusione ideologica sono due gemelli: una retroagisce sull’altra. Entrambe sono il risultato del lavoro di manipolazione e divisione del movimento comunista e operaio portato avanti dalla borghesia, dal revisionismo e dalla socialdemocrazia nel corso di decenni.

La conseguenza principale della frammentazione e della confusione ideologica è la perdita del legame fra movimento comunista e operaio, il loro distacco, la loro scissione che indebolisce e va a detrimento di entrambi.

In modo particolare, frammentazione organizzativa dei comunisti e separazione dei comunisti dalla classe sono due aspetti dello stesso problema, producono marginalità e irrilevanza politica.

Il fenomeno della frammentazione è il prodotto di due fattori principali.

– Il moderno revisionismo che ha portato alla disgregazione e alla sconfitta il campo socialista e il movimento comunista internazionale;

– Il feroce attacco capitalistico che ha prodotto la scomposizione della classe in settori che, in assenza di una guida comunista, non vanno oltre l’espressione di interessi di gruppo, lasciando l’egemonia della lotta politica ai rappresentanti delle classi proprietarie.

La borghesia e l’imperialismo, in via diretta e attraverso l’opera dei suoi intellettuali, favorisce il fenomeno della frammentazione, non solo creando divisioni su divisioni, ma anche favorendo e finanziando la formazione di partitini e gruppi.

Dal punto di vista soggettivo la frammentazione è il risultato del revisionismo, espressione dei quadri di un’aristocrazia operaia imborghesita e burocratizzata, il quale ha scisso il movimento comunista e poi è fallito disintegrandosi in molteplici rivoli.

Nel nostro paese il Pci revisionista, togliattiano, è stato un grande contenitore delle diverse deviazioni del moderno revisionismo che hanno poi preso forma organizzativa dopo il suo scioglimento.

In Italia, su circa venti partitini esistenti la stragrande maggioranza deriva dal lungo processo di sfarinamento del PCI, dalle successive riaggregazioni e scissioni a catena.

Ogni partitino esprime una particolare forma del moderno revisionismo o del trozkismo che albergavano nel PCI togliattiano.

Vi sono diversi fattori negativi e deviazioni che hanno implementato la frammentazione: interessi di gruppo, di clan e personali; l’opportunismo, l’elettoralismo, il cretinismo parlamentarismo, il settarismo, il liquidazionismo, l’economicismo, il localismo, la politica di pura immagine, etc.

A ciò si aggiungono nel nostro paese fattori storici, culturali, territoriali.

Tutti queste cause e deviazioni, che alimentano la frammentazione del movimento comunista, rendono complesso il processo di unità ideologica e organizzativa comunista, creano forti difficoltà a innestare processi unitari, persino a livello di unità di azione e di dibattito fra comunisti.

I comunisti non devono lasciarsi condizionare, tanto meno ossessionare, dalla frammentazione, ma tenere in debito conto questo fenomeno per combatterlo.

Occorre riconoscere la situazione esistente che non si cambia per volontà o per desiderio di unità, che pure è importante.

Come si combatte la frammentazione, che non è una deviazione ma la conseguenza di deviazioni per lo più di carattere piccolo borghese?

Sul piano ideologico, giungere alla chiarificazione, delimitarsi ed estirpare le deviazioni revisioniste basandosi fermamente sul largo patrimonio di tesi, idee ed esperienze del marxismo-leninismo, unica base su cui può poggiare l’unità dei comunisti e degli operai avanzati, così come la formazione dei quadri. La compattezza ideologica svolge un ruolo fondamentale nella lotta alla frammentazione.

Sul piano politico, esprimendo un programma e una chiara linea politica capace di esprimere interessi generali della classe con ancoraggio alle sue condizioni concrete materiali e ideologiche di esistenza; favorendo il progressivo distacco su tutti i piani degli elementi proletari avanzati e degli onesti comunisti dai gruppi opportunisti e revisionisti.

Sul piano organizzativo, agendo con spirito unitario e costruttivo per dar vita oggi a una sola Organizzazione comunista intermedia (fra la frammentazione e il Partito), che sia centralizzata e disciplinata, di tipo bolscevico, non settaria, che avvii un inizio di legame con la classe operaia.

Di fondamentale importanza è la formazione di un saldo e coeso gruppo dirigente, una direzione collegiale capace di condurre la lotta per il Partito, sviluppando linea e intervento politico sulla base dei principi marxisti-leninisti e della loro messa in pratica.

Purtroppo circolano posizioni completamente sbagliate sulla lotta alla frammentazione.

Vi sono compagni che pensano che prima di costituirsi in Organizzazione comunista bisogna superare la frammentazione. Si tratta di un’approccio idealista al problema, che nasconde una posizione opportunista (in quanto la frammentazione viene utilizzata come alibi per non compiere scelte politico-organizzative più avanzate).

La frammentazione, infatti, non può sparire in breve tempo, ma permarrà per un lungo periodo, anche dopo la ricostruzione del Partito, essendo profonde le sue cause. Pensare che la frammentazione si possa superare rimanendo allo stato “fluido”, ritardando il passaggio all’Organizzazione o sciogliendosi in ambiti amorfi, significa fare un ingiustificabile favore al revisionismo e alla socialdemocrazia.

Altri compagni pensano che la frammentazione possa essere superata, invece che con la lotta sui tre fronti, con gli appelli a fare un “passo indietro”. Sarebbe come pretendere che i revisionisti smettano di essere tali solo perché glielo chiediamo. Si tratta, a ben vedere, di un  altro espediente di tipo opportunista.

Vi è poi chi concepisce l’Organizzazione indipendente del proletariato come l’ennesimo gruppuscolo o partitino che va ad alimentare la frammentazione, indipendentemente dal suo contenuto ideologico e politico (la concepiscono cioè in modo astratto e a-storico).

Costoro non comprendono, o non vogliono comprendere, che con il costituirsi in Organizzazione comunista si innesca un processo di lotta alla dispersione dei comunisti, di raggruppamento e reclutamento (sia pure molecolare, oggi) e si porta avanti in condizioni migliori la lotta alla frammentazione, sviluppando legami, accrescendo influenza e acquisendo autorevolezza nella classe.

Il prevalere di queste concezioni errate agevola la frammentazione, ritarda il processo di costruzione dell’Organizzazione, blocca persino l’iniziativa politica perchè “non siamo né organizzazione né partito, quindi non possiamo dire agli operai cosa fare, qual è la via da percorrere…”. Quante volte abbiamo sentito queste geremiadi!

Le posizioni errate sulla lotta alla frammentazione sono esse stesse un fattore che la alimenta e perpetua.

Più ci si allontana da un progetto organico di ricostruzione del Partito fermamente basato sul socialismo scientifico e il suo collegamento con il movimento operaio, più si genera frammentazione.

La lotta alla frammentazione è anzitutto lotta al revisionismo e all’opportunismo in tutte le loro forme, per l’affermazione del marxismo-leninismo.

L’offensiva reazionaria e militarista dell’imperialismo oggi pone con più forza il compito della lotta per il Partito.

Le posizioni attendiste di gruppi e di singoli compagni vanno superate, trovando forme di collaborazione, a partire dall’unità di azione (si veda al riguardo l’articolo pubblicato su Scintilla n. 122, marzo 2022) che li pongano in dialettica con la situazione reale e inneschino quel dibattito, quelle chiarificazioni e quella pratica comune che preludono al processo di unità organica.

Per adempiere a questo compito storico è essenziale disporre di un punto di appoggio nazionale e internazionale, che svolga una funzione ideologica, organizzativa e programmatica.

Per questo diciamo ai proletari e ai giovani  rivoluzionari che vanno rotti gli indugi: per lottare contro la frammentazione, per portare avanti la lotta per il Partito, unitevi a Piattaforma Comunista, membro della CIPOML, rafforzando le coerenti posizioni marxiste-leniniste e il lavoro collettivo per l’unione dei comunisti e degli operai avanzati!

Da Scintilla, aprile 2022

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