Genova: “Abbassate le armi, alzate i salari!”

Negli anni scorsi una mobilitazione partita dai lavoratori del porto di Genova impedì l’imbarco di materiale bellico diretto in Arabia Saudita e destinato alla guerra in Yemen.

Analoghe manifestazioni a sostegno del blocco del traffico di armi si sono tenute in altri porti europei contro le navi della compagnia saudita Bahri, che rifornisce d’armi e mezzi militari tutto il Medio Oriente.

Vi sono state anche mobilitazioni contro produttori di armi, contro le costruzioni di nuove basi militari, contro treni e aerei che riforniscono conflitti accesi per interesse economico e geopolitico.

Recentemente a Londra si è svolta un’importante giornata di lotta contro il traffico di armi.

Con l’avvio della guerra in Ucraina i lavoratori del CALP di Genova coscienti del suo carattere imperialista, antioperaio e antipopolare,  delle conseguenze del riarmo e dell’invio di armi, dei pericoli crescenti, hanno rilanciato la lotta al grido: “Fermarli però è possibile cominciando dai nostri territori. Boicottando la guerra cominciando da casa nostra”!

Con queste parole d’ordine il 28 gennaio si è svolta una partecipata assemblea pubblica per costruire una giornata di mobilitazione dei lavoratori portuali contro le guerre reazionarie e i traffici di armi, contro la repressione che colpisce i lavoratori che alzano la testa, che si svolgerà con un corteo a Genova il 25 febbraio.

Sosteniamo l’iniziativa di lotta dei portuali genovesi. Chiudere i porti alla guerra!

(da Scintilla n. 131, febbraio 2023)

La manifestazione nazionale “Abbassate le armi, alzate i salari” si terrà sabato 25 febbraio 2023, alle ore 14:00, al ponte Etiopia, via Lungomare Canepa.

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