Il leninismo, arma indispensabile per la costituzione del partito del proletariato

Lenin, come è noto, ha sviluppato la dottrina di Marx e di Engels in modo conforme all’ultima fase del capitalismo, l’imperialismo, dunque nelle nuove condizioni della lotta di classe del proletariato che si trova a dover risolvere il problema del potere in un periodo di guerre e di crisi sempre più profonde.

Con Lenin nasce una vera e propria teoria del partito rivoluzionario del proletariato, sviluppata in opere fondamentali: “Che fare?” (1902), “Un passo avanti e due indietro” (1904), “L’estremismo, malattia infantile del comunismo” (1920).

Marx e Engels hanno evidenziato la necessità del partito indipendente della classe operaia, opposto a tutti i partiti delle classi proprietarie, senza il quale il proletariato non può agire come classe e raggiungere la propria emancipazione. Su queste basi Lenin ha approfondito il concetto di partito, chiarendo alcuni punti di decisiva importanza.

  1. Il rapporto dialettico coscienza-classe: per Lenin la coscienza politica rivoluzionaria può essere portata agli operai solo dall’esterno della lotta economica che conducono contro il padrone per migliorare le condizioni della vendita della propria forza-lavoro, ovvero dall’interno del “campo dei rapporti di tutte le classi e di tutti gli strati della popolazione con lo Stato e con il governo, il campo dei rapporti reciproci di tutte le classi” (Lenin, Che fare?). La lotta sindacale di per sé non porta il proletariato alla coscienza di classe. Di qui la funzione del rivoluzionario proletario che ha una visione critica complessiva dell’intero meccanismo della società capitalista e delle sue intime contraddizioni che possono essere risolte solo con il passaggio al socialismo,   Visione a cui si può giungere solo per mezzo dell’acquisizione e dell’applicazione pratica della teoria del socialismo scientifico, garanzia dell’indipendenza politica, ideologica e organizzativa della classe operaia.
  2. Il partito non è solo una delle forme di organizzazione della classe, una parte integrante della classe operaia ad essa legata con mille fili, il suo reparto d’avanguardia; esso è la forma più elevata dell’organizzazione e dell’unione di classe rispetto alle altre forme di organizzazione e unione del proletariato (sindacati, comitati, consigli, associazioni di massa culturali, giovanili, etc.) che il partito è destinato a dirigere in funzione degli obiettivi rivoluzionari. Non si devono pertanto confondere il partito e la classe, sminuendo e abbassando la funzione dirigente del partito comunista.
  3. Il partito, reparto altamente organizzato e cosciente della classe operaia che svolge una pluralità di compiti, dev’essere inteso e applicato non semplicemente come la somma delle organizzazioni di partito, ma come il sistema unico di queste organizzazioni che sono strutturate in organi superiori e inferiori (questi ultimi subordinati ai primi), con un centro che dirige il lavoro del partito. Per assicurare la direzione organizzata e permanente della classe operaia di questo sistema unico vi devono essere decisioni politiche e pratiche vincolanti, obbligatorie, per tutti i membri del partito, così come la sorveglianza dell’esecuzione delle decisioni di partito.
  4. La natura eminentemente politica del partito del proletariato, che si caratterizza per un programma che si fonda sulla teoria rivoluzionaria marxista-leninista, e definisce come condizione di appartenenza al partito il riconoscimento del suo programma.
  5. Il carattere del partito, come partito di quadri con una linea di massa (all’opposto dei partiti revisionisti e opportunisti che sono apparati elettoralistici). Questo significa, tra le altre cose, che l’organizzazione del partito deve presentarsi come diretta da rivoluzionari di professione che agendo al centro dedicano tutto il loro tempo e le loro energie al partito, mentre tutti i membri devono partecipare personalmente ad una delle organizzazioni di partito e sostenerlo con mezzi materiali.
  6. Senza una volontà unica (centralismo democratico), un unico scopo e una disciplina di ferro nel partito non possono essere realizzati né i compiti che portano alla conquista del potere, né i compiti della dittatura del proletariato per schiacciare gli sfruttatori ed edificare la società socialista in marcia verso il comunismo.
  7. Poiché nel periodo dell’imperialismo gli elementi piccolo borghesi, gli operai imborghesiti e corrotti, gli opportunisti che sono agenti della borghesia in seno al movimento operaio, possono penetrare nel partito, portandovi disgregazione, incertezza, frazionismo, disorganizzazione, liberalismo, etc., essi non vanno tollerati e neanche ci si deve limitare alla lotta ideologica contro di essi. Questi elementi vanno invece espulsi, perché solo in tal modo il partito si rafforza.
  8. Lenin ha chiarito che la presa del potere, l’abbattimento della borghesia e l’instaurazione della dittatura del proletariato come forma particolare dell’alleanza di classe del proletariato con le masse lavoratrici sfruttate, con il proletariato che dirige tale alleanza, può essere realizzata soltanto attraverso il partito che svolge la funzione di forza direttiva della dittatura del proletariato, essendo il suo strumento dapprima nella conquista della dittatura e in seguito nel suo consolidamento e nella sua estensione, nell’interesse della vittoria completa del socialismo.
  9. La dittatura del proletariato può essere completa solo nel caso sia diretta da un solo partito, il partito comunista, che non divide e non deve dividere la direzione con altri partiti che rappresentano interessi di classe diversi da quelli del proletariato.
  10. Il carattere internazionalista del partito, che si batte per il rafforzamento dei rapporti di fratellanza e solidarietà fra i proletari di tutti i paesi. Obiettivo dei comunisti organizzati è la ricostituzione dell’Internazionale comunista.

Il partito comunista, nell’epoca dell’imperialismo, deve essere costituito sui principi del leninismo, rigettando qualsiasi altra teoria borghese e piccolo borghese.

Seguendo gli insegnamenti di Lenin, il compito più immediato da risolvere nel nostro paese, è quello di organizzare e centralizzare le forze comuniste e operaie di avanguardia, già esistenti e attive, lavorando per suscitarne nuove e formare i quadri.

Occorre battere l’economicismo, sconfiggere il particolarismo e lo spirito di circolo, l’opportunismo nelle questioni organizzative, affermando lo spirito di partito.

Lo sviluppo di un giornale politico che funga da strumento di collegamento e organizzazione delle sparse forze comuniste e degli operai avanzati, l’elaborazione di un progetto di programma chiaro e di una tattica adeguata, sono nella concezione leninista del partito elementi chiave del piano che prepara la costituzione di un autentico partito comunista.

Dovere dei comunisti è quello di stringersi fortemente tenendo ben fermi e assimilando i principi, la teoria e le posizioni marxiste-leniniste (è da questa “altezza” che si costruisce il partito), di organizzarsi nei luoghi di lavoro e nei territori, di cooperare e sviluppare il dibattito teorico e la propaganda rivoluzionaria assieme al lavoro pratico, di lavorare per unire il socialismo scientifico e la classe operaia, soprattutto tra i moderni operai industriali, di tenere alta la bandiera dell’internazionalismo proletario.

Questi compiti, come ci ha insegnato Lenin, vanno svolti sviluppando la lotta intransigente contro tutte le forme di revisionismo e di riformismo, contro gli elementi opportunisti e ostili al partito della rivoluzione proletaria. Solo così la lotta per il partito comunista può svilupparsi nelle condizioni del dominio borghese, solo così aiuteremo gli operai avanzati a separarsi nettamente e definitivamente da queste correnti e da questi elementi, per unirli al lavoro dei comunisti (m-l).

Da Scintilla n. 138 – ottobre 2023

 

Enquire here

Give us a call or fill in the form below and we'll contact you. We endeavor to answer all inquiries within 24 hours on business days.



    Dimostra di essere umano selezionando camion.