Il problema non sono i rifugiati! A minacciarci sono la guerra, l’inflazione, la disoccupazione, i tagli alle spese sociali, la distruzione dell’ambiente!

In tutta Europa i media e i politicanti presentano i rifugiati come il “problema più grande”. Per costoro non la guerra imperialista in Ucraina, né l’inflazione, né la crisi, né la crescente disoccupazione, né l’impoverimento, sono una minaccia, ma i rifugiati.

I fatti non contano

Secondo l’UNHCR, più di 110 milioni di persone nel mondo sono attualmente costrette alla fuga. La maggior parte di loro sono rifugiati interni, cioè all’interno di stati poveri e colpiti dalla guerra. In generale, i paesi più poveri sopportano il peso maggiore. Nel 2023 circa mezzo milione di rifugiati hanno chiesto asilo nei paesi europei. Rispetto al peso dei paesi più poveri si tratta di un numero esiguo.

Cause della fuga

Trattando costantemente i rifugiati come “illegali” e quindi criminali, vengono nascoste le cause della fuga. Queste sono, tra le altre, il saccheggio dei paesi dipendenti, soprattutto delle loro materie prime; il riscaldamento globale, che colpisce soprattutto i paesi poveri, è stato causato dagli stati imperialisti con la crescente fame delle popolazioni e il saccheggio della natura. Ulteriori motivi di fuga sono le dittature sostenute dagli Stati imperialisti, siano essi USA, NATO, UE, Russia e Cina, e le guerre e i conflitti che alimentano per le loro zone d’influenza. Così come la fuga dei cervelli, ovvero il bracconaggio di lavoratori specializzati e qualificati precedentemente formati dai paesi poveri. In questo modo i paesi imperialisti dell’UE risparmiano sugli elevati costi di formazione e ottengono forza lavoro a basso costo. Ciò dimostra tutta l’ipocrisia dell’UE. Da un lato vogliono impedire l’arrivo in Europa di coloro che sono rovinati dal loro sfruttamento; dall’altro reclutano manodopera a basso costo per estendere lo sfruttamento. E usano questa manodopera a basso costo per aumentare la competizione all’interno della classe operaia e cercare di dividere i lavoratori, per creare odio tra di loro.

Con questa politica imperialista i paesi dipendenti vengono dissanguati e la miseria aumenta permanentemente.

Il fatto che le persone imbocchino vie di fuga pericolose per la vita è dovuto principalmente all’immenso bisogno e alla disperazione. Con la sua politica delle frontiere, l’UE sta aumentando questa miseria e allo stesso tempo il pericolo per la vita dei rifugiati.

Se l’UE combattesse le cause della fuga, allora i governi europei dovrebbero agire contro gli interessi del capitale: fermare i saccheggi, fermare il commercio di armi, fermare la fuga dei cervelli. Ma ciò sarebbe un paradosso, perché questi governi rappresentano gli interessi del capitale in tutte le questioni: profitto, armamenti, promozione dell’esportazione, materie prime a basso costo, ecc. Sono governi del capitale!

Fronte comune con l’estrema destra

Nell’UE si è formata un’ampia alleanza su questo tema fra governi di “sinistra”, socialdemocratici, conservatori e di estrema destra aperta. Meloni, primo ministro italiano, Orban, primo ministro ungherese, e Duda, primo ministro polacco, leader nazionalisti e politici di estrema destra, sono ora partner molto graditi per costruire la “fortezza” Europa. La Commissione europea ha avanzato proposte per chiudere le frontiere ai rifugiati poveri; costruire carceri vicino alle frontiere per imprigionare i profughi “illegali”. Ora i paesi dell’UE hanno deciso che i rifugiati possono essere imprigionati per lunghi periodi in campi simili a prigioni, inoltre l’aiuto per i rifugiati sarà peggiorato.

Pubblicamente parlano di diritti umani e di umanità, ma in realtà calpestano tutti i diritti umani.

Dittature come “partner”

L’UE fa affidamento su dittature brutali come quelle di Turchia, Egitto e Tunisia per respingere i rifugiati. Di recente, a luglio, l’UE ha concluso un “accordo sulla migrazione” con il dittatore tunisino Saied, secondo il quale la Tunisia deve tenere i rifugiati fuori dall’UE e riprenderseli. Per questo riceverà circa 1 miliardo di euro. In cambio l’autocrate Saied dovrà trangugiare un accordo iugulatorio con il FMI e vendere la sovranità tunisina. In tal modo si sostengono i dittatori e si aumentano le cause di fuga. Dalla Tunisia più persone di prima tentano di fuggire a causa della brutale dittatura.

Capri espiatori

Allo stesso tempo, i rifugiati possono usati assai bene come capri espiatori. La questione dei rifugiati viene strumentalizzata mentre il sistema scolastico e educativo decade, la carenza di alloggi assume proporzioni enormi, gli armamenti e la guerra minacciano la popolazione, l’inflazione impoverisce ampie fasce della popolazione, la crisi climatica continua a ritmo sostenuto, i trasporti pubblici diventano sempre più catastrofici, l’assistenza sanitaria e infermieristica vengono rovinate. Servono capri espiatori. E tali sono, tra tutte le popolazioni, le vittime di questo sistema.

Tutti insieme contro il capitale!

La prima cosa da tenere presente è che gli immigrati sono lavoratori; essi non “traggono profitto” ma sono supersfruttati, perché non hanno gli stessi diritti degli altri lavoratori. La pandemia lo ha dimostrato apertamente: senza di loro nulla funzionerebbe.

Invece di combattere contro i nostri fratelli di altri paesi, dobbiamo combattere contro il capitale, il vero responsabile di tutti i nostri problemi. Divisi dal razzismo, dall’odio e dal nazionalismo siamo deboli. Uniti siamo forti!

Esigiamo:

Stop alla politica dell’UE sui rifugiati!

Stop agli accordi con Egitto, Tunisia e Turchia!

Fermare il “Sistema europeo comune di asilo” e le “Normative sulla crisi” dell’UE!

Tutti insieme contro il capitale!

1° ottobre 2023

(firme in aggiornamento)

Partito Comunista degli Operai di Danimarca – APK

Partito Comunista degli Operai di Francia – PCOF

Organizzazione per la costruzione di un Partito Comunista degli Operai di Germania (Arbeit Zukunft)

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

Gruppo marxista-leninista Revolusjon – Norvegia

Kommunist Platform (m-l) di Norvegia

Partito Comunista di Spagna (marxista-leninista) – PCEML

Partito del Lavoro (EMEP) – Turchia

 

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