Le lotte dei lavoratori si sviluppano e hanno bisogno di solidarietà
L’aumento dei prezzi di generi alimentari, alloggi, elettricità, carburante, trasporti… sta impoverendo i lavoratori e i popoli in tutto il mondo, mentre i benefici dei grandi monopoli sono alle stelle. 722 monopoli mondiali hanno accumulato più di 1.000 miliardi di dollari di profitti tra il 2021 e il 2022.
In Europa, tutti i governi e la Commissione Europea applicano una dura politica neoliberista che attacca la sanità e l’istruzione pubblica, smantella i servizi sociali e ne accelera la privatizzazione. Si spendono miliardi in armi, militarizzazione e guerra, il tutto a scapito delle esigenze sociali. Un obiettivo speciale è lo smantellamento delle pensioni pubbliche, la privatizzazione dei fondi dei lavoratori che vengono messi nelle mani delle banche e delle finanziarie private.
I padroni e i governi hanno dichiarato che le loro economie sono “in guerra” e vogliono arruolare i lavoratori nella battaglia per una maggiore produttività che significa sfruttamento intensivo, repressione contro i lavoratori combattivi, politica di messa in concorrenza e divisione tra i lavoratori… Utilizzano il pretesto del “capitalismo verde” per chiudere fabbriche, aumentare il numero di lavoratori disoccupati, catturare ingenti investimenti pubblici a scapito dei bilanci sociali.
Le lotte dei lavoratori si sviluppano per salari più alti, contro l’intensificazione dello sfruttamento, contro i licenziamenti
In tutti i nostri paesi, settori importanti della classe operaia e dei lavoratori semplicemente non riescono a vivere con gli attuali livelli salariali, quando l’inflazione è superiore all’8% o arriva a più del 10%. Lottano per salari più alti, nelle loro fabbriche, nelle loro categorie. È così in Italia, nelle fabbriche di diversa dimensione e soprattutto nei trasporti. In Germania, in settori come le poste, nel commercio al dettaglio, nell’industria metallurgica, fra gli assistenti sociali, etc., i lavoratori hanno avanzato forti richieste di aumenti salariali. Stanno riprendendo fiducia in sé stessi, anche se i padroni e i dirigenti sindacali hanno concluso accordi inferiori alle loro richieste. In Turchia, dove il “nuovo” governo sviluppa una feroce politica antioperaia e antipopolare, ci sono scioperi; ad esempio, nell’industria tessile (come Sireci Textile, a Gazantiep) gli operai hanno imposto le loro rivendicazioni dopo una lotta lunga e determinata, definita “illegale”. In Gran Bretagna continuano gli scioperi per salari migliori dall’inizio del 2023. Nei paesi del Nord (Danimarca, Svezia, Norvegia), il malcontento è alto tra i lavoratori, che si sentono presi in giro dai padroni, dai governi, dai leader sindacali riformisti. Alcuni scioperi spontanei “illegali” hanno tuttavia avuto luogo e la rabbia cresce e si esprimerà in mobilitazioni e scioperi. In Grecia, in Belgio e in molti altri paesi la situazione è la stessa, ma ovunque i principali media stanno mettendo a tacere le lotte di classe. Il recente sciopero nelle grandi industrie automobilistiche statunitensi, che estendono la loro attività in tutto il mondo (Ford, GM, Stellantis), si concentra sulla questione dell’aumento dei salari. Ciò dimostra che la classe operaia degli Stati Uniti lotta per le stesse rivendicazioni dei suoi fratelli e sorelle di classe in Europa e altrove, e la lotta di classe si sta sviluppando anche nel più grande stato imperialista.
Ampi settori delle masse si mobilitano anche contro le riforme reazionarie che attaccano le pensioni, come abbiamo visto in Francia, con il potente movimento contro la riforma delle pensioni. Ancora oggi la grande maggioranza dei lavoratori è “contro i 64 anni” e lo esprime in tutti i movimenti e le manifestazioni in corso. In Spagna, i pensionati e le loro famiglie, i lavoratori attivi, nel settore privato e statale, si preparano al 28 ottobre, giornata di manifestazioni. In Italia, i settori più combattivi del sindacalismo fanno appello per il 20 ottobre per dimostrare e scioperare per l’aumento dei salari e contro la guerra in Ucraina. I disoccupati si mobilitano contro l’abolizione del “reddito di cittadinanza” decisa dal governo guidato dalla fascista Meloni.
Tra le iniziative internazionali c’è quella del 13 ottobre. In diversi paesi sarà una giornata di sciopero e di manifestazione indetta dalle confederazioni sindacali aderenti alla Confederazione europea dei sindacati.
Per vincere, tutte queste lotte hanno bisogno di solidarietà, sia a livello nazionale che internazionale.
Noi, partiti e organizzazioni d’Europa, membri della Conferenza internazionale di Partiti e Organizzazioni Marxisti-Leninisti (CIPOML) mobilitiamo le nostre forze per sostenere concretamente queste lotte che difendono gli interessi della classe operaia e dei popoli.
Lavoriamo per il loro sviluppo in tutti i settori, per sviluppare i rapporti di forza a favore del Lavoro, contro il Capitale.
Lavoriamo per sviluppare la solidarietà nel movimento operaio diffondendo le sue lotte, organizzando la solidarietà internazionale. È un compito importante, che contribuisce a combattere la politica delle divisioni, del razzismo, la propaganda anti-migranti e sciovinista dei governi e dei padroni che sono “in guerra” contro i lavoratori e i popoli.
Includiamo questa battaglia nella lotta contro il sistema capitalista-imperialista, responsabile dello sfruttamento, della crisi generale, del saccheggio e della guerra.
1° ottobre 2023
Partito Comunista degli Operai di Danimarca – APK
Partito Comunista degli Operai di Francia – PCOF
Organizzazione per la costruzione di un Partito Comunista degli Operai di Germania (Arbeit Zukunft)
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
Gruppo marxista-leninista Revolusjon – Norvegia
Partito Comunista di Spagna (marxista-leninista) – PCEML
Partito del Lavoro (EMEP) – Turchia
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