A FIANCO DEGLI OPERAI DI TERMINI
IMERESE IN LOTTA!
Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai
lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese
in lotta.
Nel silenzio generale delle forze politiche
della destra e della sinistra borghese sta proseguendo l’offensiva lanciata
dalla famiglia Agnelli per mettere la parola fine all’attività lavorativa di
migliaia di operai, gettando sul lastrico i lavoratori e le loro famiglie.
È la logica bestiale del sistema
capitalistico che si concretizza in tutta la sua brutalità. Dopo aver intascato
miliardi di denaro pubblico, ora i padroni per accumulare sempre maggiori
profitti, distruggono le forze produttive, chiudono o delocalizzano
le fabbriche, tagliano i salari, cancellano le aspettative di lavoro e speranze
di vita dei proletari, su cui scaricano, senza alcuna esitazione, i costi di
una crisi che loro stessi hanno causato.
In ciò possono contare sul fattivo sostegno
dell’ultrareazionario governo Berlusconi ai piani antioperai.
In questa situazione drammatica occorre
mantenere l’unità, continuare a scioperare e innalzare il livello di lotta,
comprendendo che agli operai non resta altra arma che la lotta intransigente
per la difesa dei propri interessi: non esistono scorciatoie, né onorevoli, né
sindaci, né cardinali che possano dare soluzioni miracolose alle aspettative
dei lavoratori.
Ben altri sono gli interlocutori della lotta
operaia: è necessario in primo luogo l’appoggio attivo dell’intera classe
operaia - a cominciare dai lavoratori degli altri stabilimenti Fiat e
dell’indotto che vivono nella stessa incertezza - e di tutto il resto delle masse
popolari; occorre allargare la mobilitazione, collegarsi con le fabbriche degli altri paesi,
rifiutando ogni concorrenza fra operai, ogni frammentazione delle lotte ed ogni
illusione su soluzioni “istituzionali” della battaglia in corso. E’ necessario che
gli operai guidino un fronte di lotta che comprenda i disoccupati, i precari, gli
studenti, gli immigrati.
Al tempo stesso la mobilitazione non può
limitarsi in un ambito sterilmente sindacale, a maggior ragione
quando per anni i vertici sindacali sono stati un docile strumento di
collaborazione di classe con i padroni sfruttatori.
Occorre rompere, senza esitazioni, con
l’opportunismo, i suoi partiti, le sue quinte colonne nei sindacati; per troppi
anni hanno messo la classe operaia in panchina, hanno detto che gli operai non
esistevano più, che erano residuali e marginali, mentre nel frattempo si
dedicavano alla più spregevole politica consociativa con Confindustria e i suoi
governi.
Dobbiamo dire basta alla politica di
accettazione di licenziamenti e di continui sacrifici! Dobbiamo rifiutarci di
pagare la crisi dei padroni!
Continuiamo dunque a
lottare compatti, sviluppando l’organizzazione di classe, accumulando
esperienza e sviluppando la coscienza che la crisi attuale è una crisi del
sistema capitalistico nel suo insieme e perciò è essenziale una completa
riorganizzazione della società. La classe operaia per mantenere l’occupazione e
conquistare livelli di vita dignitosi deve andare al potere, deve governare con
i suoi alleati!
Per questo diciamo che oggi, ancor più che in
passato, è urgente dotarsi dello strumento politico indispensabile per
organizzare e dirigere la lotta quotidiana per l’affermazione dei nostri
diritti legandola alla lotta contro lo sfruttamento, per l’emancipazione della
classe operaia dal dominio padronale: il partito comunista!
Alla realizzazione di quest’obiettivo chiamiamo i
migliori elementi del proletariato, delle masse che ogni giorno subiscono sulla
propria pelle gli effetti devastanti della fame di profitti dei capitalisti e
dell’oppressione statale.
Resistere un
minuto in più del padrone!
Respingere i
tentativi di dividere il fronte delle masse popolari! Combattere il razzismo!
Tutti uniti contro
il capitalismo!
Non pagheremo noi
la crisi del capitalismo! Lottiamo per una nuova società!
11 luglio
2009
Piattaforma Comunista
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Lavoratori e studenti per il comunismo - Palermo
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