Il piano dell’imperialismo italiano per saccheggiare l’Africa e bloccare i migranti

Il governo ha varato con l’ennesimo decreto-legge il “Piano Mattei” sbandierato e rinviato da mesi.
Nel decreto si istituiscono gli organi e le unità dirigenziali (strapagate) che dovranno coordinare e monitorare il piano. La “Cabina di regia” è un esempio dell’interpenetrazione fra Stato e monopoli capitalisti, ENI in testa.
Nel decreto non figura alcun progetto concreto riguardo i paesi africani. Tuttavia, non è difficile comprendere quali sono gli obiettivi che l’imperialismo italiano si propone dietro le viscide parole sulla “collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano”:
– Rapinare materie prime e risorse energetiche dei paesi dipendenti africani, per sganciarsi dalle forniture russe e diversificare l’approvvigionamento di petrolio, gas, acqua, derrate agricole a basso costo, etc.
– Recuperare le zone di influenza in Africa per rilanciare l’esportazione di capitali e merci.
– Sostenere dal punto di vista degli interessi dei monopoli italiani la “stabilizzazione sociale” nei paesi africani sia per evitare processi rivoluzionari, sia per contrastare l’ingresso di rivali imperialisti e capitalisti, corrompendo e vendendo grandi quantità di armi ai regimi reazionari al potere.
– Bloccare nei paesi africani i flussi dei migranti e dei rifugiati, rinchiudendoli in lager (come quelli che si vogliono allestire in Albania), mentre si militarizza il Mediterraneo.
Il neocolonialista “Piano Mattei” si inserisce a pieno nella lotta fra grandi potenze per il saccheggio dei paesi africani le cui cricche al potere si asserviscono all’imperialismo, darà impulso al militarismo e alle avventure belliche.
Le ambizioni, o per meglio dire le velleità dell’imperialismo italiano e dell’estrema destra che lo governa, inaspriranno ulteriormente i contrasti con altri imperialismi più forti o in ascesa (compresi quelli “alleati”).
Ma l’opposizione decisiva ai piani della borghesia italiana dovrà provenire da un altro campo: quello della lotta di classe del proletariato e delle masse lavoratrici, così come dalla lotta di liberazione dei popoli dei paesi africani oppressi e sfruttati dall’imperialismo.
Rilanciamo l’appello per l’unità di azione di tutte le organizzazioni comuniste e operaie contro i piani antioperai e antipopolari dell’imperialismo italiano, per sviluppare un ampio movimento di lotta sulla base di una comune piattaforma democratica e antimperialista.
Uniamoci per ostacolare e sconfiggere le politiche banditesche del governo Meloni, isolarlo e cacciarlo, assestando un duro colpo ai nemici della classe operaia e dei popoli.
Il fallimento del “Piano Mattei” sarà un fattore di maturazione della crisi politica nel nostro paese.
Via Meloni e tutti gli imperialisti dal potere, esigiamo una politica di benessere, di pace e di libertà per i lavoratori, di solidarietà e fratellanza fra i popoli!
Da Scintilla n. 139 – novembre 2023
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