La risposta all’ascesa della reazione: alzare il livello delle lotte e della resistenza operaia e popolare

Parigi, 10 giugno 2024

I risultati delle elezioni europee sono oscurati dall’annuncio di Macron dello scioglimento dell’Assemblea nazionale e dello svolgimento del primo turno delle elezioni legislative entro il 30 giugno. Il secondo turno si svolgerà il 7 luglio, cioè al termine di un periodo molto breve, durante il quale ci sarà tempo solo per i negoziati nei partiti e tra i partiti in merito alla designazione dei candidati. Saranno i media e i sondaggi a fare “campagna elettorale”.

Tuttavia, è importante trarre insegnamenti da queste elezioni europee, in un unico turno. Con quasi il 50% di astensionismo, con tassi più alti negli ambienti operai e popolari, e il risultato pietoso della sua candidata, Macron è uscito indebolito da un’elezione in cui si è impegnato personalmente, per la quale ha grossolanamente mobilitato i mezzi dello Stato, per la quale ha voluto strumentalizzare l’anniversario dello sbarco del 1944 per sottolineare la necessità di un sostegno militare all’Ucraina. Ha drammatizzato la posta in gioco di queste elezioni, con il suo “L’Europa può morire”, e non ha mai smesso di sottolineare la leadership della Francia all’interno della UE e il ruolo chiave del gruppo parlamentare europeo “Renew”, di cui fanno parte i parlamentari di Macron, nel processo decisionale della UE. Anche la loro sconfitta lo indebolisce.

Su tutti questi temi, Macron non ha fatto altro che alimentare la collera e il rifiuto da parte di ampi strati, che non vogliono che la Francia partecipi alla guerra in Ucraina, contro la Russia; che si oppongono alle politiche neoliberiste promosse dall’UE e dalla Commissione europea, e alle loro ingiunzioni di privatizzare i servizi pubblici, di ridurre i bilanci sociali… Questo rifiuto si è espresso attraverso l’astensione, il voto per le liste di sinistra, ma è stata anche in parte sfruttata dai partiti di estrema destra, in particolare il Rassemblement National (RN), da mesi dato come vincitore dai grandi media. Oltretutto, Macron ha concorso a questo rafforzamento, ergendo egli stesso il RN come l’unico serio oppositore delle sue politiche, mentre affermava di essere l’unico baluardo del RN. Ciò non gli ha impedito di riprendere alcune delle sue idee (come quelle che ispirano la legge “immigrazione”) e anche le sue parole, in particolare sul necessario ritorno dell’ordine, sia dopo le rivolte nei quartieri popolari del luglio 2023 che dopo la rivolta del popolo Kanak: “ordine, ordine, ordine”…!

Dopo aver affermato che il risultato delle elezioni europee non avrebbe avuto un impatto sulla politica interna, Macron ha raccolto la richiesta avanzata dal solo RN: ha sciolto l’Assemblea nazionale per indire elezioni legislative anticipate. Ha definito ciò “dare voce al popolo” e “metterlo di fronte alle sue responsabilità”.  Egli non se ne assume nessuna rispetto la difficile situazione che stanno vivendo le masse popolari, i lavoratori, i giovani.

La sua decisione in merito alle elezioni legislative anticipate è, in primo luogo, un “golpe” politico volto a riprendere l’iniziativa ed evitare di assumersi le conseguenze della sconfitta elettorale. È anche una “scommessa” che consiste nel voler far eleggere deputati del proprio movimento o di quelli di destra, contro candidati di estrema destra – del RN e dei suoi alleati – speculando sul “riflesso repubblicano”, anti-Front National [così si chiamava il partito di estrema destra francese prima che assumesse la denominazione di Rassemblement National. N.d.T.], che è già servito a farlo eleggere. È un altro modo d’imporre nel breve periodo una convivenza con una parte della destra che, per il momento, alza la posta per votare leggi che essa stessa ispira. E di “porre davanti alle proprie responsabilità” i politici di destra attratti da un’alleanza con il RN.

In altre parole, la convivenza che Macron sta preparando, per cercare di avere una maggioranza parlamentare, avrà comunque un carattere sempre più reazionario e le politiche che attuerà saranno dirette contro la classe operaia, i lavoratori, i giovani, gli immigrati e i popoli.

Ciò significa che il livello delle lotte e della resistenza dovrà essere innalzato.  Le mobilitazioni che si sono susseguite da quando Macron è diventato presidente, sia su questioni sociali e democratiche che sul tema della solidarietà con le lotte dei popoli, sono continuate per tutta la “campagna elettorale europea” e continueranno. Le lotte contro l’ascesa della reazione, la militarizzazione, contro la fascistizzazione, per i salari, per la difesa dei servizi pubblici, per la difesa dell’ambiente, contro i monopoli inquinanti, contro la guerra imperialista, per la solidarietà con il popolo palestinese e i popoli che lottano per la loro emancipazione nazionale e sociale, sono alcuni dei capisaldi del programma di lotta che forze politiche e tante donne e uomini, giovani e meno giovani già condividono e portano avanti.

 

La nostra posizione per il 1° turno delle elezioni legislative del 30 giugno

Parigi, 12 giugno 2024

Emmanuel Macron e il suo partito hanno subito una sconfitta elettorale alle elezioni europee del 9 giugno. Rifiutando di vedervi un rifiuto delle politiche antioperaie e antipopolari che ha portato avanti e che vuole continuare ad aggravare, Macron ha risposto con un “golpe”: lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e l’organizzazione di elezioni legislative in brevissimo tempo.  È il RN, il partito di estrema destra che lui stesso ha promosso a suo principale avversario, che ha sfruttato parte di questo rifiuto.

Con i risultati ottenuti dai partiti di estrema destra in queste elezioni europee, il RN spera di far eleggere un numero molto elevato di deputati. Esso conta, con l’appoggio di alcuni esponenti della destra, di diventare il partito di maggioranza nell’Assemblea.  È una minaccia grave e seria contro la classe operaia, i ceti popolari, i giovani, le donne, gli immigrati… e le loro organizzazioni di lotta, che non hanno cessato di mobilitarsi, di resistere, di combattere le politiche antioperaie e antipopolari che si sono succedute negli ultimi anni.  È in questo contesto che si svolgeranno le elezioni legislative.

La sfida del primo turno, il 30 giugno, è quella di fare in modo che il RN e i suoi alleati abbiano il minor numero possibile di eletti.  Quattro organizzazioni politiche di sinistra presentano un unico candidato nelle diverse circoscrizioni, sotto la bandiera del “Nuovo Fronte Popolare”. Il nostro partito fa appello a votare per questi candidati.

Partito Comunista degli Operai di Francia

Sito: www.pcof.net – email : pcof@pcof.net

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