Noi cittadini flegrei esigiamo prevenzione e sicurezza!

Corrispondenza dai Campi Flegrei

Il fenomeno bradisismico nell’area flegrea ha assunto proporzioni notevoli. Ormai i cittadini di quest’area convivono quasi quotidianamente con scosse che arrivano sino a lambire la magnitudo 4.5  e coinvolgono con il loro impatto pressoché l’intera provincia napoletana.
Il giorno 20 maggio si è verificato uno sciame sismico di notevole intensità che ha smentito le facili rassicurazioni delle istituzioni e alimentato il timore dei cittadini che si sono riversati in strada. Nelle conversazioni quotidiane è impossibile che non si finisca per giungere sull’argomento e paventare scenari infausti. Tra i timori più fondati vi è quello della fatiscenza degli edifici e delle infrastrutture. In molti non se la sentono più di dormire in casa in questa situazione. Si è assistito già ai primi casi di lesioni e di strutture dichiarate inagibili, di sfollati lasciati nell’abbandono e all’inadeguatezza delle vie di fuga congestionate e dissestate. È qui il nocciolo della questione!
Stando agli esperti, attualmente il fenomeno bradisismico non dovrebbe provocare scosse di magnitudo più alta rispetto a quelle già verificatesi. Ma il vero problema non è il fenomeno bradisismico, è  piuttosto il disinteresse delle istituzioni per quanto concerne la messa in sicurezza della popolazione (nella zona rossa di emergenza per il rischio vulcanico vivono circa 500 mila persone, in quella gialla oltre 800 mila), degli edifici spesso vetusti e con crepe, delle infrastrutture.
Sebbene le scosse imperversino da oltre un anno e gli esperti della materia sapevano che non sarebbero cessate, non sono stati fatti passi significativi in tal senso. Addirittura, i comuni flegrei di Quarto e Monte di Procida risultano al di fuori della zona rossa del bradisismo, sebbene anche qui i cittadini si siano riversati in strada il 20 maggio e dunque non riceveranno le risorse necessarie che sarebbero state scarse in ogni caso.
Per non parlare della disinformazione diffusa dai media borghesi come nel caso della trasmissione “Porta a Porta” di Bruno Vespa dove campeggiava sullo sfondo la scritta “Pozzuoli la terra trema, la paura del Vesuvio” sebbene il Vesuvio coi Campi Flegrei c’entri come i cavoli a merenda. Lo stesso ha fatto Capezzone alla trasmissione “Zona Bianca” del 26 maggio consigliando ai cittadini di andarsene spaventandoli con un passaggio di Aldo Loris Rossi che si riferiva…al Vesuvio!
Ma l’eruzione dei Campi Flegrei è un evento eccezionale che può capitare tra decine di migliaia di anni e che coinvolgerebbe l’intero globo, come dichiarato dall’esperto De Natale che ha zittito Capezzone. Potrebbero in tempi relativamente più recenti, ma non è questo il caso, verificarsi al massimo piccole eruzioni come quella che nel 1538 originò il Monte Nuovo. Tale eruzione mieté pochissime vittime e fu comunque preceduta da quasi 70 anni di intensi moniti, quindi ciò non dimostra affatto l’irresponsabilità dei cittadini di risiedere nei comuni e nei quartieri flegrei.
Noi non ce ne andiamo perché siamo nati qui, in un territorio assolutamente abitabile. Non ce ne andiamo perché i cittadini comuni non hanno risorse per sloggiare in massa. Non ce ne andiamo perché gran parte dell’Italia è a rischio sismico. Soprattutto, non ce ne andiamo perché dobbiamo lottare contro questo governo autoritario e antipopolare che accusa i cittadini.
A nulla è valsa l’ipocrita perorazione dell’europarlamentare di FdI Carlo Fidanza che esprimeva solidarietà in modo stucchevole mentre mentiva a proposito di fantomatici provvedimenti presi dal governo, alla luce delle dichiarazioni del Ministro Musumeci, anch’egli del partito FdI, che ha avuto l’ardire di colpevolizzare i cittadini asserendo che sapevano dei rischi che avrebbero potuto correre abitando lì e che sarebbero “scansonati” e “toccherebbero ferro”.
Il Ministro sa che attorno alla Solfatara sorgono, tra le altre cose, una fermata della Cumana, l’Aeronautica, un plesso dell’IPSEOA Lucio Petronio, numerose strutture del business turistico? Anche queste costruite irresponsabilmente dai cittadini? Chi sono i responsabili politici della speculazione edilizia nella zona? Che fine ha fatto la “riqualificazione ambientale” di un territorio devastato  dall’inquinamento industriale e dalla successiva de-industrializzazione?
Quanto abbiamo scritto trova conferma nelle parole dell’esperto De Natale che ha asserito che non ci sarebbe alcun pericolo se si mettessero in sicurezza edifici e infrastrutture. La scienza dunque è dalla parte dei cittadini flegrei e contro questi politicanti che fanno promesse a vuoto ma zero fatti. È lapalissiano dunque che ad andarsene debbano essere loro e non i cittadini dei Campi Flegrei! Esigiamo la defenestrazione immediata del ministro Musumeci e che non sia data parola nei salotti televisivi a politici e giornalisti disinformati e provocatori!
È nostro dovere combatterli riunendoci in assemblee, manifestando e organizzandoci in comitati popolari per denunciare le malefatte e ottenere adeguate misure di prevenzione e protezione con messa in sicurezza degli edifici e delle infrastrutture, informazione scientifica con dati aggiornati, controlli gratuiti e celeri sugli edifici, calmieri sugli affitti per evitare speculazioni, stop ai mutui, interventi risoluti di tipo materiale e psicologico a sostegno degli sfollati, fondi per la sicurezza della popolazione, non per le spese militari! I fondi stanziati per il supporto al regime reazionario di Zelensky siano messi a disposizione per questa emergenza!
Un membro del neonato “Comitato di Emergenza dei Campi Flegrei” ha giustamente dichiarato che da quando il fenomeno bradisismico ha ripreso vigore nel 2005 nessun Governo, sia di destra, di centro o di sinistra, si è mobilitato. Nei Campi Flegrei non si solleva solo la terra, si sollevano anche la collera e la protesta sociale dei lavoratori, dei disoccupati, dei cittadini poveri, di fronte all’inettitudine della classe dominante, delle sue istituzioni, dei suoi politicanti, dei suoi media.
Lettera firmata

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