Sale la protesta
L’intensificazione della contesa inter-imperialista, la feroce lotta per la spartizione del mondo fra briganti che mettono a prova i loro rapporti di forza con le guerre, la violenza e il terrore esercitato sui popoli, come quello palestinese, generano i loro inevitabili contraccolpi a molteplici livelli.
In campo economico, l’aggressione sionista a Gaza e l’aumento della instabilità politica in Medio Oriente retroagiscono sull’economia capitalista come ulteriore fattore di rallentamento e inflazione.
Una possibile escalation del conflitto creerebbe problemi nell’approvvigionamento energetico, già reso problematico dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni adottate contro la Russia.
A livello politico, la più importante ripercussione è lo sviluppo della resistenza e della lotta da parte dei popoli in generale, e del proletariato in particolare.
Il massacro dei palestinesi ha rianimato la solidarietà e l’appoggio alla causa di questo popolo eroico e martire, che si è manifestata in grandi manifestazioni e proteste in numerosi paesi, compreso il nostro.
Questo movimento è un aspetto del più generale risveglio della lotta di classe che si sviluppa su diversi terreni: lavoro, salario, servizi, diritti, pace, ambiente, come inevitabile risultato del peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle masse lavoratrici, degli attacchi dei governi che vogliono gettare sulle loro spalle la crisi, i debiti, i costi delle guerre, per fare gli interessi del capitale finanziario.
Questi sviluppi e queste azioni, richiedono il superamento della dispersione, della confusione e della debolezza del movimento comunista, l’elevamento del livello della lotta politica e ideologica contro tutte quelle posizioni che distolgono la lotta del proletariato contro l’intero sistema borghese, che la deviano su binari riformisti, che la subordinano a questo o quell’imperialismo, allontanandola dalla prospettiva rivoluzionaria che sta maturando.
Essere parte attiva delle lotte odierne, aumentare l’influenza su di esse, richiede che le forze delle organizzazioni, dei gruppi e dei singoli compagni, in particolare quelli che si definiscono comunisti, compiano ogni sforzo per sostenere e qualificare la capacità di lotta e mobilitazione degli operai attorno ai propri interessi, per sviluppare la loro coscienza di classe, smascherando i propositi della borghesia e degli opportunisti.
Per fare questo è necessario coordinarsi e organizzarsi sempre meglio, rafforzare gli spazi di unità di azione delle forze proletarie rivoluzionarie mirando all’unità organica, rafforzare la formazione politica e ideologica con gli strumenti scientifici del marxismo-leninismo, avanzando nella ricostruzione del Partito comunista.
Editoriale di Scintilla n. 139 – novembre 2023
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