Brevemente sui nostri compiti

Nella dichiarazione che abbiamo diffuso in occasione del 102° anniversario della costituzione del Partito Comunista d’Italia – sezione della Terza Internazionale comunista – abbiamo accennato ai compiti principali da svolgere per portare avanti la lotta per il Partito comunista nel nostro paese.
Li riassumiamo e precisiamo qui:
– tenere ben fermi i principi comunisti e le posizioni marxiste-leniniste, sforzandoci di applicarli alla realtà concreta;
– riunire in una sola organizzazione i marxisti-leninisti, conquistare e reclutare la parte migliore della classe operaia e della gioventù, promuovendo e curando la formazione di nuovi quadri;
– lavorare per unire il socialismo scientifico e la classe operaia, soprattutto tra i moderni operai industriali, curando e conducendo i tre aspetti principali della lotta, vale a dire la lotta teorico-ideologica, politica ed economica;
– promuovere la collaborazione e l’attività pratica con altri gruppi comunisti e rivoluzionari su obiettivi condivisi, dando impulso al fronte unico proletario;
– sviluppare la lotta ideologica contro tutte le forme di revisionismo, di riformismo e di opportunismo per aiutare gli operai avanzati a separarsi nettamente da queste correnti e a unirsi al lavoro dei marxisti-leninisti;
– tenere alta la bandiera dell’internazionalismo proletario, lavorando per irrobustire la congiunzione ideologica, politica e organizzativa dei partiti e delle organizzazioni marxisti-leninisti in una sola iniziativa internazionale, la CIPOML, in marcia verso una nuova Internazionale Comunista.
Oggi, a favorire la realizzazione di questi compiti sono cause profonde: l’offensiva del capitale, il peggioramento delle condizioni di vita del proletariato, l’esistenza di un vasto esercito di disoccupati e precari, l’instabilità economica generale del capitalismo, il malcontento e il fermento fra larghe masse di proletari.
Mancando i margini per organiche politiche riformiste l’inevitabile risposta delle masse non tarderà a dar luogo alla ripresa delle lotte e genererà spinte rivoluzionarie incompatibili con i vecchi e nuovi opportunismi.
Ciò avvantaggia le forze che lavorano per educare i lavoratori nello spirito della rivoluzione e della dittatura del proletariato. A condizione di seguire una giusta linea politica e svolgere un’attività sistematica fra le masse proletarie, nel movimento operaio e sindacale, tenendo a mente che il marxismo-leninismo non è un dogma, ma una guida per l’azione.
Il distacco dei comunisti dalle masse è il male da combattere.
L’influenza ideologica è ancora ben lontana dall’essere sufficiente e ancora più arretrato è l’aspetto organizzativo.
Il legame con le masse si ottiene sul terreno delle questioni che le agitano, grazie all’intervento politico su di esse, sostenendo i loro interessi e le loro proteste.
In questo senso ha grande importanza lo sviluppo del giornale come propagandista, agitatore e organizzatore, che sia al centro del lavoro politico.
Occorre sviluppare la rete di attivisti, di corrispondenti, di collaboratori nei centri industriali per stringere legami fra l’organizzazione comunista e la classe operaia, per estenderli e consolidarli nella attività teorico-pratica.
Avanti nel lavoro comune, compagne e compagni!
Da Scintilla n. 132, marzo 2023
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