Calenzano: ennesima strage sul lavoro, un disastro annunciato e non evitato per ottenere il massimo profitto capitalistico

Cinque lavoratori morti e 26 feriti, di cui due in gravi condizioni. Questo il gravissimo bilancio dell’esplosione avvenuta il 9 dicembre nel deposito di stoccaggio carburanti dell’ENI di Calenzano (FI), che ha provocato danni anche alle aziende vicine all‘ impianto a causa dell’onda d’urto.

Alle famiglie degli autotrasportatori deceduti va il nostro cordoglio, ai feriti la nostra vicinanza e solidarietà.

Mentre Meloni e gli altri politicanti che “camminano mano nella mano” con i padroni versavano le solite intollerabili lacrime di coccodrillo, i lavoratori si sono mobilitati: stamani due ore di sciopero e assemblea davanti ai cancelli della raffineria Eni di Livorno, domani 11 dicembre sciopero generale provinciale di quattro ore con manifestazione a Calenzano.

Il deposito ENI è situato nella Piana Fiorentina è collocato in una vasta area percorsa da autostrade, ferrovie, aeroporto di Peretola, densamente abitata.

Si tratta di un impianto che occupa una superficie di 170.300 metri quadrati  dove sono stoccati 162.000 tonnellate di combustibili fossili, tra benzina, gasolio, e petrolio.

In Toscana sono 54 i siti industriali a rischio soggetti alla “normativa Seveso”. L’impianto ENI esploso è tra quelli a maggior rilevanza per il tipo e la qualità delle sostanze infiammabili stoccate. Un’immensa “santabarbara” piazzata a ridosso di centri abitati, fabbriche, snodi viari, ferroviari e aerei, che è saltata in aria come una bomba ad alto potenziale. Ù

E di una guerra fra Capitale  e Lavoro effettivamente si tratta, con i morti da una sola parte: più di 1400 lavoratori nell’anno in corso!

Quattro anni fa Medicina Democratica denunciava l’alto rischio di incidente nei depositi di Calenzano, l’inquinamento delle falde idriche e le emissioni tossiche per la popolazione. Due anni fa il deposito era stato identificato da uno studio del Comune di Calenzano come “a rischio incidente rilevante”.

Cosa è stato fatto per adottare le necessarie misure di sicurezza, per proteggere la salute e la vita dei lavoratori e della popolazione? Nulla!

Eppure l’impianto è di proprietà del monopolio energetico di Stato ENI, la maggiore azienda italiana per fatturato, che nel 2023 ha ottenuto profitti per 13,12 miliardi e ora si trincera dietro “il segreto investigativo”!

Mentre aumentano i profitti a scapito dei salari, i capitalisti e i loro governi risparmiano sulle spese per la sicurezza e la manutenzione, depotenziano i controlli e le norme per la sicurezza, aumentano ritmi e carichi di lavoro, moltiplicano appalti e subappalti, estendono il lavoro precario e interinale, allungano la vita lavorativa, favoriscono l’impunità per i padroni… tutto ciò ha come inevitabile risultato la drammatica impennata della mattanza dei lavoratori.

La verità è che la borghesia non ha alcuna interesse a salvaguardare la vita e la salute dei proletari, la salubrità dell’ambiente, perché mette il profitto sopra ogni cosa.

Per i capitalisti e per i politicanti che rappresentano i loro interessi, i morti sul lavoro sono effetti collaterali dello sfruttamento e perciò accettati come inevitabili.

Solo con l’azione diretta dei lavoratori, con la mobilitazione dell’intero movimento operaio e sindacale, l’insieme delle normative in materia di sicurezza non rimarrà lettera morta e si otterranno interventi concreti.

Dobbiamo fermare la mano assassina del capitalismo rompendo con la subalternità alla logica dell’impresa che rende la salute e la sicurezza e dei lavoratori negoziabili e monetizzabili, se non completamente negate.

Occorre bloccare immediatamente la produzione e la circolazione delle merci, le operazioni di manutenzione, se non ci sono adeguate condizioni di sicurezza.

Il fattore fondamentale per tutelare la salute e la vita dei lavoratori è l’iniziativa, la partecipazione in prima persona, l’unità di azione dal basso, lo sciopero che colpisce il padrone dove gli fa più male: l’estrazione di plusvalore.

Oggi più che mai è necessaria una linea di lotta e unità di classe, legata alla prospettiva dell’abolizione di un sistema moribondo e parassitario, per conquistare l’emancipazione della classe operaia e delle masse lavoratrici.

Di qui l’importanza fondamentale di un vero Partito comunista (marxista-leninista), indipendente e contrapposto a tutti i partiti borghesi e piccolo borghesi, che renda consapevoli gli operai e gli altri lavoratori sfruttati della necessità della rottura rivoluzionaria con il sistema capitalista-imperialista, li mobiliti, li unisca e li organizzi per questo fine .

Non diamo tregua ai nostri assassini! Organizziamoci e lottiamo per salvaguardare la nostra vita e la nostra salute, per una società fondata sulla proprietà comune dei mezzi di produzione e di scambio, la società socialista!

10 dicembre 2024

Militanza Comunista Toscana

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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Riceviamo dalla “Federazione Autisti Operai” e pubblichiamo

CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA E SUL CASO DI CALENZANO
14-12-2024
La sicurezza è una balla che cerca di nascondere una truffa (il contratto nazionale della discontinuità e del superlavoro); In realtà avremmo dovuto titolare questo commento come CONSIDERAZIONI SULL’ENNESIMA STRAGE ANNUNCIATA.
Perché annunciata ? Perché truffa ?
Spendiamo due minuti per spiegarlo.
L’autista di mezzi pesanti, e ancor più il trasportatore di carburanti e prodotti chimici ed esplosivi, è un mestiere durissimo, stancante, usurante e pericolosissimo per la Società intera.
Il contratto nazionale di lavoro del trasporto merci, spedizioni e logistica, è una truffa sia verso i lavoratori autisti che verso la Società. E’ una truffa perché con l’art.11 bis e seguenti, permette il non pagamento, chiamato forfettizzazione (cioè presa per il culo) delle ore straordinarie. E’ una truffa verso i lavoratori, perché la forfettizzazione nasconde il superlavoro e il contratto nazionale IMPONE i tempi massimi europei come tempi di lavoro, come fossero la normalità, invece di ridurli considerevolmente. E’ una truffa perché insieme al D.L.234/2007, permette il lavoro gratuito dei tempi di pausa al carico-scarico. E’ una truffa perché NON sanziona le aziende inadempienti circa la sicurezza dei mezzi e degli strumenti di lavoro.
Ancora non sono pubblici i rilievi e le indagini della Procura della Repubblica sulla strage di Calenzano.
Ci permettiamo però di dire alcune cose.
Al momento della strage, erano 6 i punti di carico carburante.
Era garantito il controllo e la sicurezza di ogni postazione ?
Sono morti bruciati vivi, liquefatti come sotto un bombardamento sionista, 5 autisti.
La rivolta nazionale, prolungata, estesa, della categoria, è necessaria.
Sono centinaia gli autisti morti sul lavoro ogni anno in Italia.
La stanchezza e la velocità sono sicuramente sotto accusa. Ma i padroni ed i sindacalisti corrotti dal padronato e firmatari di contratti truffa, non li accusa nessun giornale o televisione.
Il motivo ?
Sono tutti responsabili, i proprietari delle aziende di trasporto come delle grandi aziende e delle grandi industrie che campano sulla pelle degli operai e degli autisti in particolar modo. Ma anche come i proprietari dei giornali ed i responsabili delle testate giornalistiche di radio e televisioni.
Parlate con gli autisti che lavorano anche 70/80 ore a settimana sui loro camion e tornano a casa a dormire anche solo dopo settimane intere.
Lo ripetiamo. La rivolta è necessaria !
Coordinamento nazionale Federazione Autisti Operai

 

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