Contratto metalmeccanici: rilanciare la lotta!

Uno sciopero generale e più tornate di scioperi provinciali di 8 ore (che stanno proseguendo) con blocco di flessibilità e degli straordinari, nonostante l’ampia adesione dei lavoratori alle iniziative di lotta di marzo e aprile, non hanno finora imposto al padronato la riapertura delle trattative per il rinnovo del CCNL.
Eppure la piattaforma per il rinnovo è nel solco della moderazione salariale, mentre dal 2000 in poi il salario reale è diminuito e i profitti sono saliti alle stelle.
280 euro di aumento medio e lordo (che per i livelli inferiori sarà più basso) è un aumento che a malapena recupera quanto perso, specie negli anni 2021-23 di alta inflazione, peraltro in modo scaglionato, mentre l’inflazione continua e continuerà causa dazi e tensioni internazionali.
Oltre ai rinnovi si imporrebbe quindi una vertenza generale per l’aumento del salario reale che si coniughi con il blocco dei licenziamenti, meno orario e migliori condizioni lavorative, sicurezza sul lavoro, stop alla precarietà, più servizi pubblici, lotta alle diseguaglianze e alla povertà causate da un sistema capitalista sempre più declinante e parassitario.
Federmeccanica-Assistal ha respinto le richieste per il CCNL 2024-2027 dei metalmeccanici con la sua controproposta: nessun aumento salariale (700 euro lordi annui purché ci siano consistenti profitti, un benefit da 400 euro ma non per tutti), superamento degli scatti di anzianità, nessuna riduzione di orario, nessun superamento della precarietà, allungamento a quattro anni del contratto.
I padroni sono all’attacco, ringalluzziti dall’appoggio esplicito di un governo loro amico, e tendono a mantenere il salario al livello più basso possibile, per trarre dal maggior sfruttamento ampi margini di profitto. Con la testa d’ariete di Federmeccanica puntano a depotenziare il contratto nazionale, in modo da indebolire e dividere la classe operaia.
Ciò avviene a fronte di una vasta crisi del settore: 26 mesi di calo della produzione industriale e 40 mila operai metalmeccanici a rischio di licenziamento, con la lista che si allunga sempre con nuove crisi. In alcune provincie i padroni hanno già cancellato a partire dal 1° gennaio 2025 gli accordi territoriali metalmeccanici vigenti, ovvero tutte le conquiste operaie dal 1974 a oggi. E spesso disdicono l’integrativo.
L’indicazione è chiara: tornare al passato remoto, gettare nella miseria e nell’assenza di diritti chi produce col suo lavoro tutta la ricchezza della nazione.
Non dimentichiamo che oltre all’abbassamento generalizzato del salario reale, per gli 1,6 milioni di metalmeccanici in 12 anni è saltato un rinnovo contrattuale, senza contare le gravi perdite salariali dovute a cassa integrazione e contratti di solidarietà, col precariato che dilaga e gli infortuni e le malattie professionali avvengono come e più di prima.
I padroni non molleranno il loro obiettivo, se non costretti dalla mobilitazione operaia, che per essere efficace deve essere rilanciata e resa più dura. Gli scioperi provinciali, e anche azienda per azienda, validi in una mobilitazione continua ed articolata, dovrebbero alternarsi con scadenze nazionali e vaste e visibili manifestazioni di piazza, come richiesto da settori di operai e delegati combattivi.
Si deve sfruttare tutto il potenziale di lotta che la categoria ha dimostrato di possedere. Occorre aumentare la pressione, stabilire collettivamente il passaggio a forme di lotta all’altezza della situazione in fabbrica e fuori per inceppare il meccanismo di estrazione del plusvalore, senza altri indugi, unendosi visibilmente alla mobilitazione in atto per i diritti, contro le leggi liberticide e la politica guerrafondaia del governo.
Nessun passo indietro! A decidere fra interessi antagonisti non può essere altro che la lotta di massa intransigente degli operai rafforzata dalla solidarietà degli altri sfruttati e oppressi dal capitale. Basta con la collaborazione di classe!
Avanti, uniti e organizzati nella lotta contro il capitale, per una società diversa e migliore, in cui sia soppresso lo sfruttamento del lavoro!
Maggio 2025
Organizzazione per il partito comunista del proletariato
www.piattaformacomunista.com Per contatti: teoriaeprassi@yahoo.it
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