Gloria eterna all’Armata Rossa e ai Partigiani, vergogna sul Parlamento europeo!

Ottantadue anni fa, il 2 febbraio 1943,  il nazifascismo capitolò a Stalingrado dopo un’epica battaglia combattuta, strada per strada, fabbrica per fabbrica, casa per casa.

Trentadue divisioni tedesche furono accerchiate e annientate dall’Armata Rossa. Furono sbaragliate anche la VI e la IV armata corazzata tedesca, la III e la IV armata romena, l’VIII armata del fascismo italiano.

L’Armata Rossa lanciò la riconquista dei territori sovietici occupati dai nazisti e avanzò vittoriosamente attraverso le montagne e le pianure d’Europa, contribuendo alla liberazione di diversi paesi, giungendo ad issare la bandiera rossa sul Reichstag di Berlino.

La battaglia di Stalingrado fu una tappa fondamentale nello sviluppo della lotta contro l’aggressore occupante, diede slancio alla lotta di tutti i popoli e rappresentò l’inizio della fine della bestia nazifascista.

La leggendaria difesa della “città d’acciaio” posta sul Volga, accerchiata da tre parti, fu una battaglia in cui tutte le forze del popolo sovietico, mirarono a vincere la barbarie nazifascista e a determinare nella guerra un decisivo ribaltamento di situazione.

La vittoria di Stalingrado richiese sforzi e sacrifici colossali. I cittadini sovietici pur amando la vita non potevano immaginarla sotto il tallone nazista e senza la patria sovietica, che era la ragione stessa della loro vita liberata dallo sfruttamento. Perciò non indietreggiarono di un passo.

Questa storica vittoria fu il frutto della saldezza della dittatura proletaria, dell’unità morale e politica della classe operaia e dei popoli sovietici uniti nella difesa del socialismo, del valore dell’Armata Rossa, dell’impegno ideologico, politico e del genio militare del Partito bolscevico di Lenin e di Stalin.

Nella furiosa battaglia i comunisti ebbero un solo privilegio rispetto a tutti gli altri combattenti: quello di andare avanti a tutti, di battersi meglio di tutti. Gli esempi di fermezza e di valore, le imprese eroiche furono innumerevoli.

A distanza di 82 anni da quell’evento che cambiò le sorti della guerra e rese possibile  la liberazione di molti paesi europei, il Parlamento dell’UE dei monopoli ha approvato una nuova vergognosa risoluzione che mira a equiparare il fascismo ed il comunismo, inglobando entrambi nella antiscientifica categoria di “totalitarismo” e invocando il “divieto in tutta l’UE sull’uso di simboli nazisti e comunisti sovietici”.

Partendo da una gigantesca mistificazione storica e da un revisionismo storico infame, il Parlamento UE pretende di accomunare due ideologie e due sistemi che sono antagonisti sotto tutti gli aspetti.

Per la loro origine storica, la loro filosofia, i loro progetti politici e sociali, i loro metodi di lotta e gli interessi di classe che difendono, il comunismo ed il nazifascismo non hanno nessun aspetto in comune, ma rappresentano visioni opposte del mondo, di cui una esclude l’altra.

Cercare di mettere sullo stesso piano il nazifascismo e il comunismo è una manovra della borghesia che ci riporta ai peggiori momenti della “guerra fredda” e che ha come finalità quella di screditare il socialismo e privare la classe operaia dei suoi riferimenti ideologici, politici e storici. È un passo in più dell’avanzata delle forze reazionarie, fasciste e oscurantiste in Europa e in tutto il mondo.

Il pretesto utilizzato per adottare questa risoluzione è la politica aggressiva dell’imperialismo russo, dominato da capitalisti e guidato da anticomunisti, che non hanno nulla a che vedere con l’URSS dell’epoca del socialismo e che hanno rinnegato quel glorioso periodo.

L’obiettivo politico della vergognosa risoluzione anticomunista, appoggiata da numerosi parlamentari socialdemocratici, verdi e della sinistra borghese al servizio del grande capitale, è la repressione del movimento comunista e la spinta a nuove leggi di stampo fascista, come il Ddl 1660, per immobilizzare la lotta del movimento operaio e popolare contro l’offensiva capitalista-imperialista e la politica di guerra di cui l’UE è fautrice.

La risoluzione del Parlamento europeo è un’infamia, è vero e proprio terrorismo ideologico, che risponde al timore che le classi dominanti hanno della ripresa del movimento operaio e comunista.

In quanto comunisti (marxisti-leninisti) denunciamo questa risoluzione che falsifica la storia e la deforma fino ad estremi inconcepibili.

I comunisti sono sempre stati i primi e più decisi combattenti contro il fascismo, sono sempre stati nella prima fila di combattimento contro la belva nazifascista in tutti i paesi europei. In questa lotta milioni di uomini e donne sovietici, decine di migliaia di Partigiani hanno sacrificato la loro vita.

Questa è la verità storica ed a tutti costoro rendiamo loro omaggio, continuando a innalzare i simboli del lavoro, del socialismo e dell’antifascismo per cui hanno sacrificato le loro vite.

Ci rivolgiamo dunque a tutte le forze comuniste, rivoluzionarie e progressiste, a tutti gli autentici democratici, agli storici onesti per respingere e combattere l’oscena risoluzione del Parlamento UE.

Lo stesso antidemocratico Parlamento, parte di un apparato imperialista, che non ha mosso un dito per fermare il genocidio del popolo palestinese da parte del suo alleato Israele, così come si è sempre ben guardata dal condannare i crimini del colonialismo e delle guerre di rapina di cui le “civili” potenze del vecchio continente si sono macchiate.

Chiamiamo la classe operaia e le masse lavoratrici, tutti i malcontenti dell’aggressione del capitalismo e della mancanza di futuro al quale esso ci condanna, a moltiplicare l’unità, la lotta, la solidarietà.  In particolare chiamiamo i proletari coscienti, in particolare gli operai, a battersi per  costruire la propria organizzazione indipendente e rivoluzionaria.

Possiamo conquistare il nostro futuro se ci uniamo e lottiamo contro la borghesia, il fascismo che sta promuovendo, contro la sua politica di aggressione reazionaria e guerrafondaia alle masse lavoratrici e ai popoli, per la rottura rivoluzionaria di un sistema che rovina le nostre vite.

2 febbraio 2025

Militanza Comunista Toscana

Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia

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