Il ministro della propaganda anticomunista

Com’era prevedibile, con la salita al potere dell’estrema destra l’attacco al comunismo continua imperterrito e con tanta più vigoria quante sono le menzogne propinate dal “Ministro dell’Istruzione e del Merito” Giuseppe Valditara attraverso la  lettera agli studenti del 9 novembre 2022, celebrazione del “giorno della libertà”, ovvero della caduta del Muro di Berlino.

Questa lettera non solo è una lampante dimostrazione che l’anticomunismo è una componente ineliminabile dei partiti e dei governi agli ordini del capitale finanziario, ma è anche fallace da cima a fondo.

In poche righe Valditara, pur atteggiandosi a grande conoscitore del comunismo, è riuscito a commettere un errore grottesco, che va oltre le opinioni politiche, parlando del “sogno di una rivoluzione radicale che sradichi l’umanità dai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di uguaglianza, libertà, felicità assolute e perfette. Che la proietti, insomma, verso il paradiso in terra”, aggiungendo che “la via verso il paradiso in terra si lastrica di milioni di cadaveri”.

Peccato che i suoi millantamenti si infrangono contro le concezioni dei grandi rappresentanti e teorici del socialismo scientifico di cui un “vero conoscitore della storia” dovrebbe almeno avere nozione.

Prendiamo ad esempio il “tiranno per eccellenza” Stalin: “In che cosa consistono l’essenza economica e la base economica del socialismo? Forse nel creare il “paradiso in terra” e la felicità generale? No, non in questo. Questa è l’idea che dell’essenza economica del socialismo si fa l’uomo della strada, il piccolo borghese. Creare la base economica del socialismo significa unire strettamente in un’unica economia l’agricoltura e l’industria socialista, mettere l’agricoltura sotto la direzione dell’industria socialista, stabilire i rapporti tra la città e la campagna sulla base dello scambio dei prodotti dell’agricoltura e dell’industria, chiudere ed eliminare tutti quei canali che favoriscono il sorgere delle classi e innanzitutto del capitale, creare, insomma, condizioni di produzione e distribuzione tali da condurre direttamente, immediatamente all’eliminazione delle classi” [Iosif Stalin – Ancora sulla deviazione socialdemocratica nel nostro partito].

Dopo aver mentito e mistificato spudoratamente, l’uomo della strada Valditara continua accusando le esperienze del socialismo reale di aver provocato “ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte” e che “il 9 novembre resterà una ricorrenza di primaria importanza per l’Europa: il momento in cui finisce un tragico equivoco nel cui nome, per decenni, il continente è stato diviso e la sua metà orientale soffocata dal dispotismo”.

Rammentiamo all’ignorante anticomunista Valditara in quali condizioni la giovane Russia socialista operava: tra isolamento, sabotaggi e aggressioni, la prima delle quali perpetrata da paesi capitalisti “democratici” e amanti della “libertà”, gli stessi che poi hanno fatto uso della bomba atomica; rammentiamo che i sovietici nel 1945 volevano scongiurare la divisione della Germania avanzando l’opzione di una Germania unita, democratica, neutrale e demilitarizzata, progetto avversato dagli angloamericani che istituirono per primi la RFT per investire i miliardi del piano Marshall, porla alle proprie dipendenze e procedere al riarmo; rammentiamo che la democrazia liberale di cui Valditara si riempie la bocca si trasforma in fascismo non appena il proletariato si mobilita come risposta all’acuirsi delle contraddizioni della società capitalista, ben più gravi di come le descrive il ministro della propaganda; rammentiamo i colpi di Stato e le stragi che la potenza a stelle e strisce ha attuato in tutto il globo per decenni, non ultimo quelli commessi in Ucraina.

Valditara spiegasse per quale ragione dopo la dissoluzione del blocco dell’est e il trionfo della “libertà” non si sia verificata “la fine della storia” e “l’inizio di un’epoca di pace e prosperità” ma, anzi, siano stati spazzati via i diritti sociali dei lavoratori mentre le crisi cicliche del sistema e la disoccupazione hanno continuato a presentarsi selvaggiamente, si siano rafforzate le alleanze militari e moltiplicate le guerre contro paesi non allineati o scomodi, riproponendo anche in Europa interventi e invasioni come quella di USA e NATO in Jugoslavia, monito ad una guerra di proporzioni ancora più vaste entro i confini del vecchio continente, sostanziatasi con la guerra in Ucraina, avviata proprio da quella Russia capitalista bramata dalla borghesia nel corso della Guerra Fredda e realizzata dal revisionismo al potere dopo il XX Congresso del PCUS, che il Ministro tenta ora invano di accomunare all’Unione Sovietica socialista, nonostante sia sotto gli occhi di tutti quale sia il sistema economico della prima e quale fosse quello dell’altra.

La verità è che lo scatologico scritto del Ministro della propaganda più logora conferma che la borghesia imperialista teme ancora lo spettro del comunismo nonostante dichiari formalmente che “Il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria”, altrimenti non affibbierebbe etichette di comunismo alla Cina o alla Russia attuali, nemiche acerrime del proletariato, e non avrebbe bisogno di istituire una giornata del ricordo che in realtà funge da misura palliativa per cercare di perpetuare un regime piratesco al quale i giovani e larghi strati popolari si stanno disaffezionando, come dimostrano le occupazioni di Università e l’astensionismo ai massimi storici.

I fatti dimostrano, checché ne dica Valditara, che la “libertà” del sistema capitalistico è in pratica una libertà ipocrita, formale, di classe, al servizio della borghesia che si nutre dello sfruttamento degli operai, ingrassandosi con la speculazione, che a suon di miliardi gestisce i principali media e lo stesso Stato per corrompere le menti delle masse popolari e dei giovani diffondendo simili scempi.

Quella stessa borghesia, sempre più autoritaria, reazionaria e sciovinista, che sta facendo sprofondare il mondo in crisi catastrofiche e in guerre imperialiste da cui scaturiranno nuove rivoluzioni proletarie.

Novembre 2022

Gioventù marxista-leninista

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