Il video di Trump su Gaza, premio Oscar della barbarie imperialista

Il raccapricciante video di Trump su Gaza, prodotto con l’uso della IA e diffuso dai principali media, è un’espressione del cinismo, della menzogna e della barbarie dell’imperialismo, in particolare di quello brutale, aggressivo e guerrafondaio degli USA.

Non  sono bastati due terribili anni di bombardamenti, massacri, distruzione, deportazione e negazione dei diritti nazionali del popolo palestinese.

Ora giunge anche questa macabra provocazione, totalmente irrispettosa delle decine di migliaia di vittime palestinesi, propedeutica al massimo profitto da ottenere da parte dei monopoli finanziari di Trump, Musk e soci nella ricostruzione di Gaza.

Una ricostruzione che non è quella di un paese devastato da un terremoto, ma da un’aggressione sionista  fiancheggiata da tutte le potenze imperialiste, in primo luogo gli USA.

Fra queste potenze c’è anche il “nostro”  imperialismo, complice del genocidio e dell’occupazione dei territori palestinesi, repressore del movimento di solidarietà con il popolo palestinese.

Per quanti artificiosi video possano  produrre i banditi del calibro di Trump, l’imperialismo è incapace di risolvere i grandi e fondamentali problemi della classe operaia, dei popoli, della pace e dell’ambiente, perché sarà sempre basato sul profitto a ogni costo, sull’oppressione dei popoli e sul disprezzo dell’umanità.

Ciò che ci hanno fatto vedere sono i deliri distopici del loro mondo fatto di lusso sfrenato,  parassitismo, ricchezza per pochi e miseria per molti, in una Gaza senza palestinesi. Un mondo marcio, impregnato del sangue dei proletari e dei popoli,  che va spazzato via dalla faccia della terra.

Il video ha suscitato orrore e indignazione, ripudio e collera, fra centinaia di milioni di lavoratori, giovani, donne, a tutte le latitudini.

Questi sentimenti sono giusti, ma non bastano. Dobbiamo unirci con nuova forza nella lotta contro la barbarie e la brutalità della borghesia internazionale e dell’imperialismo.

Non ci possono essere progresso, giustizia e pace sotto la cappa di piombo dell’imperialismo.

Solo la classe operaia e i popoli oppressi, uniti e organizzati contro il capitalismo e l’imperialismo, possono sconfiggere la reazione e il fascismo, possono realizzare un radicale cambiamento nelle proprie condizioni di lavoro e di vita ponendo fine al corso rovinoso di una società basata sullo sfruttamento, sulla tirannia, sulle guerra di rapina e sulla momentanea pace fra banditi.

Che l’ondata di indignazione tra i proletari e i popoli oppressi diventi coscienza della necessità di coalizzarsi in un unico fronte mondiale della rivoluzione contro il fronte mondiale dell’imperialismo, per il socialismo!

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