Corrispondenza dalla Francia
Il disimpegno progressivo dello Stato francese dalla sua presenza nei quartieri, nelle piccole città, nelle aree problematiche del Paese, sta portando ad un vero e proprio disastro economico e sociale.
Circa 5000 posti di lavoro d’adulte-relais (cioè di persone che s’occupano di servizi sociali associativi, con contratti anche brevi ma continui) sono in via di sparizione, a seguito dei tagli nelle leggi finanziarie e delle circolari ministeriali che ridimensionano i contributi statali.
In particolare – e molti amministratori pubblici “periferici” se ne lamentano –, in quartieri popolari delle grandi città ed anche nei paesi di aree degradate della Francia, molte associazioni che svolgevano attività di recupero sociale, di impegno collettivo, di alternative al malessere sociale, vedono ridurre fortemente i finanziamenti che provengono dall’erario pubblico.
Sono in corso raccolte di firme, di appelli alle autorità anche da parte degli eletti nelle periferie dello Stato francese che attestano il senso di abbandono e di perdita di chances nella vita di molti cittadini e, soprattutto, degli strati proletari già colpiti dalla disoccupazione o dalla sottoccupazione.
Anche l’ultima proposta di Legge finanziaria 2025, ancora in discussione in Parlamento in questa fine gennaio, aggrava ulteriormente la situazione dei posti di lavoro adulte-relais, tagliando ancora i finanziamenti pubblici in questo settore importante, che fino ad oggi aveva rappresentato un possibile ammortizzatore sociale. I continui tagli aggraveranno la già forte tensione nelle periferie del Paese.
La forte crisi economica francese ed il deficit pubblico da riportare progressivamente dal 5% al 3% (quota decisa in ambito dell’Unione europea) sono alla base della crisi politica e sociale d’uno Stato che sta perdendo le sue ataviche sicurezze, nella Francia metropolitana ed all’estero.
Gennaio 2025