La guerra parte da qui

Riceviamo, pubblichiamo e partecipiamo.

Ex Finmeccanica, Leonardo S.p.A. è una delle più grandi aziende italiane attive nel settore dell’aerospazio, della sicurezza e della difesa. Con oltre 50.000 dipendenti in tutto il mondo e un fatturato che supera i 14 miliardi di euro, la società ha il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano come azionista di maggioranza, detenendo circa il 30% delle quote.

L’azienda è leader nella produzione di elicotteri, velivoli militari, sistemi di difesa, radar e tecnologie per la cyber security, con contratti con governi e forze armate di numerosi paesi.

Leonardo è anche un fornitore della NATO e partecipa a progetti internazionali nel settore della sicurezza e dell’intelligence.

Quanto Leonardo sia profondamente partecipe dei conflitti armati in corso, lo dimostra la forte connessione con il sistema militare-industriale di Israele che non solo è un cliente, ma ospita suoi stabilimenti e dipendenti.

L’importante ruolo delle armi “Made in Italy” nella guerra genocida in corso a Gaza è stato poi evidenziato dagli stessi israeliani, che hanno dichiarato al sito specializzato Israel Defense che i missili che hanno colpito la Striscia provenivano anche da cannoni fabbricati in Italia e venduti a Tel Aviv.

Il Trattato delle Nazioni Unite sul commercio delle armi, ratificato dall’Italia nel 2013, vieta l’esportazione di armamenti se vi è il rischio che vengano utilizzati contro obiettivi civili.

Tuttavia, le forniture continuano, come dimostra la joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, nata nel 2024, che rappresenta un progetto industriale strategico che coinvolge stabilimenti italiani, tra cui quelli ex Oto Melara di La Spezia e la fabbrica di Domusnovas in Sardegna, gestita da RWM Italia, controllata di Rheinmetall.

Le bombe prodotte da RWM Italia in Sardegna sono state utilizzate dall’aviazione saudita nel conflitto yemenita, una guerra iniziata nel 2014 che ha visto la coalizione arabo-americana bombardare il paese, causando migliaia di vittime civili e una crisi umanitaria senza precedenti.

Nonostante la revoca delle forniture di bombe e missili da parte del governo italiano nel 2019, le esportazioni sono riprese e intensificate dal 2024, con un aumento significativo delle vendite e del supporto militare.

Sul nostro territorio il 13 luglio 2023 il comune di Livorno ha approvato la delibera 153 che ha autorizzato l’ampliamento di 4.300 metri dello stabilimento di Livorno di Leonardo SpA.

Mobilitiamoci per ostacolare i piani di guerra dei padroni di casa nostra, che sono fautori della reazione politica, del riarmo, della militarizzazione e della repressione delle lotte operaie e popolari.

Denunciamo chi realizza enormi profitti sul sangue dei popoli, con la complicità delle istituzioni locali e nazionali!

Stop al sostegno delle aggressioni del sionismo israeliano!

Il nemico principale è dentro casa!

Presidio davanti gli stabilimenti della Leonardo

Giovedì 3 luglio h.17

Via di Levante 148 – Livorno

Livorno per la Palestina

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