NO alla politica di guerra e di austerità! Tassare il capitale!

La realtà economica e sociale del nostro paese smentisce completamente la falsa narrazione del governo Meloni.

La crescita è attorno allo 0%, la produzione industriale è in calo da tre anni, i salari e le pensioni dei lavoratori perdono potere d’acquisto, mentre il carrello della spesa corre più veloce dell’inflazione.

L’occupazione aumenta solo tra gli over 50, per effetto della maledetta legge Fornero che il governo Meloni vuole perpetuare e peggiorare, mettendo anche le mani sul TFR. Dilagano il lavoro precario, nero e sommerso, sempre più giovani emigrano all’estero.

Quasi sei milioni di persone, fra cui molte operaie e operai, vivono nella miseria assoluta mentre il 60% della ricchezza si concentra nelle mani del 10% più ricco della popolazione.

In questa situazione nella legge di bilancio 2026 l’unica spesa a vedere un forte aumento reale  è quella militare.

Il piano NATO e UE che porta la spesa militare al 5% del Pil entro dieci anni, accettato dal governo Meloni, comporta tagli continui e devastanti a sanità, istruzione, pensioni, servizi sociali.

La quarta legge di bilancio del governo Meloni è l’espressione di una politica di austerità e di guerra che vede lo Stato orientare sempre più la propria attività nell’interesse dei monopoli finanziari (i profitti non vengono toccati, ma detassati!), accentuando l’impoverimento, l’asservimento, l’abbrutimento delle masse.

Ma con ciò cresce anche la ribellione contro un sistema che distrugge la vita di milioni di persone. Protestiamo e scioperiamo uniti per difendere gli interessi economici e politici della classe lavoratrice!

È necessario un forte aumento di salari e pensioni dei lavoratori, maggiori detrazioni e una netta diminuzione dell’Irpef, fondi per la salute e la sicurezza sui posti di lavoro e nel territorio, per l’istruzione pubblica, non per il riarmo e la guerra!

I soldi ci sono e vanno trovati facendo pagare i capitalisti e i ricchi!

Esigiamo l’introduzione di una imposta del 10% che colpisca i patrimoni di quella minoranza che possiede la maggioranza della ricchezza nazionale, la tassazione fortemente progressiva sui profitti dei capitalisti, le rendite immobiliari e speculative, i redditi delle classi sfruttatrici.

Ci vuole la confisca dei capitali e delle proprietà dei grandi evasori fiscali, dei mafiosi, dei corrotti.

Queste misure non potranno certo essere adottate da un governo reazionario come quello di Meloni, che è al completo servizio dei padroni e delle banche, dei miliardari, oltre ad essere un vassallo del fascistoide Trump e un complice del sionismo genocida.

Un governo autoritario e demagogico, sordo alle necessità urgenti e vitali dei lavoratori, che agisce per dividere e reprimere il movimento operaio e sindacale, per imporre la sua agenda antipopolare attaccando il diritto di sciopero e le libertà democratiche conquistate con il sangue degli operai.

Perciò è giusto manifestare la nostra collera, sbarrando la strada a questo governo e affrettando la sua caduta nelle fabbriche e nelle piazze.

Ci vuole lo sciopero generale proclamato da tutte le organizzazioni sindacali che si oppongono alla politica di austerità e di guerra del governo Meloni, su una piattaforma che metta al centro le rivendicazioni il cui soddisfacimento costituisce un bisogno immediato e improrogabile per la classe operaia e le masse lavoratrici.

Dobbiamo prepararci all’intensificazione della lotta di classe. Di qui la necessità di separarsi dall’opportunismo politico e sindacale, ricostruendo un autentico partito comunista, strumento indispensabile per dirigere il processo di emancipazione della classe operaia e con essa dell’intera società.

Ottobre 2025

Organizzazione per il partito comunista del proletariato

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