Dichiarazione congiunta della Piattaforma Comunista marxista-leninista di Norvegia e del Partito Comunista degli Operai di Danimarca
“Insieme, possiamo diventare un significativo blocco economico, politico e militare nel mondo”, così scrivono i principali rappresentanti del Partito Socialista di Sinistra in Norvegia, dell’Alleanza di Sinistra in Finlandia, del Partito di Sinistra in Svezia e della Lista dell’Unità in Danimarca in una dichiarazione congiunta.
Questi cosiddetti “partiti di sinistra” vogliono che quattro degli stati imperialisti più ricchi del mondo uniscano le forze per rafforzarsi economicamente e politicamente attraverso la cooperazione militare. Immaginano ciò come parte di un’Europa rafforzata (leggi: UE) e di paesi NATO “che condividono i nostri interessi e valori”. La logica è che “… gli Stati Uniti guidati da Trump non sono un alleato né credibile né affidabile…”. Come se gli Stati Uniti lo fossero mai stati!
I quattro partiti hanno messo da parte la loro opposizione alla NATO. Eppure hanno il coraggio di sottolineare la tradizione nordica di promozione della pace, ora che sia la Finlandia che la Svezia hanno rinunciato alla loro neutralità e sono diventate parte della più forte alleanza militare del mondo, la NATO, con la benedizione di questi stessi partiti di “sinistra”.
La NATO si riserva il diritto di primo utilizzo delle armi nucleari. L’adesione a questa alleanza non ha in alcun modo avvicinato il mondo al disarmo nucleare, alla de-escalation e alla risoluzione pacifica dei conflitti. Al contrario, rappresenta una rottura fondamentale con quella che un tempo veniva definita la tradizione di pace nordica.
Non solo in Danimarca e Norvegia, ma anche in Svezia e Finlandia, il dispiegamento di armi nucleari nella regione nordica è oggetto di discussione aperta. Una cosa del genere sarebbe stata impensabile prima che l’adesione alla NATO fosse divenuta un fatto.
Anche la Finlandia, insieme agli Stati baltici, si è ritirata dal Trattato sulla messa al bando delle mine con la tacita approvazione della NATO. In Danimarca, è attualmente in corso un’intensa battaglia per impedire l’istituzione di basi sotto la giurisdizione statunitense, come già accaduto in Finlandia, Norvegia e Svezia.
Gli accordi sulle basi sono formalmente bilaterali, ma l’autorità sovrana degli Stati Uniti nelle aree di base è esplicitamente autorizzata dall’accordo SOFA, un allegato obbligatorio al patto NATO.
Nel quadro della NATO, gli Stati membri nordici e baltici non costituiscono un’ala pacifica. Al contrario, la maggior parte dei paesi di questa regione è la più aggressiva nella sua retorica bellica e nei suoi piani di riarmo.
Quando i partiti in giubba rossa che sostengono i governi nordici belligeranti agitano l’illusione che la cooperazione difensiva nordica sia al servizio della pace e del movimento pacifista, si tratta di un tentativo reazionario di far deragliare la lotta contro la NATO e l’imperialismo in generale.
Questi partiti si comportano come false forze di sinistra alleate dell’imperialismo europeo e devono essere smascherati.
Nel continuo processo di militarizzazione e riarmo, è la gente comune a essere colpita dai tagli al welfare, dalla coscrizione obbligatoria, dalle restrizioni alla libertà di espressione e da altri smantellamenti della democrazia.
I vincitori sono le grandi imprese, in particolare l’industria bellica, che riceve ingenti somme dalle casse dello Stato. Si tratta semplicemente di un gigantesco trasferimento di denaro dalla classe operaia alla borghesia, superiore a quanto avvenuto durante la pandemia da COVID.
Il nostro appello è rivolto alla classe operaia dei paesi nordici affinché mostri solidarietà con i lavoratori e i popoli di tutto il mondo e combatta contro la borghesia nei propri paesi. Abbiamo bisogno di un fronte popolare contro la guerra, la crisi e il fascismo, non di un nuovo blocco imperialista. Né all’esterno né all’interno della NATO e dell’UE.
30.4.2025