La criminale strategia colonialista e genocida dello stato sionista avanza con l’operazione “Carri di Gedeone” che prevede l’invasione militare e l’occupazione permanente di Gaza, con la deportazione sotto il fuoco delle armi di due milioni di palestinesi, già sottoposti a durissime condizioni.
Questo avviene mentre prosegue il piano dell’isolamento e della morte per fame, mentre continuano i bombardamenti e attacchi mirati per assassinare giornalisti indipendenti che documentano i crimini sionisti. Contemporaneamente Israele ha lanciato un’altra aggressione allo Yemen.
Il governo nazi-sionista di Netanyahu può attuare le sue azioni banditesche grazie all’appoggio dell’imperialismo USA, alla complicità e al silenzio dell’UE e dei suoi governi, fra cui il governo Meloni, dei monopoli come Leonardo che riforniscono di armi la macchina di guerra e di terrore sionista. Il genocidio parte da qui!
L’occupazione di Gaza è un aspetto della lotta per una nuova spartizione imperialista del Medio Oriente, per il controllo delle rotte strategiche e delle fonti energetiche, delle zone di influenza, che si compie mediante brigantesche azioni di guerra.
Ma la Resistenza palestinese rifiuta la capitolazione imposta dall’imperialismo, non demorde e colpisce legittimamente l’occupante nell’inferno di Gaza e altrove. In tutto il mondo si sviluppa la condanna e la mobilitazione di massa contro i piani imperialisti e sionisti. Anche dentro Israele si succedono a scioperi e azioni di protesta per chiedere la fine della guerra, mettendo in luce la crisi interna dello stato sionista.
Nostro compito oggi è manifestare per contrastare attivamente la complicità del governo italiano con l’occupante sionista, esigere la revoca di ogni accordo di collaborazione e associazione fra Italia e Israele, delle università italiane e israeliane, del trattato fra UE e Israele, sostenendo l’embargo militare contro Israele, il boicottaggio, l’isolamento internazionale e la condanna dei sionisti e dei loro crimini, l’immediato cessate il fuoco e la fine dell’assedio di Gaza, la ricostruzione e il ritorno dei palestinesi nella propria terra.
Un’azione di massa che va legata strettamente alla mobilitazione contro la politica di guerra e ai piani di riarmo UE e NATO, alla legge “sicurezza” con cui il governo Meloni vuole pacificare la retrovia dei fronti di guerra, alla lotta contro i licenziamenti e il caro-vita.
La solidarietà e il sostegno del popolo palestinese, che si sta concretizzando in raccolte e invio di generi alimentari, sono importanti. Ma dobbiamo respingere qualsiasi ipocrita tentativo riformista di derubricare la questione palestinese a semplice questione umanitaria.
La questione è tutta politica, perché si tratta del diritto inalienabile all’autodeterminazione dei popoli che è inseparabile dalla questione della liberazione dall’imperialismo dei popoli e delle nazioni oppressi. Una questione che si può risolvere definitivamente solo abbattendo il potere del capitale!
La situazione rende più necessaria che mai la formazione di un ampio fronte popolare, antimperialista e antifascista, capace di sviluppare una mobilitazione unitaria sul terreno della lotta alla militarizzazione, per la pace, la libertà e il lavoro.
Con la forza del proletariato e dei popoli oppressi sconfiggeremo l’imperialismo, il sionismo e il fascismo! Il popolo palestinese vincerà!
Via il governo Meloni! Via dal potere i fautori di guerra!
27 agosto 2025