Non si fermano le proteste contro il genocidio del popolo palestinese e la complicità dei governi borghesi

I progressisti e gli antimperialisti del mondo intero si stanno mobilitando in solenne protesta contro il genocidio palestinese a Gaza ad opera di Israele e il sostegno dato ad esso dai rispettivi governi.

Negli USA, in Germania, in Francia, nel Regno Unito, in Italia (Bologna, Roma, Napoli…), si sviluppano proteste studentesche che sfociano in occupazioni e campeggi  nelle università.

Quelle che avvengono negli USA sono le più imponenti dalla guerra del Vietnam, e possono preludere ad un più ampio movimento di lotta contro il genocidio sionista e la guerra imperialista.

Per prevenire questi sviluppi, la risposta repressiva non si è fatta attendere: chi protesta viene sospeso, chi è sospeso perde la borsa di studio. Sono state effettuate irruzioni di polizia e corpi speciali antiterrorismo, con  gas, proiettili di gomma, granate stordenti, violenze e arresti, come avvenuto alla Columbia di New York, dove la polizia rimarrà nel campus fino al 17 maggio per evitare mobilitazioni in occasione della commemorazione della Nakba (l’esodo forzato di 700 mila arabi palestinesi  avvenuto nel 1948, che viene ricordato ogni 15 maggio).

Stessa repressione alla Ucla in California, dove sono stati arrestati 130 studenti (circa 2000 in totale dall’inizio delle proteste negli USA).

Ciò al fine di proteggere gli interessi del complesso industrial-militare e accademico sostenitore del sionismo israeliano.

Senza dubbio le proteste si intensificheranno a livello internazionale chiedendo la fine del genocidio e dell’attacco a Gaza, la fine degli accordi di collaborazione delle università con i sionisti.

Proteste che si sviluppano mentre si acuiscono le contraddizioni fra briganti e si evidenzia il carattere mendace della promozione della libertà e della democrazia da parte del sistema capitalista-imperialista.

L’ONU è una frode che non può garantire i valori su cui si impernia e perseguire le finalità che si è stabilita; le pronunce della Corte Internazionale di Giustizia non possono tradursi in pratica se non per decisione del Consiglio di Sicurezza, ma è sufficiente il veto di uno dei membri permanenti (un manipolo di paesi imperialisti che mai acconsentiranno ad un intervento in terra d’Israele, con cui vanno d’amore e d’accordo) per scongiurare ciò.

La Corte Penale Internazionale, istituzione indipendente dall’ONU, starebbe pensando di condannare personalità statali israeliane implicate nel genocidio, tra cui Netanyahu, ma nessuno potrà recarsi a Tel Aviv per arrestare i colpevoli e rendere giustizia alle vittime.

Questi fatti sono la riprova che solo una diffusione di un ampio movimento progressista, antimperialista e antifascista internazionale e l’intensificazione della lotta del popolo palestinese possono garantire la soluzione dell’annosa catastrofe palestinese.

Ma soltanto la diffusione dei partiti comunisti (marxisti-leninisti), che devono mettersi alla direzione del movimento, può organizzare quella forza capace di rovesciare i governi che sostengono il genocidio, indebolendo quindi Israele.

Anche per questo il marxismo-leninismo si riconferma attuale e, peraltro, fondamentale per porre fine all’oppressione e alle sevizie che gli uomini provocano su altri uomini, checché ne dica la propaganda borghese che continua a lanciare accuse infondate contro i comunisti per continuare a nascondere crimini e genocidi commessi dalle classi sfruttatrici.

Continuiamo dunque a dare impulso alla solidarietà politica e materiale con il popolo palestinese!

Avanti nella lotta contro Israele e i governi collaborazionisti di tutto il mondo!

Gridiamo “Stop al genocidio! Cessate il fuoco immediato, totale e permanente nella Striscia di Gaza, a Rafah!”.

Esigiamo il ritiro immediato dell’esercito israeliano da Gaza e dalla Cisgiordania, da tutte le terre rubate al popolo palestinese e occupate con l’inganno e la violenza.

Esigiamo la liberazione di tutti i prigionieri politici palestinesi, che sono soggetti nelle carceri israeliane ad un trattamento disumano.

Solidarietà con gli studenti statunitensi e di altri paesi che protestano in solidarietà col popolo palestinese !

Lottiamo contro  il governo reazionario di Meloni e contro tutti i complici del sionismo che si annidano nel nostro paese!

Cessazione dell’invio di armamenti allo Stato di Israele e rescissione di tutti gli accordi esistenti con università e aziende belliche israeliane!

NO alla militarizzazione delle università!

NO all’accordo di associazione della UE con lo Stato di Israele, che consente all’economia israeliana l’accesso privilegiato al mercato europeo.

Con queste parole d’ordine continuiamo a partecipare alle manifestazioni, indirizzando il movimento di solidarietà con il popolo palestinese verso gli obiettivi rivoluzionari proletari!

Solo un mondo comunista può promuovere pace, benessere e uguaglianza tra i popoli!

Da Scintilla n. 145 – maggio 2024

 

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