Fuori l’Italia dalla NATO, chiudere le basi USA!

Non vogliamo pagare per le vostre guerre

Via i guerrafondai dal potere!

Fuori l’Italia dalla Nato, chiudere le basi Usa!

Il presidente del consiglio dei ministri, Meloni, al vertice NATO tenuto a l’Aja il 25 giugno ha preso l’impegno di incrementare le spese militari italiane raggiungendo il 5% del PIL entro il 2035, come preteso dal presidente degli Stati Uniti.

La decisione di Trump di imporre un aumento brutale del budget militare ai membri della NATO, fa parte, come l’escalation militare iniziata con il genocidio criminale contro il popolo palestinese e l’aggressione contro l’Iran, di una nuova fase del conflitto che avvicina il mondo a uno scontro tra le potenze imperialiste e capitaliste.

Il raggiungimento degli obiettivi di spesa militare comporterà una maggiore spesa di almeno 450 miliardi. Questo senza escludere che la percentuale di PIL investita nella NATO possa salire ancora di più.

Le conseguenze dell’enorme incremento delle spese militari sono gravissime: altri pesanti tagli alla spesa per la sanità e l’istruzione pubbliche, alle pensioni, nuove tasse antipopolari. Altro che “circolo virtuoso”, sarà una mattanza sociale!

L’aumento della spesa militare determinerà l’ulteriore spinta verso un’economia di guerra finalizzata ai profitti dei “mercanti di cannoni”, i monopoli del complesso militar-industriale che sono i fautori della reazione e della politica di guerra, della militarizzazione, delle leggi securitarie con cui vengono represse le lotte operaie e popolari.

Il coinvolgimento del nostro paese nella escalation guerrafondaia della NATO è palesemente anticostituzionale e antidemocratico, minaccia seriamente i nostri diritti sociali e mette in pericolo la nostra sicurezza.

Emerge con sempre più forza la necessità di opporsi non solamente alla militarizzazione e alla corsa al riarmo, ma di esigere la fuoriuscita dell’Italia dalla NATO, un micidiale apparato di guerra e di terrore su cui il popolo italiano non può esercitare alcun controllo, nonché la chiusura delle basi USA che sono regolarmente utilizzate per le aggressioni ai popoli.

L’opposizione alla NATO e alle basi USA è in crescita e si svilupperà ancora. Essa è una discriminante fondamentale nella lotta per la formazione di un ampio fronte popolare antifascista e antimperialista, per il lavoro, la pace e il disarmo, contro il militarismo e la fascistizzazione, a fianco della resistenza dei popoli aggrediti dall’imperialismo e dal sionismo.

Facciamo appello alla classe operaia e alle masse popolari ad avanzare nell’unità di lotta contro l’imperialismo e le sue guerre reazionarie, per la solidarietà internazionale tra gli operai e i popoli oppressi di tutti i paesi, per una politica di pace e fratellanza tra i popoli.

27 giugno 2025 (45° anniversario della strage provocata dall’abbattimento del DC-9 Itavia)

Organizzazione per il partito comunista del proletariato

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