Ondate di calore: la salute e la vita degli operai vengono prima di tutto!

I rapidi cambiamenti climatici causati dalla legge dell’accumulazione capitalistica fanno sentire i loro effetti sulla nostra pelle.
Siamo appena all’inizio dell’estate e da giorni si crepa (letteralmente) di caldo.
Le ondate di calore rappresentano un serio pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori; provocano infatti malori, shock, collassi, tachicardie, emorragie, crampi, con conseguenze che possono essere letali.
Ma i padroni affamati di profitti non sentono ragioni e costringono i proletari a lavorare in condizioni disumane.
Già si sono verificati casi di operai che sono morti, come oggi a Bologna, o che hanno subito gravi danni per essere stati costretti a lavorare sotto il sole o con carichi e ritmi infermali.
Se andrà avanti così sarà un massacro, specie di chi deve lavorare all’aperto per ore, nei cantieri, sulle strade, nei campi, oppure sulle linee di montaggio surriscaldate, nelle officine siderurgiche, nei locali chiusi e non ventilati, nei capannoni, nei magazzini, nelle cave, nelle serre, dovunque si svolgono attività pesanti e stressanti.
Mentre “lorsignori” delle istituzioni e dei piani alti di grandi imprese, banche, società di assicurazione, catene commerciali fanno fronte allo sconvolgimento climatico con ogni comfort, chi produce tutta la ricchezza deve soffrire fino alla morte per i ritmi infernali, la mancanza di pause, l’assenza di misure di refrigerio e di aree di ristoro, indumenti adeguati, etc.
Bisogna agire, perché la salute e la vita degli operai vengono prima di ogni altra considerazione.
Se la temperatura supera i 35 gradi (reali o percepiti) il lavoro deve essere fermato.
Sono indispensabili la riduzione dell’attività lavorativa, l’introduzione di pause aggiuntive, il potenziamento della ventilazione e del raffreddamento nei reparti.
Esigiamo la messa a disposizione dei lavoratori di acqua fresca gratuita e integratori salini, docce.
Nelle ore in cui il rischio termico diventa elevato o persistente, l’attività deve essere sospesa.
Ritmi e carichi di lavoro devono essere ridotti.
Chiamiamo i lavoratori, i delegati RSU/RLS, le OO.SS., i gruppi di operai organizzati, ad intervenire esigendo dalle aziende l’applicazione immediata delle normative per prevenire danni alla salute e alla sicurezza sul lavoro, lo stop alla produzione quando necessario.
Basta morti, infortuni e malattie sul lavoro, comunque provocati!
La salute operaia non si mercanteggia e non si svende!
Difendiamo il lavoro contro il capitale che ci sfrutta, ci opprime e devasta la natura!
30 giugno 2025
Organizzazione per il partito comunista del proletariato
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