Respingiamo l’aggressione al popolo venezuelano

Il 10 gennaio 2025, Nicolás Maduro ha assunto il suo terzo mandato come presidente del Venezuela, nel mezzo di un attacco sistematico da parte della destra del continente e dell’imperialismo nordamericano che, basandosi sull’insoddisfazione popolare per la situazione economica e l’autoritarismo del governo, cercano di creare le condizioni per un’invasione militare incoraggiata dai lacchè di Washington.
L’oligarchia venezuelana, attualmente rappresentata da María Corina Machado e Edmundo González Urrutia, da buoni servitori dell’imperialismo, cerca in più occasioni l’isolamento del paese, l’asfissia economica e le provocazioni con i paesi vicini, per giustificare l’invasione. Applaude gli interventi come quelli dell’ex presidente della Colombia, Alvaro Uribe, che ha affermato: “Fate sapere a questo truffatore che quello che noi sosteniamo è un intervento militare internazionale con l’esercito venezuelano che sloggi la dittatura (…) Chiediamo un intervento internazionale, preferibilmente appoggiato dalle Nazioni Unite, che rimuova questi tiranni dal potere e convochi immediatamente libere elezioni”, evidenziando così i desideri bellicisti delle classi dominanti del continente.
L’insediamento di Maduro mostra anche i limiti del progetto bolivariano che nei decenni in cui ha governato il Venezuela ha significato l’emergere di nuovi settori di ricchi che hanno approfittato di molte delle misure dettate dal governo.
Questi fatti hanno portato a erodere il sostegno popolare al regime e a dover sostenere il suo governo con l’appoggio delle forze armate, che è stato consolidato dal controllo e dall’uso che alti comandanti militari hanno sviluppato su vari settori dello Stato, come ad esempio la fornitura di cibo, l’energia, la metropolitana di Caracas, l’estrazione mineraria, la produzione di alluminio, acciaio e ferro, i porti, le dogane e il trasporto aereo di merci, tra gli altri.
I marxisti-leninisti dell’Ecuador respingono gli attacchi permanenti che l’imperialismo e la borghesia venezuelana lanciano contro il popolo e i lavoratori di quel paese. Denunciano l’azione della destra, ma allo stesso tempo condannano i limiti e le concezioni piccolo-borghesi e borghesi del progetto bolivariano, che hanno portato a sostenere i rapporti di produzione capitalista e quindi l’esistenza di settori della borghesia che si arricchiscono a scapito dei sacrifici dei lavoratori e dei popoli.
Da “En Marcha” n. 2123, Organo centrale del Partito Comunista Marxista Leninista dell’Ecuador
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