Senza tregua contro il neofascismo e la fascistizzazione della gioventù

Negli ultimi anni, in un clima di reazione politica e tendenza alla guerra, abbiamo assistito alla nascita di numerosi gruppi fascisti responsabili di molti atti di violenza contro giovani antifascisti e progressisti.

Ciò non deve sorprendere dato che questi fenomeni sono la diretta conseguenza della lotta scellerata della borghesia contro la classe operaia e le masse popolari.

L’ascesa della reazione, favoreggiata dalla militarizzazione della società (vedasi l’articolo “Politica di guerra e militarismo in Italia” pubblicato sul nostro sito) spiana la strada verso il fascismo ovvero “la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario.” (Dimitrov).

Il fascismo sorge e si sviluppa nei momenti in cui si fa più acuta la crisi economica, politica, sociale, morale, etc., del sistema capitalista allorché la classe operaia e le masse popolari sviluppano l’iniziativa per difendere i loro interessi e diritti e conquistare importanti rivendicazioni politiche ed economiche.  In questa situazione, il fascismo usa un’abile demagogia anticapitalista sfruttando l’odio profondo che i lavoratori nutrono contro la borghesia e lancia le parole d’ordine più suggestive come “la difesa della patria” per i “valori italiani” contro le “elite mondiali” richiamando ipocritamente al sentimento nazionale ferito nonché alla lotta contro la corruzione.

Il fascismo però agisce sempre nell’interesse degli imperialisti più sfrenati presentandosi con questa maschera per ingannare le masse politicamente immature e suggestionarle con la violenza dei suoi attacchi contro i partiti tradizionali della borghesia.

Una parte della piccola borghesia impoverita e del sottoproletariato, cade vittima della propaganda sciovinista del fascismo fornendo ad esso la sua base di massa.

Il fascismo è il partito d’assalto contro il movimento rivoluzionario del proletariato per eccellenza, ma presenta la sua andata al potere come un movimento “rivoluzionario” contro la borghesia, in nome di “tutta la nazione” e per la “salvezza” della stessa!

Promette il pane ma regala miseria e guerre tra poveri facendo il volere della borghesia secondo la legge del “divide et impera”.

Il fascismo, in particolar modo, attira una parte considerevole della gioventù facendo leva sull’attività combattiva dei giovani e sulle loro speranze di riscatto.

Le nuove generazioni, avendo il peso del declino del capitalismo sulle loro spalle, avvertono ogni debole scossa della crisi economica, della disoccupazione e della disgregazione della democrazia borghese.

Privi di prospettive per l’avvenire, strati considerevoli di giovani si sono mostrati particolarmente catturati dalla demagogia populista e militarista, la quale promette loro un avvenire allettante dopo la vittoria del fascismo.

Con scaltre persuasioni, il fascismo si avvicina alla gioventù, spesso grazie a familiari o amici, formando nuove truppe di soldati pronti a distruggere al primo segnale ogni nemico.

Penetra nella mente dei giovani alimentando in loro un costante stato di guerra contro il nemico ai “valori tradizionali” e perciò da distruggere arrivando a sacrificarsi se necessario.

Il fascismo fa particolarmente leva ai ragazzi spesso in condizioni difficili, in famiglia o nelle relazioni personali, e fa loro da “padrino” dove incanalare tutte le loro insicurezze e paure.   Sfruttando il senso di rivalsa i giovani vengono incanalati in questo tunnel di odio profondo verso il mondo e tutto ciò che viene considerato diverso.

Le masse inesperte vengono prima ingannate e poi viene loro promesso un futuro radioso retto da “disciplina e onore” opposto alla “società moderna scansafatiche”.

Nella biblioteca fascista sono adorati e diffusi i pensieri dei pensatori più oscurantisti e reazionari (Nietzsche ed Evola per fare degli esempi) del secolo precedente ove la loro parola è legge assoluta da diffondere come un mantra.

La radicalizzazione a destra oggi si diffonde attraverso internet e i social media, maggiormente usati dai più giovani alle prime armi con la politica, con profili che, tra le righe o spesso esplicitamente, diffondono teorie cospirazioniste, xenofobe, scioviniste, antisemite, suprematiste.

Sono centinaia i canali e gruppi su Telegram caratterizzati dalle solite paroline magiche di “nazione” “identità”, “socialismo nazionale”….

Non si tratta solo di propaganda e narrazioni razziste e fasciste. Attraverso i social vengono formate bande e ronde che prendono di mira quanti più soggetti  (antifascisti, immigrati, nomadi, omosessuali, tifosi avversari, etc.) che poi vengono pestati realmente.

Altri serbatoi di reclutamento sono le tifoserie delle squadre di calcio e  basket, le palestre, le scuole, i pub.

Vista la retorica fascista, il machismo, il culto della forza, delle armi, ecc., questi gruppi, anche se non sono stabilmente strutturati e organizzati, ma spesso incentrati sull’”io”,  sono molto propensi all’uso della violenza fisica, senza contare il fattore impunità che da sempre lì agevola.

Sono robe da dementi invasati, spesso gestiti da soggetti interni alle organizzazioni neofasciste più note (come CasaPound, Forza Nuova, Lealtà Azione, etc.)  e alla criminalità organizzata, che però spesso si sciolgono come neve al sole alla prima risposta antifascista militante o alla prima denuncia.

Ma non per questo vanno sottovalutati in quanto a pericolosità.

C’è poi un altro fenomeno, parallelo e comunicante con il primo: quello dei giovani che si impegnano di più nel “fascismo istituzionale” a guida Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale, per due motivi. È il partito al potere, e l’arrivismo porta sempre a seguire chi vince; la sete di fama e di denaro soldi, successo e guadagni facili che pervade la nostra società oggi più che mai.

Molti giovani, sia quelli a digiuno di politica, sia studenti universitari, vedono il divenire un futuro politicante un po’ come diventare un influencer di successo in modo da poter non lavorare mai. Insomma, è come sbancare al botteghino.

In questa situazione, i comunisti devono lavorare alla formazione di un blocco con tutte le realtà rivoluzionarie, antifasciste e antimperialiste, sinceramente democratiche, per creare  organismi stabili di difesa e di lotta contro il fascismo, contro la inaudita mancanza di diritti e contro la militarizzazione della gioventù, per i diritti economici e politici delle giovani generazioni.

Questa è una premessa per creare il fronte unito antifascista e antimperialista nei luoghi di produzione, negli uffici, negli ospedali, nelle scuole, nelle società sportive, culturali, nei quartieri popolari, nelle associazioni di massa.

Da Scintilla n. 155, ottobre 2025

 

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