Strage di Ustica: 43 anni di depistaggi e menzogne. Perché?

L’ex premier Giuliano Amato ha sostenuto in un’intervista al quotidiano “la Repubblica” che il DC-9 precipitato al largo di Ustica il 27 luglio 1980 è stato abbattuto da un missile lanciato da un caccia francese, con la complicità degli americani, nel tentativo di eliminare Gheddafi.
Le rivelazioni del “dottor sottile”, indipendentemente dal loro obiettivo politico, non sono certo una novità per noi comunisti. Da sempre abbiamo denunciato che l’abbattimento dell’aereo Itavia in volo da Bologna a Palermo, che comportò 81 vittime, fu conseguenza di un atto di guerra compiuto da caccia inquadrati nella NATO, impegnati in un’operazione contro un “paese ostile”, la Libia.
Di qui i depistaggi, le reticenze, le menzogne, le coperture dei paesi imperialisti coinvolti, in primo luogo quello italiano con i suoi apparati politici e militari, che non hanno mai voluto fare luce sulla strage, ma hanno eretto per decenni un “muro di gomma” al fine di mantenere nell’oscuro i responsabili della strage e le reali motivazioni del loro crimine.
La borghesia italiana non ha mai avuto alcun interesse alla verità e alla giustizia sulle stragi come quella di Ustica, perché ciò metterebbe in discussione la collocazione internazionale del nostro paese, la sua appartenenza ad un’organizzazione guerrafondaia come la NATO; un’“alleanza” diretta dagli USA che ha ordito infami crimini occultandoli per decenni, assieme agli apparati dello “stato profondo” che con il loro comportamento delittuoso hanno coperto non solo le stragi, ma anche la violazione dei diritti inalienabili del popolo italiano.
La sovranità limitata, le ingerenze, la stretta sorveglianza e le gravi restrizioni della libertà politica cui sono sottoposte le masse lavoratrici sono sempre state accettate dalla classe dominante come condizioni necessarie per salvaguardare il suo sistema di sfruttamento, opprimere e rapinare i popoli dei paesi dipendenti.
La piena verità e la giustizia sulla strage di Ustica, su quella di Bologna ad essa collegata, così come su altre stragi fasciste e imperialiste, non potranno arrivare dalla magistratura o dai politicanti borghesi.
Solo il proletariato conquistando il potere politico potrà fare piena luce su questi crimini, desecretare gli atti e pubblicare i protocolli segreti, punire i responsabili, facendola finita con un’organizzazione di guerra e di terrore che oggi ci sta trascinando in una rovinosa guerra interimperialista con l’avallo dei governi borghesi come quello di Meloni. Questo grande compito potrà essere adempiuto solo disponendo di un vero Partito comunista.
Continuiamo a lottare per denunciare e smascherare le trame reazionarie e stragiste, per squarciare il muro di protezioni, reticenze e omertà che hanno coperto mandanti ed esecutori delle stragi che hanno insanguinato il nostro paese. La linea di azione che oggi permette alla classe operaia di avanzare nella sua missione storica è chiara:
Lotta intransigente per la fine della guerra!
Fuori l’Italia dalla NATO e da qualsiasi altra alleanza bellicista!
Via dal potere i guerrafondai, per un futuro di pace, libertà e benessere per i lavoratori!
Settembre 2023
Piattaforma Comunista – per il Partito Comunista del Proletariato d’Italia
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