Sulla situazione in Ucraina (articolo di “Revolutionary Democracy”, India)

Introduzione

La teoria di Lenin sull’imperialismo, quale stadio più alto dello sviluppo del capitalismo, ha dimostrato la necessità intrinseca del capitalismo di impegnarsi in guerre imperialiste. In opposizione a Kautsky e ad altri difensori del social-sciovinismo, Lenin identificò chiaramente la Prima guerra mondiale come una guerra imperialista. Fu anche molto chiaro su quale dovesse essere la posizione bolscevica riguardo le guerre imperialiste e su come queste fossero intrinsecamente connesse alla proprietà privata dei mezzi di produzione:

“E questo riepilogo dimostra che le guerre imperialiste sono assolutamente inevitabili in questo sistema economico, finché esiste la proprietà privata dei mezzi di produzione.” (V.I. Lenin, Prefazione alle edizioni francese e tedesca di “Imperialismo, stadio superiore del capitalismo“, Opere scelte di Lenin, Progress Publishers, 1963, Mosca, Volume 1).

La teoria dell’imperialismo di Lenin fu ulteriormente sviluppata da Stalin durante l’epoca della costruzione socialista in un solo Paese e nel dopoguerra, che vide paesi uscire dal sistema internazionale del capitalismo e realizzare Democrazie Popolari. Alcuni sostenevano che, grazie all’esito della Seconda guerra mondiale e alle contraddizioni tra il campo capitalista e quello socialista, le contraddizioni tra i Paesi capitalisti non avrebbero più portato a guerre imperialiste. Stalin dimostrò che i paesi capitalisti continueranno a lottare per i mercati con altri paesi capitalisti, anche ricorrendo alle guerre e perciò:

“Per eliminare l’inevitabilità delle guerre, è necessario distruggere l’imperialismo.” (J.V. Stalin, “Problemi economici del socialismo nell’URSS”, Foreign Language Press, Pechino, 1972).

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