Un film contro l’occupazione sionista, da vedere e far vedere

Corrispondenza
No Other Land (“Non c’è un’altra terra”) è un film documentario del 2024 sull’occupazione israeliana di Masafer Yatta, una città della Cisgiordania.
Mostra Basel Adra, un giovane attivista palestinese e giornalista della Cisgiordania che da cinque anni filma l’espulsione dei palestinesi, la distruzione e la colonizzazione e il suo incontro con Yuval Abraham, un giovane giornalista israeliano che lo sosterrà in questa lotta.
Moderno nella forma (gran parte del film è costituita da immagini dell’infanzia di Adra che mostrano il padre militante che affronta i soldati e i coloni israeliani per porre fine all’appropriazione della terra palestinese) e diretto, prodotto, scritto e montato da un collettivo israelo-palestinese di quattro giovani, Base Adra, Yuval Abraham, Rachel Szor ed Hamdan Ballal, questo film va considerato un atto di resistenza.
Il film ha riscosso un grande successo popolare, che illustra il rifiuto del progetto israeliano da parte dei popoli, ma anche cinematografico, testimoniato dai numerosi premi ricevuti.
Presentato in anteprima mondiale nella sezione Panorama del Festival di Berlino 2024, il film ha vinto il premio per il Miglior Documentario e il Premio del Pubblico nella sezione Panorama. È stato premiato nel 2024 in decine di festival di tutto il mondo – tra cui IDFA Amsterdam, Vancouver Int. Film Festival, CPH: DOX Copenaghen, Visions du Reel Nyon, EFA – European Film Award 2024 – come miglior documentario e miglior film.
La sua selezione per gli Oscar, anche se il film non è stato distribuito negli Stati Uniti, ha risuonato come un’opposizione della comunità cinematografica alle politiche di Netanyahu e di Trump.
Il popolo italiano, insieme ai popoli del mondo, deve far sentire con ancora maggiore forza tutta la sua ferma condanna della barbara aggressione del popolo palestinese. Esprimiamo la nostra opposizione senza riserve alla vendita di armi allo Stato di Israele, qualunque sia la mascheratura che gli si voglia dare, condanniamo la complicità della classe dominante italiana con la barbarie della classe dominante israeliana, fermiamo chi incoraggia il governo di Netanyahu a “finire il lavoro” contro il popolo palestinese e chi vorrebbe trasformare la nazione palestinese in un sobborgo di villeggiatura per un branco di miliardari.
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